Avete presente quando ho parlato di catastrofe?! Diciamo che era un eufemismo considerando come sta procedendo la serata...mi sembra l'ultima cena dipinta da Leonardo che ho avuto modo di ammirare in uno dei miei innumerevoli viaggi a Milano. Chissà se anche qualcuno dei commensali mi rinnegherà tre volte a serata conclusa...di sicuro saprei a chi far impersonare un piccolo Iscariota!
Mentre Mario e Ginevra ci davano una mano a terminare i preparativi – e mi prendevano in giro per una panza che non ho – sono arrivati Francesco e Monica, con una bottiglia di vodka...cari miei, grazie del pensiero, ma mi sa che una non basterà! Francesco indossa una delle sue solite cravatte strambe...credo sia Tazmania quello disegnato sopra...Monica invece è sempre impeccabile nel suo abitino al ginocchio color cipria e le décolleté abbinate...capisco perché la maggior parte degli uomini ci perda la testa...chissà se Francesco sta iniziando a vederla come una cosa seria...ne dovremmo parlare, visto che questo sa tutti i cazzi miei ma quanno se tratta de lui non dice mai niente...a parte vantarsi delle sue prestazioni! Sono arrivati Francesca e Fulvio...senza pesti, che hanno preferito rimanere dalla vicina per guardare il loro cartone animato preferito...poraccia, non la invidio per niente...James e la strega color puffo non verranno perché c'hanno da lavorà...magari a pensarci prima potevo annà co' loro e risparmiarmi di dover ricorrere ad un escamotage tipo quello di Trimalcione nel Satyricon ed inscenare il mio funerale durante il banchetto...e, dulcis in fundo, Carlo con Samantha...è troppo tardi pe' scappà, vè? Guardo Emma che è più nera di me...eh che voi...è tu' fijo che ha 'ste idee geniali! Quello a cena conclusa me dovrà spiegà 'n bel po' de cosette!
<<Era necessario invitare quella?>> mi dice sotto voce raggiungendomi in cucina dove sto prendendo l'acqua dal frigo
<<A me lo stai dicendo? Non era necessario neanche che venisse Carlo se è per questo!>> ribatto <<Vorrei solo capire che ha in mente...>> rifletto ad alta voce
<<Perché? Credi che abbia in mente qualcosa?>> ma vaaaa? <<In effetti l'ho pensato anch'io...ma non riesco a capire cosa!>>
<<Lo scopriremo presto purtroppo...>> dico guardando Bes che fa accomodare tutti...quella tavolata non è casuale, per niente...
Prendiamo posto a tavola anche io e la bionda...Emma è tesissima, non riesce a tranquillizzarsi e continua a guardarsi intorno, a muovere la gamba sotto il tavolo in modo convulso, ticchettando col piede sul pavimento...a mangiarsi la pellicina intorno al pollice e a rivolgere occhiatacce al figlio...io dal canto mio sono due minuti buoni che lo sto fissando, lo so che c'è tutto un piano ben congeniato dietro questa apparente rimpatriata...lo so che alla fine di questa cena qualcosa sarà irrimediabilmente cambiato...
<<Come so' contento che siete venuti tutti...oddio manca della gente...però...tutto sommato...siamo una bella squadra...>> eh...io sto a fa la ola, guarda...pure per le gemelle e Pietro che nun ce stanno se preoccupa...che commediante nato! Dice a Carlo che poteva portare il piccolo, semmai non veniva lui...qua è peggio di come pensassi...
<<Regà non potete capire che foto fighe che mi ha fatto Carlo...beh dopo quelle che hai fatto a mamma...era impossibile che non venissero bene...niente oh...sei ancora cioccato de mamma...quando se dice l'amore...>> ma che cazzo sta a dì!? Emma si morde il labbro, per evitare di sbroccare davanti a tutti...ed io le stringo una mano sotto il tavolo...mentre lui chiede a Fulvio se sapesse dell'inciucio...ma inciucio de che aò! Nun ce stato niente...vero? No, certo che nun c'è stato niente...è la tensione che me fa sbarellà...Fulvio tenta di minimizzare la cosa ma lui imperterrito continua...aiutato, inconsapevolmente, da Mario che rivela che Carlo all'epoca aveva acquistato tutti i cd della Brown...eh??
<<Com'è 'sta cosa?>> chiedo improvvisamente interessato all'argomento, dimenticando per un attimo tutto il resto...anche che non tutti a questo tavolo sanno della mia relazione con la donna seduta accanto a me...Carlo si giustifica dicendo che semplicemente gli piacevano le canzoni...
<<Beh oddio, vedendo le foto che le hai fatto ai container...te piaceva pure altro...>> le foto che?? E quanno gliele ha fatte 'ste foto? Quindi era sua quella che aveva lei...quel giorno in cui dovevamo fare il mio shooting...mo me ricordo! Mi sa che me l'aveva anche detto in una delle nostre solite discussioni...quando non mi andava giù che Carlo fosse di nuovo presente nelle nostre vite...oddio, nun che ora stia facendo i salti di gioia pe' 'sta cosa!
<<Si tratta di foto vecchie e comunque non c'è stato alcun inciucio...>> precisa Emma tentando di stoppare la discussione...eh ma dopo io e te parlamo meglio de 'sta cosa!
<<Insomma Francé, se non sono indiscreto come va tra voi due?>> mo pure de quei due se deve 'mpiccia? Ma dove vuole arrivare? Magari se sposano? Ma hai capito de chi stai a parlà, si?
<<Oh meno male anche perché se te sposi tu...Monica cara...tutti gli uomini qui...si impiccano...dal ponte...Briga dà il via alla fila>> ma che cazzo dici!!
<<Perché Briga? Scusate ma perché c'è stato qualcosa tra di voi?>> Samà ma che te frega dico io!! Bes io te consiglierei de annà de sopra, fatte 'na bella valigia ed emigrare al Polo pe' 'n paio de mesi...il tempo che me passi l'acido che me stai a fa venì!
<<Non credo che serva indagare sulla vita privata delle persone Bes...>> Emma nun lo stuzzicà che è peggio...eh certo, non stava indagando...chiedeva...poro cucciolo! Intanto Monica ribadisce che tra me e lei c'è solo una collaborazione professionale...perché entrambi impegnati! Ma che ne sa questa? Glielo ha detto Francesco, sicuro! Domani te licenzio legale dei miei stivali! Cazzo!! Nun lo doveva dì! Infatti Samantha chiede come mai non si sapesse niente di tutto questo...mi guardo intorno impanicato...Emma sta messa peggio de me...mia sorella beve birra che neanche all'Oktoberfest...Franci e Fulvio sono usciti per fumare...ma se ve siete tolti il vizio!? Grazie a tutti dell'aiuto, eh!
<<Di solito le segretarie non conoscono i dettagli della vita privata dei propri principali>> ecco Mimma, meno male che posso sempre contà su de te!
<<Dipende dalle segretarie>>
<<Certo, dipende dalle donne che svolgono questo lavoro, e il tipo di mansioni che decidono di svolgere...per il proprio capo>> solo io ho notato una nota acida nel tono di voce?
<<Non capisco cosa vuole insinuare signora...>> eh...sapevo che fossi tarda, ma così sei un caso clinico bella de casa!
<<Ma io non insinuo nulla, dico solamente quello ho notato...ovvero che sei una ragazza molto premurosa nei confronti del tuo capo...e questo ti fa onore, non esiste al mondo gente così tanto professionale come te>>
<<Mi dispiace signora Marrone che lei non abbia potuto, nonostante le tante volte in cui è venuta in studio, constatare la mia professionalità che Bri...che il capo può confermare>> le stringo la mano, invitandola a smetterla con questa stupida diatriba...tanto sa perfettamente che tra me e la mia segretaria c'era un rapporto puramente fisico e non ha mai significato nulla...la sfila velocemente, intenzionata a mettere i puntini sulle i...quell'altro intanto fa finta di non sapere delle visite di sua madre alla Label
<<È venuta per visionare le sale registrazioni, visto che per problemi tecnici abbiamo dovuto cambiare il nostro...e Mattia ci ha messo a disposizione una sala della Label...>> grazie Mario te meriti un aumento!
<<Ma quindi Emmina ci possiamo prendere il nostro sino al cioccolato...>> un che cosaaaa?? <<ragazzi è solo un espressino al cioccolato che ci prendiamo ogni tanto al bar della Label...>> ci prendiamo chi? Tu e lei? Io nun solo te licenzio, ma te faccio pure una pessima lettera de referenze! Chiedo spiegazioni alla bionda e chi me risponde? La mora, ovvio!
<<Perché cos'hai in contrario? Avete per caso una relazione?>>
<<Samantha credo che il tuo ruolo non ti permetta di fare domande di questo genere...>> Emma, cara, praticamente se avessi confermato la relazione saresti stata meno diretta!
<<Beh penso di potermelo permettere visto che il nostro rapporto intimo, con Briga, è datato...>> datato? Il nostro rapporto intimo? Questa avrà fumato sostanze strane...è l'unica spiegazione! Già definire rapporto una scopata ogni tanto me pare eccessivo...poi intimo...vabbè c'avete ragione...nun sto a parlà da signore, ma ve rendete conto della situazione, qua?! Emma intanto continua a distruggere l'ego della mia segretaria che vantava un rapporto con me davanti alla mia fidanzata...
