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Il suono stridulo di un clacson, poi il rombo assordante di un motore si susseguirono in quel cortile colmo di gente che per farla passare si spostarono dall'entrata del cancello.
Studenti e studentesse stavano attingendosi ad entrare a scuola, quando con la sua moto, lei fece ingresso; come sempre, la sua concezione di puntualità era andata a farsi benedire ed anche quella mattina aveva fatto ritardo, aveva passato troppo tempo davanti all'armadio, ma era l'ultimo primo giorno di scuola e tutto le si poteva perdonare.

Si tolse il casco prima di scendere dalla sua amata moto nera, i capelli erano leggermente arruffati ma bastò una sistemata con la mano davanti allo specchietto ed erano nuovamente apposto; lisci, lunghi e neri come la pece, le ricadevano sulla schiena al limite con il sedere, le dicevano di tagliarli ma perché mai avrebbe dovuto farlo ?

Le incorniciavano in volto in maniera impeccabile; occhi e pelle scuri, piena di tatuaggi e con forse troppi piercing, insieme a quella fluente chioma non facevano che attrarre come calamite al frigo ragazzi e ragazze che pur di passare una notte con lei si sarebbero messi a ballare in mezzo al fuoco; il suo portamento serio ma allo stesso tempo accattivante era capace di sedurre persino una suora, se solo fosse stata difronte a lei.

Il posto dove lasciò la moto era sempre lo stesso, lo stesso da quando a 16 anni aveva fatto il suo primo ingrasso trionfale in sella a quella bestia; suo padre aveva fatto enormi sacrifici per comprargliela ma, vedendola guidare quel bolide non poteva far altro che pensare che questi, non fossero stati vani.

Prese la borsa, nascosta sotto la sella della moto e si mise gli occhiali da sole sul naso, suo padre non faceva che ripeterle di stare attenta in strada e di non tenerli agli occhi quando stava piovendo, ecco perché lei li indossava solo quando c'era il sole, che quella mattina, appunto, ancora dormiva.

Come ho gia detto, aveva perso tempo davanti all'armadio, ma l'outfit da lei scelto calzava perfettamente con l'immagine di se, forte e sicura, che lei voleva trasmettere: jeans neri attillati privi di strappi, top bianco lungo fino a metà dell'addome che le lasciava scoperto il piercing all'ombelico che aveva fatto a 17 anni, e giacca di jeans aperta sul davanti che metteva in mostra il collo, adornato da collane in argento. Diversi bracciali in acciaio le circondavano i polsi e dei vertiginosi tacchi neri slanciavano la sua figura; erano in poche le donne capaci di guidare una moto con quei trampoli e lei, aveva il privilegio di essere una di queste, o forse era stata molto abile nell' imparare a farlo.

Poi Eye-liner, matita e mascara neri, il must per il suo trucco, mettevano in evidenza la forma dei suoi occhi ed il colore scuro e profondo delle sue iridi. A livello di colori, si può benissimo dire che lei fosse una ragazza più che banale, ma c'era qualcosa che nonostante questo faceva cadere le persone ai suoi piedi, lei non sapeva cosa fosse, ma sicuramente non vi ci avrebbe rinunciato.

Percorse la folla di persone a passo deciso, salutando ogni due per tre qualcuno che ci teneva a render nota la propria presenza ad i suoi occhi, ed entrò a scuola con il sorriso sul volto. Studiare non era il suo forte, è vero, ma si divertiva talmente tanto quando si trovava tra i corridoi di quell'edificio che non avrebbe saltato un giorno di lezione nemmeno con la febbre a quaranta; quello era il suo ultimo anno e voleva ricordarlo giorno per giorno, se c'era una cosa che la vita le aveva insegnato era quella di godere dei momenti belli perché puoi fare anche solo un passo e cadere nel baratro vivendone di brutti, uno dopo l'altro.

-" 5F, per la vostra felicità, quest'anno siete all'ultimo piano, la vostra vecchia aula è andata alla 3C. Non fate casino altrimenti alla maturità vi mando a calci in culo e sicuramente vi ricambio di aula "-

Nina li avvisò puntando il dito proprio contro i soggetti ai quali si riferiva durante la sua ramanzina. Lei era la bidella di quella scuola da almeno una decina di anni, era sempre stata dolce ed era sempre stata gentile con gli studenti, apprensiva e comprensiva; lei, sempre sorridente era una delle persone più simpatiche dentro quella scuola, una delle più eccentriche ma anche una delle più buone. Aveva un cuore d'oro e non si creava problemi nel condividerlo con gli altri.
Stava sempre dalla parte dei ragazzi e non erano state poche le volte in cui, per risparmiare loro un richiamo, una sospensione o addirittura una bocciatura, si era presa la responsabilità di qualcosa.

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