Testimoni delle coincidenze

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Quella notte non chiusi occhio, non mi ero reso conto di quanto quell'incontro furtivo ed inaspettato avesse sconvolto la mia mente e le mie sensazioni, eppure quella donna aveva preso il controllo totale dei miei pensieri...Durante la serata con i miei amici, non facevo altro che ripensare al modo in cui c'eravamo lasciati...alle ultime parole che c'eravamo urlati fino a ferirci e quei baci che le avevo rubato perché non avevo realmente la forza di staccarmi definitivamente da lei. Non sapevo che fosse tornata a Roma, ritrovarmela di fronte dopo tutti quegli anni, mi aveva scombussolato a tal punto che non riuscivo a pensare ad altro, se non ai suoi occhi che sembravano volermi trafiggere come io avevo trafitto il suo cuore, non potevo sperare che mi salutasse o mi dicesse qualcosa eppure avrei voluto sentire un'altra volta la sua voce pronunciare il mio nome.

Nonostante la mia notte insonne a causa dei miei ricordi disperati, questa me sembra una mattina come n'altra...una di quelle tante mattine iniziate con il piede giusto...sono arrivato presto in ufficio, Samantha è arrivata con un vestitino niente male...Un vestito di quelli che quando lo vedi, pensi solo a un modo per toglierlo...ci frequentiamo da qualche mese, niente di serio...Le ho sempre fatto capire che la nostra situazione non sarebbe cambiata, che non sono la persona con la quale avrebbe potuto formare una famiglia, non sono nemmeno il tipo che si può chiamare il fidanzato perfetto...e poi parliamoci chiaro come può essere la madre dei miei figli una che si veste in quel modo?

La osservo mentre si sta agganciando nuovamente il reggiseno, glielo avevo sganciato pochi minuti prima preso dalla voglia di staccare la spina da quei ricordi che mi stavano soffocando, cercando di tuffarmi su quel corpo senza rendermi conto di quella terribile fantasia maculata che lo ricopriva...ma dove l'ha presa quella roba? Si accorge che la sto guardando e di colpo mi sorride...

<<Sai stavo pensando ad una cosa...ma se andassimo a convivere?>>

<<Eh?>>

<<Si... Se andassimo a vivere insieme come la vedi?>>

<<No Samà... Nun la vedo bene>>

<<Ma perché?>>

<<Senti ne avevamo già parlato ok?>>sto per dire quando sento delle urla provenire dall'esterno dell'ufficio...<<Oh ma chi cazzo sta a gridà...scusa un attimo>> dico scendendo di corsa al piano inferiore, mentre le voci diventano sempre più chiare...

<<Ndo sta il proprietario de sta baracca?>>dice un ragazzo alto, biondino e dall'atteggiamento di chi ha vinto e non lo sa.

<<So io... regazzì ma che te urli eh?>>

<<Ah sei te? Ah beh...>>risponde scrollando la testa

<<Ahó beh che??>>

<<Beh se il proprietario sei te ora capisco il resto>>

<<Ah sì e perché? Che c'avevi da urlà?>>

<<No no niente, vojo sapè il motivo per il quale io sono stato scartato, ed è passato al posto mio uno che scrive du barre in spagnolo e manco lo sa parlà>>

<<In che senso?>>

<<Nel senso che il contest lo avevo vinto io...e lasciamo sta che manco ce volevo partecipà a sto coso...però vojo sapè il motivo per cui non so passato!>>

<<Probabilmente era più bravo l'altro>>

<<Quello più bravo de me? Noo qua ce sta la magagna>> afferma con sicurezza

<<Vieni nel mio ufficio...>>dico sorridendo mentre guardo quel ragazzo in cui avevo subito rivisto una parte di me...Quella parte che non si arrendeva al giudizio superficiale della gente, quella parte sognatrice che avevo accantonato in un meandro di me...per evitare di pensare che arrivato ad un punto della mia vita, dove non avevo realizzato nulla di tutto quello che avrei voluto e che avevo promesso a me stesso di realizzare...

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