<<Non credo che al mio personale, interessi la mia vita privata...in fondo...io sono il capo e loro soltanto i miei dipendenti>> puntualizzo, mettendo fine ad un discorso che non avrebbe portato da nessuna parte...Samantha è troppo stupida per capire quando è il momento di stare in silenzio, ed Emma troppo nervosa per non farsi scappare niente che non dovrebbe essere a conoscenza di chiunque...sorrido verso Bes...ed i suoi tentativi di metterci in difficoltà...ecco ciò che voleva, voleva vedere a che punto fosse il rapporto tra me e sua madre...e potrei giurare che non so come, né quando, ma qualcosa ha intuito...e più tardi faremo una bella chiacchierata sul suo modo subdolo di cercare di scoprire le cose...sempre che non abbia già scoperto tutto...perché a questo punto non mi meraviglierei di nulla...
In breve qui si scopre che tutte sentono tutti...Franci non ho capito chi...Monica boh...co' Fulvio, po' esse? Ed Emma sente Francesco...eh?
<<Che vordì che ve sentite?>>
<<Ascolta bene le parole...come amici...come...amici...capito?>> te faccio fuori...ascolta bene...te...faccio...fuori! A te e lui...
<<Oh sentite qua...sto a fa un quiz...ma ve ricordate quella canzone...che ha vinto Sanremo qualche anno fa? Quella co' la scimmia?>> Mario toglie tutti dall'intoppo ricordando una canzone che anni fa vinse Sanremo...e riadattando il testo per descrivere la nostra cena tragi-comica...oddio, molto più tragica che comica! Io ed Emma intanto ci siamo alzati per andare a prendere la torta...di là continuano a ridere della nuova cover del chitarrista, mentre in cucina si respira un aria piuttosto tesa...
Emma sospira pesantemente, credo le venga da piangere per la tensione accumulata...approfitto della confusione che si sente dal soggiorno per appannare la porta e prenderla tra le mie braccia
<<Vorrei capire dove voleva arrivare...>> sospira abbracciandomi
<<A farci sbroccare davanti a tutti ammettendo di avere una relazione...>> affermo con sicurezza...sposta la testa dal mio petto per guardarmi negli occhi, sbarrando i suoi quando vi legge sincerità
<<Tu credi...credi che lui...>>
<<Pensaci...le battutine, le insinuazioni di questi giorni...ora questo...mi sembra ovvio che ci abbia scoperti...>>
<<E quando?>> chiede terrorizzata, forse all'idea che Bes abbia potuto vedere qualcosa che non avrebbe dovuto <<Ma siamo stati attenti...>> riflette poi
<<Probabilmente non abbastanza...>> sospiro, le lascio un bacio a fior di labbra... <<torniamo di là...prima si conclude questa cena, prima potremmo parlarci...>>
<<Prima potrò ucciderlo!>> esclama aprendo il frigo e prendendo il vassoio col dolce.
Finalmente la cena può dirsi conclusa...abbiamo preso un caffè...ognuno sta per cavoli suoi, chi al cellulare chi fuori a fumare e questo significa che presto lasceranno questa casa per rientrare nelle loro...ho poggiato i piattini da dessert nel lavello, intenzionato a tornare subito di là...mi giro di scatto e sbatto contro la mensola...porca puttana che male! Emma accorre subito per vedere che mi sono fatto
<<Aspetta, prendo il ghiaccio...>> e torna immediatamente con la busta di gel termico che era nel freezer...quella che ho tenuto spesso a Bes nelle scorse settimane...possibile che tutto ciò non valga a nulla? Possibile che sia riuscito a passare sopra a tutto ciò che abbiamo fatto per lui...alle notti insonni, alla preoccupazione ai controlli, allo stargli sempre dietro assicurandoci che non gli mancasse nulla...possibile che sia passato sopra a tutto questo per una stupida vendetta? Perché di questo si tratta...di una ridicola messa in scena per vendicarsi del fatto che gli abbiamo tenuto nascosto che stessimo insieme! Una punizione ideata sulla scia della rabbia che sicuramente lo ha pervaso quando ha saputo di noi per caso...perché giurerei che nessuna delle persone di là che lo sapevano abbia potuto dirglielo!
Sono andati via tutti...dopo averci ringraziato per la serata...figuratevi, non c'è di che...quando vorrete rivivere una tragedia greca siamo a disposizione! E indovinate un po'? Bes è scappato di là, impedendoci di chiedergli spiegazioni per lo spettacolo che ha inscenato...oh ma tanto è semplicemente rimandato, ed infatti eccolo qui...neanche un quarto d'ora dopo...
Io ed Emma stavamo discutendo...come era prevedibile succedesse, io ho sbroccato per non averglielo detto prima in modo da evitarci tutto questo...lei perché ho permesso a Samantha di mettere bocca su noi, ma questo era l'ultimo dei pensieri...noi dovevamo dirglielo, come avevo più volte suggerito...ma lei no! Je serviva tempo! Doveva pensare a come dirglielo! Beh...era meglio pensarci in fretta, perché lui sarebbe arrivato da un momento all'altro...mi ha esposto di nuovo le sue paure...la paura dell'incidente ed io l'ho presa tra le braccia, leggendo il terrore nei suoi occhi, lasciandole innocui baci sulle labbra nel tentativo di tranquillizzarla
<<Non vi ho visti, quindi potete inventarvi un'altra cazzata e farmela bere...che dite?>> Emma si stacca da me nell'immediato per pararsi di fronte a lui
<<Come hai potuto farci questo?>>
<<E voi come avete potuto farmi questo?>> ribatte pronto
<<Noi non ti abbiamo fatto niente...>> tento...ma tanto so che è una cazzata che non farà altro che inacidirlo ancora di più
<<Ah no? Fingere di non conoscersi per settimane...mesi, e avere una tresca con mia madre senza dirmelo come la vedi?>> ecco...appunto...
<<Noi non abbiamo una tresca...aspettavamo solo il momento giusto...con l'incidente non siamo riusciti a trovarlo, ma io non ti permetto di parlare così della nostra storia chiaro?>> Bes le risponde che lei ha negato fino alla morte di avere una storia...in effetti, non ha torto...così non arriveremo da nessuna parte...
<<Ok, hai ragione...dovevamo dirtelo...è colpa nostra...ma perché metterci in questa situazione? Perché non hai sclerato con noi...perché non ce l'hai detto quando l'hai scoperto...? Ti avremmo spiegato>> intervengo
<<Tu l'avresti fatto?>> io si, io...ma non posso certo metterlo contro sua madre...la situazione è già abbastanza complicata così <<Perché mi avete riempito di palle...perché io mi fidavo di voi...e perché io avevo paura...paura che bambini come voi mandassero a puttane tutto...come siete stati capaci di farlo in passato...>>
<<E secondo te siamo capaci di farlo di nuovo...non è così? E quindi hai pensato che era meglio metterci alla prova...farla finire tu, prima che lo facessimo noi>> tanto lo so che è così...ormai ti conosco troppo bene per non sapere come la pensi...mi chiede di scegliermi da solo la versione che più mi aggrada...non può fare questo giochetto con me...l'ho fatto sempre io, da anni...ferire per non essere ferito...può arrabbiarsi quanto je pare con me...dirmi quello che vuole, ma lasciasse fuori sua madre dalla sua rabbia perché non se lo merita...
<<È mia madre...non ho bisogno che tu mi dica quello che posso o non posso dirle...>>
<<E invece si...credimi con te posso farlo eccome>> anche perché sono convinto che una discussione del genere avverrà di nuovo, ed io non starò dalla parte di tua madre...perché in quel caso avrà mentito ad entrambi...a me, per sedici anni
<<Ma com'è possibile che tu abbia rispetto per i sentimenti di tutti tranne che per i miei...perché sono qui a chiedermi il motivo per il quale mio figlio mi ha fatto vivere una serata come questa? Pensavo che in fondo fossi felice...per noi...>> nelle parole di Emma c'è delusione, è delusa dal figlio, l'unica cosa che era sicura non sarebbe mai accaduta...ed è questo che le fa più male di tutto...
<<Magari potevo esserlo...se le persone più importanti della mia vita...avessero avuto fiducia in me...mi avessero rivelato i loro sentimenti...invece di nascondersi come ladri...da me non appena giravo le spalle...dopotutto nascondersi è la vostra specialità>>
<<Non volevamo farlo...>> ripete Emma con un filo di voce
<<Lo avete fatto, e la cosa peggiore...è che nessuno di voi due...si senta in colpa...per avermi preso in giro...che nessuno mi abbia chiesto scusa...>> e se ne va...senza darci modo di replicare oltre, di ripetergli all'infinito che non era nostra intenzione che lo scoprisse così.
