Non c'è una ragione

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<<Meglio figlio di nessuno>> queste parole continuano a rimbombarmi in testa...come un disco rotto...cosa l'ha portato a scrivere una cattiveria del genere? E la rabbia con cui ha cantato quella barra poi...indescrivibile. Era quella che mi voleva far leggere quando è piombato prima nel mio ufficio? Forse avrei fatto meglio a dargli retta...almeno avrei saputo cosa aspettarmi...invece, seguendo il consiglio di Emma...è da qualche giorno che sono più distaccato con lui, o almeno ci provo...perché appena gli rispondo a monosillabi, o in un modo che sono sicuro a lui non piace, vorrei mordermi la lingua...dirgli che è tutto apposto...che non ce l'ho con lui...è solo che non so più come prenderlo...e poco fa la doccia fredda...gelata...meglio figlio di nessuno...com'è che ha detto? Io sono ciò che lo fa stare male...sì, mi sembra che il pezzo che ha cantato dicesse questo...se solo ripenso al fatto che lunedì avevo deciso di prendere la situazione di petto e mettere da parte ogni rancore nei confronti del rapper pur di fargli avere quest'opportunità, adesso mi sento un perfetto idiota...

......................Già appena avevo detto a Samantha dove mi stavo recando la sua espressione mi aveva fatto intuire che non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere da me...quando poi ero arrivato davanti al palazzo che ospita l'etichetta di Emis mi ero più volte chiesto se davvero ne valesse la pena...se davvero volessi andare così contro me stesso solo per permettere a mio figlio di collaborare con uno dei ragazzi che più stimavo all'epoca...e la mia mano che spingeva il portone d'ingresso era stata la risposta migliore che potessi darmi...
<<Ho un appuntamento con Emis...>> avevo detto al ragazzo che mi aveva accolto nel disimpegno che mi ero trovato davanti
<<La sta aspettando...>> mi aveva informato lui <<l'ultima porta a destra...>> aveva poi continuato, indicandomi il corridoio con un cenno della mano...avevo ringraziato mentre mi incamminavo...e, successivamente, bussato alla porta di legno chiaro...l'odore di vernice ancora permeava la pareti segno che, come già mi aveva anticipato Eva, i lavori di ristrutturazione erano terminati da poco
<<Avanti!>> aveva esclamato una voce dall'altro lato...avevo preso un enorme respiro, di quelli che sembra che ti diano coraggio ma invece forzano solo i tuoi polmoni per incitarti a compiere un gesto che altrimenti non saresti stato in grado di fare...avevo semplicemente spalancato l'uscio ed ero entrato...nessun permesso, posso?, si può? e manfrine di questo genere
<<Sono qui solo per Bes...>> avevo detto arrivando dritto al nocciolo della questione
<<Immaginavo...>> aveva ricambiato lui aggiustandosi meglio sulla sedia
<<Quindi?>> lo avevo esortato rimanendo in piedi con le mani nelle tasche dei jeans
<<Non vuoi sederti?>> mi aveva offerto lui...avevo negato con un semplice gesto del capo, invitandolo a proseguire senza tante moine <<Uscirà un disco per i miei trent'anni di carriera...>> aveva iniziato a spiegarmi, ripetendo ciò che in realtà già sapevo...<<saranno due volumi...una specie di cofanetto...non abbiamo ancora le idee chiarissime sul packaging...inseriremo dei brani dal mio primo album agli ultimi successi...e ogni brano sarà reinterpretato con qualcuno...>>
<<E vuoi che uno di questi qualcuno sia Bes...>> lo avevo interrotto
<<Esattamente...o canta il pezzo con me...o ci aggiunge qualcosa di suo...piena libertà di scelta...>>
<<Perfetto...>> avevo concordato capendo benissimo l'importanza di un'opportunità del genere per mio figlio
<<Dirò al legale di spedirti una copia della bozza di collaborazione...se riscontrate qualche problema ce lo fate sapere...>> avevo annuito semplicemente, non pensando di trovarmi davanti tale disponibilità da parte sua <<per quanto riguarda il compenso...>> stava per dire
<<Non c'è bisogno...>> avevo asserito accompagnato da un gesto della mano
<<No, ma...>> aveva tentato lui
<<Ho detto che va bene così...se non c'è altro io vado...>> avevo detto dirigendomi verso l'uscita senza aspettare risposta
<<Mattia...>> mi aveva chiamato quando io ormai ero già con la mano sulla maniglia della porta intenzionato ad andar via di lì il più in fretta possibile <<hai fatto bene a mettere tutto da parte e venire qui per tuo figlio...>> no, pure la morale no
<<Io non ho niente da rimproverarmi...>> avevo risposto aprendo l'anta di legno <<sei tu quello che ha preferito credere ad una squinzia qualunque piuttosto che al suo amico!>> avevo esclamato richiudendomi la porta alle spalle con un peso in meno sullo stomaco..............

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