Emma si accascia sulla sedia, sfinita dalla discussione, le sposto una ciocca di capelli dal volto mettendogliela dietro l'orecchio...in realtà non so come comportarmi...vorrei consolarla, vorrei farle capire che suo figlio non è deluso da lei, né al contrario...sono semplicemente entrambi molto arrabbiati per motivi diversi...e poi vorrei inveirle contro...dirle te l'avevo detto...ricordarle tutte le volte che l'ho pregata di dirgli come stavano le cose e far cessare la situazione in cui ci eravamo impelagati con tutte le scarpe...
<<Possiamo andare a dormire e discuterne domani?>> mi chiede con gli occhi lucidissimi...annuisco, sospirando...è meglio darci tutti una calmata...dicono che la notte porti consiglio, a me ha sempre e solo portato ore a fissare il soffitto con il cervello sempre in movimento a ripercorrere ogni attimo che mi faceva stare male...
Mi passo le mani sul viso per l'ennesima volta, e controllo l'ora per l'ennesima volta...le nove del mattino...non ho dormito praticamente niente, mi sono semplicemente girato nel letto mentre la mia mente mi riproponeva la cena, al rallenty, sempre le stesse scene...in una riproduzione così fedele che neanche se avessi fatto una ripresa video sarebbe stata così conforme all'originale...
Apro gli occhi di scatto...devo essermi addormentato di botto per la stanchezza...dalla cucina proviene un invitante odore di caffè, segno che anche Emma è in piedi...mi vesto e la raggiungo biascicando un buongiorno...sorride triste, dagli occhi si vede che non è riuscita a prendere sonno...
<<Mi dispiace...tu non c'entri niente...>> mi dice mogia...in realtà io sarei potuto andarle contro e insistere ma non l'ho fatto, preferendo rispettare la sua volontà
<<Dovevamo dirglielo>> rispondo calmo
<<Lo so!>>
<<Cavoli, io avrei fatto molto peggio se mi metto nei suoi panni...>> rifletto
<<So anche questo...senti mi dispiace, ok? Avevi ragione tu...ma io...>> si interrompe a causa del magone che ha in gola, le vado incontro e le lascio un bacio tra i capelli, il massimo che riesco a fare nella situazione in bilico in cui verso...
Mi siedo al tavolo con la tazzina di caffè che mi porge, lei invece rimane in piedi accanto al lavello fissando il contenuto scuro senza berlo...persa in chissà quali pensieri...arriva anche l'artefice della catastrofe, come se non ci fossimo prende la tazza dal ripiano, apre il frigo per prendere il cartone di latte...se lo versa...incurante di tutto e tutti...
<<Che c'è, t'hanno magnato la lingua? Guarda che siamo li stessi de ieri...ce poi anche salutà...>>
<<Nun me va...>> pure? Emma gli dice di smetterla con quest'atteggiamento...che se continua ci saranno delle conseguenza ma a lui non interessa più di tanto e continua imperterrito a fare colazione...gli chiedo perché deve fare così...non sarebbe più semplice risolverla una volta per tutte?
<<Sto esattamente facendo quello che avete fatto anche voi...finta di niente...e se tu pensi che io sia così coglione da cascare ancora con la storia della pantomima dell'amico...te sbagli di grosso>> che cosa? Ma questo ha preso una botta in testa! Sarà un effetto ritardato dell'incidente! Ma come può anche solo pensarla una cosa simile, come? Lo raggiungo nella sua stanza, dove si è rintanato subito dopo aver fatto la sparata dell'anno chiedendogli se pensa davvero quello che ha detto
<<Ovvio che si...>> ovvio che si...
<<Pensi che avrei fatto tutto questo per un'altra persona che non sia tu? Solo per portarmi a letto tua madre?>>
<<Non ti permettere di parlare di mia madre in questo modo...come se fosse una delle tue conquiste che vanti davanti ai tuoi amici>> ma che cazzo dice? Ma ve pare che io sono uno che se vanta con gli amici? Si, forse della donna di una notte...ma non di quella che amo...cavolo ho tenuto nascosta la nostra relazione anche all'epoca, credendo di proteggerla, quando invece mi avrebbe fatto comodo -e molto- viverla alla luce del sole...come può solo pensare questo di me? Come può solo sfiorarlo l'idea che ho fatto tutto quello che ho fatto per lui solo per farmi bello agli occhi di sua madre...solo per portarmela a letto...come può credere che non gli abbia detto della nostra relazione perché in realtà non me ne frega un cazzo né di lui, né di lei? Come!?! Lascio la sua camera...impietrito davanti alle sue rivelazioni...davanti a cose che probabilmente covava da tempo per arrivare a questo punto...scendo le scale di corsa con un nervoso che me se magna...
<<È colpa tua e della tua idea del cazzo di fare la madre comprensiva e paziente, se tuo figlio me odia...>> sbotto contro Emma che è rimasta in cucina
<<Certo adesso è colpa mia...Mattì è meglio se non ricordiamo quello che hai sbagliato tu nella nostra vita>>
<<Tu avresti dovuto dirglielo...tu avresti dovuto dirgli che non è vero che ho fatto l'amico con lui per scoparmi te...>> urlo, urlo fino a sentirmi ardere la gola per lo sforzo...fino a sfogarmi di tutta la frustrazione che sento
<<Beh...ci sarà stato qualcosa che glielo ha fatto pensare...>> risponde sulla difensiva
<<Ma che cazzo dici, eh? Che cazzo dici? Ma vaffanculo!>> sbatto la porta e lascio casa loro...forse per sempre...
Non so quanto tempo è che giro a zonzo con la macchina...non so quanto tempo è che mi si ripete in testa sempre la stessa frase "se tu pensi che io sia così coglione da cascare ancora con la storia della pantomima dell'amico...te sbagli di grosso" e per quanto io mi stia distruggendo quel briciolo di razionalità che mi è rimasta, non riesco davvero a capire come abbia solo potuto formularlo un pensiero del genere! Come ha potuto pensarlo? Come? Sono arrivato a Fregene senza rendermene conto...sfreccio per strade che conosco a menadito...passo davanti al Cafè des Amis ricordando tutte le volte in cui ci sono venuto con Carlo...ha una mezza storia con Luisa adesso, e sebbene mi faccia piacere non riesco ancora ad essere del tutto felice per lui...dovrà passarmi prima o poi, insomma se ha intenzione di rimanere a Roma immagino che ci vedremo di frequente...si potrebbe cercare di recuperare qualcosa...magari col tempo...parcheggio in malo modo, tanto la spiaggia è deserta...mi tolgo le scarpe, poggio il piede lentamente abituato alla sabbia rovente dell'estate...mi scopro quasi sorpreso quando constato che in realtà è davvero fredda...che mi aspettavo? È che in mezz'ora mi si sono bruciati tutti i neuroni che avevo...mi siedo di fronte alle onde che si infrangono a riva, abbastanza lontano da non bagnarmi, abbastanza vicino da percepire il rumore dell'acqua in movimento...mi accarezzo il bicipite destro...come può uno scoglio arginare il mare...allora perché mi sembra così insormontabile questo scoglio? Solo, di fronte a quest'immensa distesa d'acqua ho sempre ritrovato un briciolo di pace, perché ora non ci riesco? Perché mi si forma un nodo all'altezza dello stomaco se solo ripenso al modo in cui mi ha risposto stamattina? Una lacrima sgorga dal mio occhio destro, morendo sulla mia guancia...la scaccio con la mano, non mi sembra il caso di frignare alla mia età...il cellulare che vibra nella tasca mi riporta alla realtà, fuori dalla bolla di pensieri che stavo creando...Emma...
"Mi dispiace, non lo penso...davvero...e credo non lo pensi neanche lui... <3 "
Si certo, come no...che lei non lo pensi mi sembra il minimo...capisco che era arrabbiata perché ho sbroccato con lei, ma poteva evitare di uscirsene con quella frase pure lei...Bes invece...Bes invece era abbastanza convinto, me l'ha ripetuto più volte e credo basti questo per capire il suo pensiero su di me...vedo anche che ci sono un sacco di chiamate perse di mia sorella, forse è il caso che vada da lei...mi farà bene parlarle...Metto di nuovo in moto l'auto e in poco tempo sto suonando alla porta di casa di Ginevra...appena la vedo di fronte a me, con quel piglio confuso sul viso a vedere i miei occhi lucidi, un'altra lacrima attraversa la mia guancia
<<Oh?! Che è successo? Bes? Sta bene? Emma? Oh Mattì!! Me vuoi risponne?>> invece le faccio semplicemente un gesto d'assenso per farle capire che il problema è solo mio e la abbraccio, mi tuffo letteralmente tra le sue braccia perché non riesco più a reggere il magone che mi si è formato in gola per l'ennesima volta...il peso sullo stomaco che sembra non ci sia verso di dissolvere
<<Entriamo dai, ti faccio un the così mi dici che è successo!>>
<<Tra tutte quelle tisane strane che c'hai nun ce ne sta una letale?>>
<<Beh se scherzi non è così grave!>> cerca di sdrammatizzare
<<Dico sul serio!>> affermo con un tono che non ammette repliche
<<Magari il the ce lo facciamo dopo!>> esclama capendo la gravità della situazione, mentre lascia il bollitore sul lavello e viene a sedersi sul divano, dove mi sono stravaccato con le mani sul viso, all'altezza del mio stomaco <<Che è successo?>>
<<Ho discusso con Bes, me la sono presa con Emma...tutto a meraviglia!>> sbotto
<<In effetti la cena di ieri non è stata proprio stile British...>> sorride
<<Lo sapevi? Sapevi che aveva in mente?>> le domando guardandola negli occhi
<<Si...>> ammette sincera ricambiando lo sguardo
<<Ecco perché mi guardavi così mentre aiutavi Emma ad apparecchiare...>> mi ricordo mentre lei annuisce
<<Gli avevo detto di non esagerare...ma quando si mette in testa qualcosa è peggio di te...>>
<<Sai come lo ha scoperto?>> la vedo titubare <<Ginè...te prego...>> non mi sembra il momento per fare l'indecisa...
<<Mi ha detto che aveva dei sospetti perché vi comportavate in modo strano...poi dice che un giorno vi ha chiamati per andare a prenderlo e gli avete detto entrambi di essere nel traffico...e gli era sembrato strano...e poi si è trovato della sabbia sia nel bagno dove sua madre aveva appena fatto la doccia, sia nel tuo ufficio...>>
<<Cazzo!>> la interrompo
<<E da lì...>> prosegue guardandomi male <<ha iniziato a fare due più due, ad essere più attento ai vostri comportamenti...>> sospiro, passandomi le mani sul volto
<<Avremmo dovuto dirglielo da tempo...>>
<<Lo credo anch'io...>> concorda <<Ma ormai è fatta...che è successo ieri sera?>>
<<Ieri sera...ieri sera ha sbroccato perché non glielo abbiamo detto...perché abbiamo finto che tra noi non ci fosse nulla...perché non ci siamo fidati di lui e abbiamo continuato a mentirgli, deludendolo e facendo sì che lui ricorresse alle maniere forti per metterci con le spalle al muro...>>
<<È per questo che stai ancora così?>> chiede comprensiva accarezzandomi il viso
<<No...>> non è minimamente stupita, sa benissimo che deve essere successo altro per ridurmi in questo stato
<<Me lo vuoi dire o devo cavarti le parole di bocca...?>> sorride
<<Pensa che abbia finto con lui per scoparmi la madre>> dico tutto d'un fiato...me fa schifo persino ripeterlo
<<Eh?>>
<<Si si...mi ha chiaramente detto, e riconfermato quando gliel'ho chiesto una seconda volta, che tutto ciò che ho fatto per lui aveva come unico scopo portarmi a letto sua madre...>>
<<Come nel sogno...>> dice tra sé e sé <<Si...ieri mattina gli ho scritto perché era abbastanza presto e lui già era online...ho pensato gli facesse male il braccio...e mi ha detto che era sveglio per via di un incubo che aveva fatto...>>
<<Ecco perché era strano...>> sussurro <<Ma che c'entra ora questo?>>
<<In pratica dice che ha sognato che lui arrivava in cucina e c'eravate tu ed Emma che amoreggiavate come se non ci fosse un domani...>> cioè ha sognato me e la madre chee... <<niente di strano, baci...abbracci coinvolgenti...>> ah ecco, fiù <<poi tu andavi verso di lui e lo guardavi male...ad un tratto era alla Label...e origliava te e Francesco che stavate parlando nel tuo ufficio e tu gli dicevi che non ci tenevi a lui, che è solo un moccioso problematico e che hai fatto tutto quello che hai fatto solo per ripassarti sua madre, che l'unico modo era farti amico il figlio e che...si insomma che avevate inaugurato tutte le superfici di casa...beh, in effetti, credo che questa sia l'unica cosa vera...>> ride terminando il racconto
<<Te pare il momento?>> sbuffo nervoso <<cioè secondo te 'sto sogno...>> mi interrompo, non sicuro di ciò che voglio dire...cioè ha fatto tutto quel poco per un sogno...me pare assurdo
<<Ha paura di perderti...è normale...sei, si...insomma hai capito...ti vuole bene, tanto...forse troppo...e quel sogno l'ha scombussolato più di quanto credesse fosse possibile. Aggiungici poi che gli avete mentito...che non sapeva che fare...ha solo tanta paura di perderti e quel sogno l'ha vissuto come una cosa che potesse succedere davvero...>> spiega dolce, è incredibile quanto bene gli voglia
<<Mio figlio pensa che io faccia l'amico per scoparmi la madre per un sogno del cazzo, ti rendi conto?>>
<<Hai detto mio figlio>> dice emozionata tralasciando il resto del mio discorso
<<Si, l'ho detto>>.
Ho lasciato casa di Ginevra intenzionato ad andare ad aprire il cu...il cranio a quel mezzo deficiente che piazza casini per sogni discutibili!
Suono incessantemente alla porta di casa...il telecomando del cancello è ancora nella mia macchina, ma non ho una copia delle chiavi...Emma apre la porta e mi si getta al collo, abbracciandomi immediatamente...le prendo la testa nella mano stringendola a me e lasciandole un bacio tra i capelli...ma ho una faccenda da risolvere prima della nostra
<<Dove sta quella testa di cazzo?>>
<<Briga potevi bussà...>> tra poco te passa la voglia de fa il simpatico regazzì
<<Senti falla finita, che cazzo è 'sta storia del sogno? Perché non me l'hai raccontato eh?>> chiedo nervoso...dice che si vergognava a raccontarmelo <<E ce credo! Come cazzo t'e venuta in mente 'na cosa del genere? Che io facessi l'amico con te solo per tua madre...che mi vanti con gli altri di lei>>
<<Non l'ho pensato davvero...avevo paura...che non fossi sincero con lei, con me...>>
<<E tu hai fatto tutto 'sto casino per un sogno? Senza chiedere a noi quello che proviamo? Senza renderci partecipi della tua vita>> gli dispiace...pensava di non essere poi così importante per me... <<Ma io te dovrei aprì il cranio per quello che stai dicendo lo sai vè? Hai creato quel casino, per facce litigà...solo perché hai paura che io non voglia davvero stare qui...che non ci tenga a tua madre...ma sai quanto vale per me? Come avrei potuto vantarmi di quello che ci unisce se me rode pure l'aria che respira senza di me? Ma poi pensi che non ce l'abbia avuta una vita senza di voi, per capire quello che voglio adesso?>> tenta di interrompermi ma non lo faccio parlare perché lui non sa minimamente quello che provo dentro per sua madre e per lui...non ha idea di quanto mi abbia logorato, e continui a farlo, il tarlo che possa essere mio figlio...non sa che prima di loro io sopravvivevo in quella che mi sembrava una roulette più che una vita <<No Mattia non me ne frega un cazzo di quella vita, perché non ci siete voi...in quella vita>>
<<Mi dispiace...>> dice abbracciandomi...lo stringo a me, poggiando le labbra sulla sua testa e lasciandoci un bacio, finalmente in pace col mondo...Emma è poggiata allo stipite della porta che ci guarda...<<Avevo paura che non fosse così importante per te...mi dispiace aver dubitato di quello che provi per lei>>
<<Lo è invece...troppo importante...come mai nient'altro sarà importante...per me>> dico tenendolo stretto a me e guardando lei negli occhi, che abbassa lo sguardo e va via...
<<Voglio che sia alla Label...puoi metterla dove vuoi o se vuoi puoi tenerla semplicemente tu...anzi io voglio che sia tu a tenerla...>> dice prendendo la targhetta che evidentemente gli ha dato Emma...sorrido emozionato...chiedendogli se sia sicuro di questa scelta...<<Sì, e poi vuoi mette la soddisfazione che vengono i ragazzi della Label e la vedono?>> che stronzo! Rido...finalmente...il peggio sembra essere passato...Emma torna da noi dicendo che c'è un amico di Bes in salotto ed ora che lo guardo bene noto che è vestito di tutto punto...tutto infighettato...
<<Io devo annà a 'na festa de compleanno importante>> ci spiega
<<E chi ha deciso che puoi andarci?>> chiede la bionda...ah no, non guardare me...cor cazzo che te difendo, me la devi pagà ancora un po'!
<<Io, perché così...mi fate il piacere di fare pace...e poi mi venite a prendere...ok?>> guardo Emma, prima di tirarla per la mano ed abbracciarla...le sorrido mentre il ragazzo di fronte a noi ha già raggiunto il suo amico al piano di sotto
<<Mi dispiace per quello che ti ho detto prima...è che ero arrabbiata...non ci stavo capendo niente, e tu te la sei presa con me...volevo solo ferirti...non lo penso minimamente quello che ho insinuato...>> dice nascondendosi sul mio petto appena sentiamo Bes che chiude la porta di casa
<<Lo so che non lo pensi...è che...>> non riesco a terminare la frase
<<È che ti sei sentito ferito...lo so, non volevo...>> la stringo a me, mentre lei mi fa indietreggiare finchè tocco la scrivania di Bes con le anche...la prendo in braccio...
<<Meglio se cambiamo camera...quello è capace di cacciarci se scopre che intrallazziamo qui dentro...>> rido finalmente libero di vivermela come voglio, senza sotterfugi...e ride anche lei, felice...mi dirigo verso la sua camera...la poggio sul letto e la guardo...da oggi sarà tutto diverso, da oggi potremmo davvero essere una famiglia a tutti gli effetti, o quasi. Mi tira dalla maglia, impaziente di fare pace come si deve...mi tolgo le scarpe e sfrego i piedi tra loro per sfilare anche i calzini...poggio un ginocchio sul letto...tra le sue gambe...lei si sposta più su...tira le coperte con un braccio, scoprendo un lenzuolo chiaro al di sotto di esse...si sistema meglio, scalciando le coperte con i piedi fino a farle arrivare a terra, alla fine del letto...le tiro i calzettoni scuri solleticandole i piedi...ride muovendoli in aria...mi tolgo la maglia, adagiandomi poi sul suo corpo...sfilo anche la sua di maglia, lasciando che cada dal letto...le bacio la pancia...i fianchi...prima di passare al seno e succhiare la parte lasciata scoperta dall'intimo...lei sospira pesantemente...porto una mano dietro la sua schiena, muovendola per sganciarle quel pezzo di stoffa che ora mi è solo di impiccio...mi aiuta a toglierselo, impaziente, prima di armeggiare col bottone del mio jeans...le sfilo il pantalone della tuta...trascinando via anche lo slip che indossa sotto...è nuda sotto il mio corpo...mi tira a sé catturandomi le labbra in un bacio che non ha nulla di casto...il mio jeans che le sfrega addosso le provoca un gemito...fa pressione sul mio petto, mi sposta dal suo corpo, facendomi stendere supino...si mette a cavalcioni sulla mia pancia, sorridendo maliziosa...abbassa la cerniera e mi sfila il jeans, lo scalcio via con le gambe...struscia con la sua intimità sulla mia...ancora coperta dal tessuto di cotone...si abbassa a baciarmi il lembo di pelle appena sopra l'elastico, infila gli indici nei lati e lo tira via...mi guarda un attimo negli occhi prima di abbassarsi di nuovo su di me e lasciarmi baci sul mio punto più nascosto...ci gira intorno con la lingua mentre accompagna il movimento rotatorio con un lento su e giù con la mano...gemo, stringendo nel pugno il lenzuolo quando lei mi guarda succhiando l'apice della mia eccitazione, prima di farne sparire gran parte nella sua bocca...continua ad accarezzarmi con la lingua...socchiudo gli occhi per il piacere che mi provoca...lascia un altro bacio prima di spostarsi col corpo per mettersi a cavalcioni su di me...cerca con la mano la mia erezione dietro di lei, a cavalcioni sulla mia pancia...le metto le mani sul fondoschiena, trascinandola sul mio petto fino a trovarmi la sua intimità davanti alle labbra...tenta di spostarsi ma la tengo ferma con le mani...sollevo leggermente il volto, prima di provocarle piacere nello stesso identico modo in cui lei ha fatto con me...
<<Ah Matti...>> geme appena la mia bocca avviluppa la sua parte più intima...succhio la sua pelle calda mentre lei si aggrappa alla testiera del letto, muovendosi col bacino...le mordo appena il punto più sensibile, quanto basta per far sì che emetta un urlo strozzato...continuo a giocare con la lingua...lei respira in modo affannato... <<baastaa...>> sussurra in difficoltà...le tolgo le mani dalle natiche...sento il mio membro tirarmi in attesa di essere soddisfatto...scivola sul mio corpo fino ad arrivare a congiungerlo al suo, scende su di me sospirando...ed incamerando aria che rilascia appena termina la sua discesa...si muove veloce, alzo il busto mettendole una mano dietro la schiena per aiutarla nei movimenti...la mia bocca corre sul suo seno, lo succhio...lo torturo con i denti...mentre lei emette versi indecifrabili persa nel suo godimento...la sento accelerarsi ancora, aggiungendo un veloce avanti e indietro...segno che è vicina al culmine...cerco di andarle incontro, sostenendomi col palmo dell'altra mano sul materasso...inarca la schiena con un gemito prolungato...mi spingo ancora in lei, impaziente di raggiungerla finchè sento il familiare calore che precede il piacere prendere sempre più piede nel mio corpo fino a spargersi nel suo. Mi butto all'indietro sul letto, esausto...lei si alza di poco permettendoci di staccare i nostri corpi...mi giro su un fianco...lei si accoccola verso di me in posizione fetale...le accarezzo i capelli...le sposto quelli che le si sono appicciati sul volto e glieli porto dietro l'orecchio...mi sorride, pacifica...
<<Ti amo...>> mi dice di getto dopo circa dieci minuti che ci guardiamo in silenzio, sorridendoci di tanto in tanto, nel tipico rilassamento post rapporto...era da un po' che non glielo sentivo dire e mi fa sempre un certo effetto
<<Anch'io...non sai quanto...>> rispondo accarezzandole la guancia e baciandole dolce le labbra...
Credo di essermi addormentato...fuori è buio...lei mi guarda accarezzandomi la guancia col pollice...
<<Scusa...mi sono addormentato...>>
<<Veramente hai dormito solo dieci minuti...>> davvero? Mazza mi sento talmente rilassato che credevo di aver dormito per qualche ora...oddio, dobbiamo andare a prendere Bes! Sento la sua mano percorrermi la pancia...infilarsi sotto il lenzuolo che ci copre e continuare ad avanzare verso il basso...ma che fa? No...non è il caso di...ahh...no, no...così non usciamo più dal letto!
<<Che stai a fa?>> chiedo spaventato all'idea di fare tardi
<<Mi sembra ovvio...>> risponde languida
<<No...no!>> scatto a sedere, facendo sì che la sua mano si sposti <<Dobbiamo andare a prendere Bes...!>>
<<È prestooo!>> si lamenta cercando di riportarmi in posizione supina
<<No, famo tardi...ancora dobbiamo farci la doccia!>> esclamo <<Separati!>> puntualizzo...sbarra gli occhi, scacciando il lenzuolo in malo modo e scendendo dal letto...si infila la maglia
<<Poi vi lamentate che ci inventiamo i mal di testa...sappi che ne avrò un sacco da oggi in poi...e tu andrai in bianco e dovrai trovare un modo per tenere a bada gli ormoni>>
<<Tesò a te sono gli ormoni...>> la prendo in giro <<scombussolati dalla menopausa!>> rido
<<Ma in menopausa ce sarai te! Me vado a fa la doccia!>> esclama nervosa avviandosi nuda verso il bagno...ma forse una capatina in doccia...ma che ha chiuso a chiave? 'Sta stronza! Meglio però...così ci sbrighiamo ad andare a prendere Bes!
Non ha detto una parola per tutto il tragitto fino al locale...eppure è quasi ad Ostia e per arrivare ce ne vuole...mi ha tenuto il broncio per tutto il tempo, mentre io ogni tanto la guardavo sorridendole, lei ha tenuto lo sguardo costantemente verso il paesaggio che scorreva al nostro fianco...ho capito che ce l'ha con me per il mio...chiamiamolo rifiuto...ma io davvero voglio solo che vada tutto bene, che Bes si fidi di me...che non abbia il timore di lasciarmi da solo a casa con sua madre...e non volevo arrivare in ritardo conoscendo il traffico del fine settimana...volevo che fosse tranquillo che noi saremmo stati lì a prenderlo, non a casa a trastullarci come se ci fossimo dimenticati della sua presenza nella nostra vita...voglio che abbia il senso di famiglia, quello che finora non ha mai potuto vivere...quello che è mancato anche a me...voglio che si senta protetto, coccolato...che sappia che qualunque cosa accada noi saremo al suo fianco, sempre...senza che ci sia neanche il bisogno di chiederlo
<<Dove vai?>> chiedo vedendo che apre lo sportello per scendere dall'auto appena parcheggio di fronte all'ingresso del locale
<<Dentro...a cercare Bes...>> risponde ovvia
<<Dentro? Ma che sei scema!? Ma rientra qua!!>> la tiro per il braccio e lei richiude lo sportello <<Dentro!>> ripeto spiaccicandomi una mano sul viso <<Che figura de merda!>> mi guarda come se fossi matto...cioè lei voleva entrare nel locale per andare a prendere il figlio sedicenne -sedicenne signori!- e il matto so' io. Prendo il cellulare per inoltrare la chiamata mentre lei incrocia le braccia e sbuffa...ma te pare che lo vai a prende dentro!! Je volevi pure dì che già je hai preparato il letto col pigiama sul cuscino? Ma io non lo so! <<Sta uscendo...>> le dico appena chiudo la conversazione...mi guarda per un attimo con un ghigno di sufficienza prima di rivolgere lo sguardo di nuovo verso il finestrino <<Eccolo!>> esclamo scendendo dalla macchina seguito da lei che fa lo stesso...
<<Mbè?>> chiede il ragazzo di fronte a noi
<<Che?>> replico spaesato
<<Che ce fate qua?>>
<<Come che ci facciamo? Te semo venuti a prenne, no?>>
<<Ma hai visto che ore so'?>> in effetti no...non avremo mica fatto tardi?
<<Perché? È tardi? Ce potevi chiamà...l'amici tua se ne so' già annati? Guarda che nun te dicev...>>
<<Mazza Brì respira...ma avete fatto pace? Manco mezz'ora...>> mi guarda come guarderebbe uno scarafaggio che si sta avvicinando troppo...ma manco mezz'ora che? Io mica capisco che sta a dì questo
<<Ma ce stava traffico perciò avemo fatto tard...>>
<<Ma che tardi e tardi!>> mi interrompe <<Oh regà io so' uscito de casa poco più de n'ora fa! Capisco che siete troppo avanti co' l'età pe' ricordavve dei compleanni co' l'amici, ma all'era vostra nun se tagliava dopo mezzanotte la torta? Nun so' manco le undici!>>
<<Ah ma dici che è presto?>> mica mi ero reso conto che non fosse poi così tardi...
<<Nun è che lo dico io...tutti gli orologi d'Italia dicono che è presto eh! Tutti quelli de questo meridiano!>> ride
<<Vabbè allora ti aspettiamo...>>
<<Ehhhh? No, no...ma nun se ne parla proprio...ma siete scemi?>>
<<Bes non è che possiamo tornare a casa e ritornare qui eh!>> si intromette Emma seccata
<<E annateve a fa 'n giro...fate pace meglio! Che guardandoti nun me pare che abbiate risolto poi tanto...se poi consideriamo che state già qua...>> allude...ah, ma questo stava a dì prima quando ha detto della mezz'ora!? Ma te guarda questo! Bello se nun era pe' te io stavo ancora nel letto co' tu' madre...e avrei potuto continuare benissimo tutta la notte...oddio, forse tutta la notte no...sapete l'età...la cervicale...vabbè ma mo nun ce sta bisogno de puntualizzà così...Ma poi questo non era quello geloso della madre e de tutti quelli che le ronzavano intorno? E mo fa liberamente tutte 'ste allusioni? Poi il matto so' sempre io, eh!
<<Vabbè...a che ora dovemo venì?>>
<<Eh certo stamo a comodità sua...>> sbuffa Emma...Bes la guarda, conoscendolo starà per fare un'altra battuta sulla causa dell'acidità di sua madre ma lo fulmino con lo sguardo
<<L'una?>> propone
<<Mezzanotte e mezza!>> ribatto io
<<Meno un quarto?>> sorride angelico
<<Mezzanotte e mezza!>> ripeto <<Prendere o lasciare>> tanto noi arriveremo qui all'orario stabilito e lui comunque uscirà dal locale quando je pare...come se non lo conoscessi!
<<Okk...>> conferma mogio <<A dopo...ciao mà!>> la saluta lasciandole un bacio sulla guancia <<Quando stava con Saverio era meno acida, comunque!>> ride mentre rientra...ma io lo uccido prima o poi a questo! Quell'altra intanto ride...stronza! Tanto stavi con me uguale nel mentre che te tenevi il beccafico, per questo non eri acida!
<<Dove vogliamo andare?>> chiedo mentre giro la chiave nell'accensione, come risposta ottengo solamente una specie di tsè detto tra i denti <<Ehi...che c'è?>> chiedo girandomi verso di lei
<<Potevamo stare ancora a casa...invece tu no, ogni scusa è buona per non stare con me...>> ma è seria? Non avrà bevuto mentre io ero sotto la doccia?
<<Ma che stai a dì?>> domando dolce, mettendomi di profilo sul sedile...gira lo sguardo dall'altro lato, sospirando...come fa quando...quando je viene da piagne...aò! <<Ehi!>> le poggio il palmo sulla guancia, girandole il viso verso il mio <<Ero solo preoccupato di arrivare tardi...come puoi pensare che io non voglia stare con te?>> dico con tono melenso, avvicinandomi di più e lasciandole un bacio prolungato sulla guancia <<Sai che facciamo? Ce ne andiamo al mare...così me faccio perdonà...>> insinuo malizioso circondandole la pancia con un braccio e baciandole il collo <<Che dici?>> scrolla le spalle intenzionata a non darmela vinta...sorrido scuotendo la testa, le lascio un altro bacio e lasciamo il locale.
<<Niente...internet non prende!>> sbuffa...eh, manco a me...grazie al...
<<Ma era qui, sono sicuro!>>
<<Eh...a meno che non l'abbiano spostata per farci uno scherzo, non mi sembra ci sia una strada qui!>> replica ironica...
<<Ah. Ah. Ah.>> me sto a divertì 'na cifra guarda
<<Tutta 'na macchina ipertecnologica e non c'è un navigatore?!>> chiede sprezzante
<<E a che me serviva? Ma te pare che me perdo a Roma?>>
<<Me pare si! A meno che questa non sia Milano...>> mi percula...ve state a chiede che succede? Ma niente...diciamo che potremmo esserci persi...cioè, tecnicamente se semo persi...in realtà io ricordavo benissimo che da queste parti...niente, in realtà se semo persi uguale!
<<Ma questa strada c'era! Sono sicuro! Qui ce stava una stradina che svoltava a destra e annava diretta a mare...>>
<<Ehhhh! L'avranno spostata!>> ripete
<<Ma la vuoi finì...?!>>
<<Vabbè torniamo al locale va...>> dice delusa <<tanto...>>
<<Tanto che?>>
<<No, niente!>>
<<No...mo me lo dici...tanto che? Nun starai a pensà che l'ho fatto a posta?>>
<<Oh ma io da te mi aspetto di tutto!>> esclama derisoria
<<Ma che davero? Cioè te stai a pensà che io sto a fa finta perché nun voglio sta co' te? Ma sei scema?!>>
<<Lo penseresti pure tu!>> si altera <<Ma secondo te come me dovrei sentì eh? Stavamo a casa...io te salto praticamente addosso e te me scansi...arriviamo al locale in anticipo, te percula pure Bes che c'hai messo 'n attimo ad arrivà...poi fai tutto il carino...te porto a mare...me faccio perdonà...e te perdi ad Ostia! Tu?>>
<<Eh...io...che ce sta de strano! Oh è un sacco che nun vengo da 'ste parti...me sarò sbagliato...>>
<<Seh vabbè...che stai a fa?>> chiede vedendo che ho accelerato per arrivare in fondo alla strada, giro a buffo perché davvero non ricordo dove possiamo essere, speriamo di trovare la strada principale che ci riporti al locale...ma dopo, tanto ce sta tempo...ora voglio solo trovare una stradina più appart...eccola! Fermo la macchina in uno spiazzo isolato...nun ce saranno malintenzionati in giro, vè? No...tanto sarò l'unico deficiente che arriva da 'ste parti e poi se perde... <<Che dobbiamo fare qui? Ah...prende il telefon...>>
<<Nun ce ne frega niente del telefono adesso...>> sussurro togliendoglielo dalle mani e spostandomi verso di lei
<<No...non c'ho voglia...>> tenta di spostarmi
<<Ma se fino a due secondi fa mi hai fatto un pezzo...>> rispondo mettendo una mano sotto quel vestito...troppo corto...che ha indossato solo per farmi sbroccare <<Perché te sei messa 'sto vestito, eh? Me volevi fa sbroccà? Tanto nun uscirai dalla macchina...>>
<<Sono già scesa davanti al locale...>> continua a fare la sostenuta
<<Ma lì c'erano solo ragazzini con gli ormoni in subbuglio...non c'hanno proprio voce in capitolo...>>
<<Eh, ma perché tu non hai visto...ah...ti ho detto di no...>> ansima mentre la mia mano gira intorno alla sua parte più intima sfiorandola di tanto in tanto
<<Viè qua...>> replico tirandole il braccio e spostandola verso di me...alzo la levetta del sedile per spostarlo più indietro, mentre la mia mano è ancora ancorata al suo braccio
<<Ahia...aspetta che me fai male...>> dice impacciata nei movimenti per passare da un sedile all'altro...la prendo dalla gamba e me la tiro addosso
<<Vediamo chi è che nun te vole...!>> esclamo prima di amarla come merita e cancellarle dalla mente l'idea che io possa anche solo pensare di non volerla.
<<È l'una e un quarto!>> esclama Bes appena arriviamo di nuovo al locale
<<Avevi detto che mezzanotte e mezza era troppo presto...>> tento
<<Eh ma un'ora dopo me pare un po' eccessivo!>> eh vabbè ma nun sei mai contento
<<In realtà ci siamo persi...>> ci giustifico...oh, alla fine è la verità...poi che ne abbiamo approfittato è un altro discorso...
<<Persi...>> ripete inarcando le sopracciglia, come a dire che potevamo inventarcela meglio
<<Davvero!>>
<<Si...si...ma ve credo...poi te è poco che abiti qua, non conosci ancora bene le strade...i posti...>>
<<Andiamo a casa?>> cerca di sviare Emma che sorride radiosa lasciandogli una carezza
<<Ve siete proprio persi...>> insinua di nuovo
<<Ti sei divertito?>> gli chiedo appena lasciamo il locale
<<Si, non quanto voi...ma si!>> niente, meglio accendere la radio ed evitare i dialoghi che qua è un perculamento continuo!
Appena rientriamo non so come comportarmi...insomma ora che dovrei fare? Abbiamo chiarito con Bes e, non prendiamoci in giro, sa esattamente cosa è successo appena lui è uscito...ora però che dovrei fa? Forse è il caso che mi avvii nella camera degli ospiti...gli dà fastidio qualunque contatto abbia un uomo con sua madre...anche se l'uomo in questione sono io...e da questo punto di vista lo capisco, però mi sembrerebbe di prenderlo in giro se quando lui non c'è ci diamo alla pazza gioia e quando invece è presente siamo distanti anni luce...dovremo riuscire a trovare il giusto equilibrio...non che sia facile...
<<Allora...buonanotte...>> dico vedendo che non ha intenzione di lasciarci soli...Bes ricambia, Emma è più in difficoltà...vabbè va, mi avvio in camera...
<<Scusa ma dove vai?>> mi chiede Bes
<<Nella camera degli ospiti...>> rispondo ovvio
<<Ma nun fai prima ad annà a dormì direttamente co' mamma invece de fa le incursioni notturne tipo ladro?>> ride...e sorrido anch'io scuotendo la testa...Emma arrossisce <<Io vado a dormì...in camera mia ovviamente...voi due!>> ci punta l'indice contro <<Nun v'azzardate a famme sentì quello che combinate che ve caccio a calci in...se semo capiti! Briga te tengo d'occhio!>> termina guardando me e minacciandomi col sorriso...gli faccio un occhiolino, poggio la mano sulla schiena di Emma e raggiungiamo anche noi la camera da letto.
Siamo in cucina a fare colazione...odio i lunedì mattina...Emma è seduta al tavolo a bere il suo the, io mi sono appena versato una tazzina di caffè che ho poggiato al posto accanto al suo restando però in piedi...le prendo il viso tra le mani e le lascio un bacio stampo che lei approfondisce...sento dei passi...vedo Bes arrivare sulla porta appena mi stacco, mi sorride...meno male! Viene a dare un bacio ad entrambi dandoci il buongiorno prima di versarsi il latte nella sua tazza preferita.
<<Allora mi raccomando eh! Nun litigate e ricordatevi di venirmi a prende!>> ci dice quando lo lasciamo avanti scuola...anzi un duecento metri prima perché sia mai farsi vedere con entrambi...inizierebbero a parlare tutti e ad impicciarsi di cose che non li riguardano...avoja a spiegarje che la macchina ha i vetri oscurati...non ha voluto sentire ragioni...a proposito di questo, devo fare un discorsetto a Mimma prima di arrivare alla Label, sì perché oggi lei e Mario staranno da noi a provare come mi avevano chiesto ed io non voglio pettegolezzi
<<Senti per quanto riguarda il fatto che sarai alla Label...>>
<<Tranquillo, non ti accorgerai nemmeno che sono lì!>> sorride poggiando la mano sulla mia sul cambio ed allungandosi a baciarmi la guancia
<<S-si...>> proseguo in difficoltà <<Ma...ecco, sebbene ci siano delle persone che sanno di noi, ce ne sono altrettante che non sanno nulla...e vorrei che la cosa rimanesse così...non voglio pettegolezzi, né su te né su Bes...sanno tutti che sei sua madre...e...e vedendoti lì...con me...potrebbero pensare che sia favorito in qualcosa...ed io non voglio. Né voglio che inizino a parlare di noi...non voglio chiacchiericci stupidi...occhiate strane...niente di tutto questo...>> termino mentre lei non proferisce parola... <<Siamo arrivati...per quello che ti ho detto, non significa che...>> niente, è scesa dalla macchina senza ascoltarmi...lo so che le pesa far finta di niente, ma lo faccio per il nostro bene...il nostro e quello di Bes...
La vedo nell'atrio con Mario, Francesco si sta offrendo di accompagnarli mentre io sono trattenuto da Samantha che mi dice che Carlo non trovandomi al cellulare ha chiamato qui...e verrà nel pomeriggio a portarmi la pen con le foto dello shooting di sabato...perfetto! Quando mi giro Emma non c'è più...mi ricordo della targhetta lasciata in macchina e torno indietro a prenderla...la appendo nel mio ufficio, in bella mostra sulla parete...benissimo! Sorrido soddisfatto guardandola...meglio accendere il computer nel frattempo
<<Brì te volevo chiede...>> esordisce Francesco entrando nel mio ufficio dopo aver bussato...poi si ferma fissando il muro alla mia sinistra...fissa me, poi di nuovo il muro, poi di nuovo me...alza le sopracciglia, guardandomi esitante
<<Mbè?>> chiedo, sapendo perfettamente, in realtà, cosa abbia scaturito quella reazione
<<Carina la certificazione di Bes appesa nell'ufficio del Presidente...>> dice sarcastico
<<Ah...si...beh...l'ha voluta appendere lì...>> minimizzo imbarazzato...cioè, la cosa mi fa enormemente piacere...il fatto che abbia voluto che la tenessi io, ma so perfettamente che questo intacca la mia nomea di capo integerrimo e neutrale
<<Ah! Quindi deduco che appenderemo qui le prossime certificazioni di tutti?>> insinua beffardo...tutti? Tutti chi? No no solo quelle di Bes...che siete matti! E poi chi se lo sente quello che se vede messo al pari degli altri? Ma voi avete idea de chi state a parlà? No...perché me sa che ogni tanto ve lo dimenticate...o ancora nun v'è del tutto chiaro!
<<Che volevi chiedermi?>> domando sorridendo con le mani incrociate a sostenermi il mento e l'espressione più angelica del mondo
<<Seh...>> replica sprezzante lui, per nulla illuso dal mio tentativo fuorviante <<volevo sapere...Emma si tratterrà molto qui? Li ho accompagnati nella sala grande in fondo al corridoio...>>
<<Si tratterranno...entrambi>> sottolineo <<per tutto il tempo che gli servirà...è un problema?>> come se avessi voce in capitolo...ricordati che te devo sempre licenzià
<<No...no, nessuno...allora io vado, a dopo!>>
È la terza volta che esco dall'ufficio in un'ora...ve rendete conto che quella nun s'è fatta vedè pe' niente? Ve sembra un comportamento da avè? La sento chiacchierare nel corridoio, ogni tanto ride co' qualcuno, saluta gente...secondo voi posso lavorare così? Mi guardo intorno e chi mi trovo davanti? Sempre lui, il rompicojoni per eccellenza...
<<Te serve qualcosa Brì?>> chiede sorridendo
<<Che stai a fa in mezzo al corridoio?>> chiedo di rimando
<<Sto aspettando Emma per andare a prendere il nostro sino al cioccolato...>> contaci!
<<Me dispiace ma nun ce poi annà...me so' appena ricordato che ce so' dei contratti in scadenza che devi assolutamente controllà!>>
<<Si, appena torno li control..>>
<<Nun hai capito! Ora! Subito! Urgente!>> replico
<<Ma non mi ricordo che ci sian...>>
<<Ce stanno, ce stanno...controlla su!>> dico spingendolo verso il suo ufficio...l'espressino, t' 'o dico io dove te lo devi mette l'espressino!
Appena rientro in ufficio sento il classico trillo di Skype...mi precipito a rispondere a quest'occasione più unica che rara!
<<Ciao fratellone!>>
<<Ehhhh....la bella vita!>> la prendo in giro
<<Oggi pausa, ieri abbiamo finito il servizio per il più noto brand americano...>> sono orgoglioso di lei, ma non glielo dico...forse dovrei farlo ogni tanto
<<Brava! Anche se quello del mese scorso era un po' troppo scoperto...>> si, lo so che ormai è una donna con la sua vita, che ormai vive a New York facendo la spola tra questa, Londra, Parigi e Roma...ma non credo mi passerà mai il senso di fastidio che provo quando una delle mie donne fa qualcosa che non concepisco come fattibile
<<No! È solo che tu credi di avere Richelieu come vicino di casa...>> eh certo!
<<Ah ah ah...>>
<<Tutto ok lì? Non mi dici mai niente...>> si lamenta...beh certo non posso spiegarle la situazione attuale in una videochiamata di pochi minuti
<<Qui non facciamo shooting al Rockefeller Park>> sorrido e ride anche lei <<Tranquilla...è tutto come al solito...>> poi c'è già Ginevra che mi controlla...non serve aggiungere altro...
<<Ok! Devo andare...ho prenotato un centro massaggi...ma mamma l'hai sentita?>>
<<Due settimane fa...dice che deve spostarsi di chilometri per avere connessione, sta bene...tornerà appena si sarà stancata del caldo africano...>> rido e ride anche lei scuotendo la testa, prima di salutarmi e scomparire dallo schermo.
Sto andando a prendere Bes a scuola, da solo, si perché la cantante integerrima e dedita al lavoro ha deciso di andare a prendere dei tramezzini per la pausa pranzo ed ha continuato le sue prove, decidendo che potevo fare a meno della sua presenza...
<<E mamma?>> chiede entrando in macchina
<<È rimasta alla Label...deve provare...>> sbotto
<<Ahia...che hai combinato?>>
<<Perché devo aver combinato qualcosa?>> chiedo
<<Perché lei non è qui? E tu fra poco caccerai fumo dalle orecchie?>>
<<Le avevo solo chiesto di non dare modo di parlare e tenerci distanti...>>
<<E pensavi di uscirne indenne?>> mi percula ridendo a crepapelle
<<E lei ha pensato bene di fare la fantastica in giro, ignorandomi del tutto!!>>
<<Non è che ce dovremmo fermà 'n farmacia?>>
<<A far che?>>
<<A prenderti le pastiglie per l'acidità di stomaco!>> ride ancora...io te lascerei pe' strada!
Dopo un veloce pranzo al fast food, e la relativa foto postata su Instagram giusto per far venire un po' di acidità anche a lei a vederci mangiare tutte quelle schifezze, siamo tornati alla Label...Bes ha visto uno dei ragazzi che suona il piano e subito l'ha sequestrato per un'idea che dice di avere in mente, mentre io torno nel mio ufficio in attesa di Carlo con le foto.
Sono le cinque del pomeriggio quando il fotografo bussa alla mia porta...ah, no...è la bionda...
<<Sono solo venuta ad informarti che a Mario hanno disdetto l'appuntamento che aveva, quindi se non è un problema proveremo qui anche domani...>>
<<Certo che non è un problema, amore...>> tento di recuperare
<<Scusa Briga, ma per te qui sono Emma!>> storce il muso, quasi schifata
<<Daiii...>> tento di rabbonirla alzandomi dalla mia poltrona e andandole incontro...le poggio le mani sui fianchi, avvicinandola al mio corpo <<Perché devi prenderla in modo così estremo? Non ho detto di far finta di non conoscerci, solo di non dar modo agli altri di spettegolare...anche per Bes...>>
<<E la sua targhetta appesa alla parete è sempre per non dar modo di parlare, immagino!>> esclama indicandola con il mento e staccandosi da me
<<Io non capisco cos...>>
<<Si può?>> chiede cortese Carlo affacciandosi dalla porta...no, che non si può! Nun vedi che sto a cercà de risolve un problema?!
<<Entra entra, stavo andando via...>> asserisce la bionda
<<No ma magari aspetto qui fuor...>>
<<Ma figurati, vieni...>> no Emma, tranquilla, fa come se fosse l'ufficio tuo!
<<Buonasera...>> saluta Carlo entrando <<tieni Bri, ho fatto come l'altra volta...c'è già una cartella con quelle migliori...>> mi porge una pen drive <<Emma ti fermi anche tu? Sono le foto di Bes!>> le dice
<<No, ma non so se sia il cas...>> cerca di defilarsi
<<Eh, infatti...non dovevate provà?>> chiedo burbero...glielo devo chiedere io se vuole restare, non tu, fotografo impiccione!
<<Vabbè...cinque minuti...>> sorride malefica, per il puro gusto di contraddirmi!
Sto scorrendo la cartella con le foto e devo dire che sono venute davvero bene...non pensavo che con la luce naturale si potessero ottenere questi effetti, ma sulla bravura di Carlo non si discute. Anche quella col cancello arrugginito, che mi sembrava un'idea del ca...insomma quello...è davvero bella, magari se potrebbe fa un poster
<<Quelle sulla panchina ho modificato lo sfondo...>> dice appena apro la prima...ha messo un negozio di fiori dietro e l'alternanza di colori crea davvero un bell'effetto
<<Panchina?>> chiede Emma con un tono strano
<<Si...quella giù...le abbiamo scattate nel cortile...sono venute bene, vè?>> chiede Carlo, ignaro di tutto
<<Ah...quella...quella giù...si, si...belle...vabbè, io devo andare...scusate!>> e scappa letteralmente via con un'espressione che non mi piace per nulla.
Carlo è andato via, ho chiamato Bes nel mio ufficio...abbiamo scelto le foto e Samantha le ha inviate alla major che ancora non sa la data precisa dell'intervista...forse mercoledì...forse...ma come se fa a lavorà così?! Vabbè, l'importante è che noi facciamo tutto al meglio, gli altri facessero come vogliono.
"Sono andata alla Label, Mario ha solo la mattinata libera e ne abbiamo approfittato...a dopo"
Questo il mio buongiorno di stamattina, un biglietto scritto di fretta e lasciato sul tavolo in cucina...ieri sera abbiamo cenato in religioso silenzio...Bes provava a fare una battutina ogni tanto ma Emma sembrava altrove con la mente...mi sono fatto una doccia e l'ho raggiunta a letto ma lei già dormiva, o almeno questo è ciò che ha voluto farmi credere, girata dalla sua parte...possibile che il mio discorso di ieri l'abbia turbata fino a questo punto? No, deve esserci dell'altro...
Ho accompagnato Bes a scuola, più incredulo di me, e mi sono diretto in ufficio, deciso a chiarire quello che passa per la testa di quella sciroccata...ma lei non c'è! È uscita con Mario e Francesco a detta della mia segretaria! Bene! Benissimo! Le ho detto di riferirle di passare nel mio ufficio appena rientra, e 'sti cazzi dei pensieri strani di Samantha...ci ha lasciati a casa e se ne è uscita, quando avrebbe potuto benissimo aspettare mezz'ora anziché fare di testa sua come al solito!
Sento bussare e rispondo un <<Avanti!>> in modo brusco, convinto che sia lei...invece no...il manager di uno dei ragazzi...abbiamo un problema con l'organizzazione di un evento...problemi che riguardano la sicurezza e qualcos'altro che sta tentando di spiegarmi poiché inerente a dinamiche che non sono di mia competenza...che giornata de merda! Dopo due ore siamo ancora qui a cercare una soluzione a quello che si prospetta un mezzo disastro...cercando di risolverla tra noi, invece non è possibile...ci serve colui che si è occupato delle trattative dell'evento...ci serve il legale...insomma l'unico modo di sveltire la pratica è indire una riunione immediata...
<<Samantha!>> esordisco all'interfono <<convoca tutti nella sala riunioni, abbiamo un problema da risolvere!>>
<<Per che ora la fisso la riunione?>> chiede lei
<<Per ora! Subito...massimo quindici minuti voglio tutti lì!>>
<<Io vado a prendere tutti gli incartamenti in ufficio...>> mi comunica l'uomo di fronte a me andando verso la porta, mentre io annuisco spegnendo il computer <<oh ciao Besta!>> lo sento salutare appena apre la porta
<<Buongiorno...>> ricambia lui <<Ciao Brì!>> dice poi rivolto a me
<<Che ce fai qua?>>
<<Me so' fatto accompagnà da Giorgio...mancava la prof dell'ultima ora e non c'era nessuno che potesse fare la supplenza!>> mi informa
<<E perché non hanno chiamato per avvertire?>>
<<Hanno chiamato mamma...>> risponde ovvio, ah già! Do mentalmente una capocciata al muro...chi dovevano chiamà? Me? <<A proposito de mamma...sono stato de là, andiamo a casa per pranzo...>>
<<D'accordo...>> dico pensando che me lo voglia semplicemente far sapere
<<Te dobbiamo aspettà tanto?>> domanda impaziente
<<A me? Ah...no...io non posso venire...>> fa una faccia delusa
<<Non avete ancora fatto pace?>> chiede dispiaciuto
<<No...ma non è questo il problema...c'è stato un inconveniente per un evento a cui dovevano partecipare dei ragazzi...>>
<<Ah quello di cui avevi il manifesto sul pc!?>> e meno male che non aveva sbirciato niente
<<Si, quello!>> sospiro guardandolo male <<C'è una riunione urgente, dobbiamo risolverla subito...prima di andare incontro a lungaggini e complicazioni...>>
<<Vabbè...allora ci vediamo a casa più tardi?>>
<<Certo!>> sorrido <<Bes!>> lo richiamo mentre sta uscendo dalla porta <<Sta tranquillo, risolviamo con mamma...>> sorride più sereno, mi fa un occhiolino e va via.
Abbiamo trascorso praticamente l'intero pomeriggio sulla questione. Noi non vogliamo incorrere in penali per essere mancati ad un evento dopo aver firmato un accordo, ma neanche vogliamo mandare dei ragazzi allo sbaraglio perché davvero allo stato attuale non si capisce se quest'evento ci sarà o meno e in che modo si svolgerà! Francesco è ancora in ufficio a stilare un nuovo accordo che domani proporrà agli organizzatori della manifestazione...o così, o niente! Io invece ho appena varcato il cancello e sto parcheggiando nel patio di Emma...stasera la questione tenermi il muso si risolve, prima che davvero io sbrocchi senza precedenti...perché diamine non riesce a capire che volevo solo tutelarci?! Suono alla porta di casa e attendo che venga ad aprirmi per iniziare subito il mio discorsetto...prima che trovi un altro modo di svignarsela...ma ad aprirmi non è la bionda, ma l'ultima persona che mi aspettavo di trovarmi davanti
<<E tu che cavolo ci fai qua?!>> chiedo sbigottito all'uomo di fronte a me.
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~ ADESSO INTORNO A TE ~
FanficÈ difficile ammettere quanto ogni scelta sia importante nella nostra vita, anche la più piccola ed insignificante: un aereo preso, una telefonata mai effettuata, un vocale non inviato, un appuntamento declinato, una collana persa, una notte dimentic...