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Ariana era diventata quasi opprimente, non faceva che ripeterle di dover provarci con Lauren e di buttarsi a capofitto su di lei facendole capire cosa provava e soprattuto capire lei quanto fosse effettivamente attratta dalla corvina, ma Giorgia non voleva farlo, non si sentiva ancora pronta a mettersi così tanto in gioco ed a rendersi cosi tanto vulnerabile. Oltretutto Lauren era etero, glielo aveva detto, le piacevano i ragazzi e nella sua vita non aveva mai guardato una donna per interesse; avrebbe fatto una figura di merda colossale, avrebbe perso una cara amica, la seconda, e nemmeno vagare a zonzo per i 50 stati americani sarebbe bastato per recuperare la reputazione e la fiducia di Lauren che, nel frattempo, probabilmente, avrebbe anche cominciato a credere che Giorgia si fosse avvicinata a lei solo per portarsela a letto.

Lei non voleva andare a parlare con Lauren, e non lo avrebbe fatto sicuramente solo perché sua sorella glielo stava letteralmente imponendo.

-" Ho detto no Ariana, basta ..."- la spinse lontano da se andando a farla quasi sbattere con l'armadietto.

Era la terza ora di un normale venerdì di dicembre, uno degli ultimi prima delle vacanze di natale ed a scuola tra gli studenti si sentiva gia lo spirito natalizio. Vi erano addobbi messi ovunque ed all'ingresso Nina, la bidella, aiutata da tutti quei ragazzi che durante le varie ore erano stati buttati fuori dall'aula, aveva allestito un grande albero che per quanto era alto si riusciva a vedere anche dalla balconata interna del secondo piano dove c'era l'ufficio del preside.

-" Ma perché no ? Vuoi rimanere zitella ed a secco per tutta la vita ? "- la riprese la bruna sistemandosi nuovamente la borsa sulla spalla.

Erano al primo piano dell'edificio, appostate ognuna davanti al proprio armadietto ed intente a sostituire i libri nelle borse posando quelli di algebra e prendendo quelli di letteratura. Ogni volta che c'era il cambio dell'ora, nonostante la quinta F fosse al quarto piano, le due sorelle ed altri tanti studenti erano costretti a scendere per andare a recuperare la roba nei loro armadietti poiché questi non erano sullo stesso piano dell'aula.

-" No, non voglio ma non voglio nemmeno essere presa a schiaffi da lei. Te l'ho detto Ariana, è etero "-

Aveva ripetuto quella frase almeno una decina di volte al giorno nell'ultima settimana ma sua sorella non solo era disordinata ma forse anche sorda e smemorata. Una sorta di Dory con la memoria a breve termine...

-" Come se non te ne fossero cadute ragazze etero ai piedi ..."- se si fosse messa a fare una lista di quante ragazze non gay erano innamorate o invaghite di sua sorella in quella scuola avrebbe finito perfino l'inchiostro della penna.

-" Non sarebbe la stessa cosa "- Giorgia sbuffò, prese i suoi libri e chiuse l'armadietto intenta ad andare verso la sua classe nuovamente.

Quella mattina faceva stranamente caldo e le temperature erano talmente tanto alte che non sembrava nemmeno di essere a Seattle in periodo natalizio, addirittura Giorgia era con un top a bretelle ed a maniche corte senza sentire un brivido di freddo. Ariana le cose dietro quasi come un cane segugio, ripetendole ancora le stesse cose e rimproverandola per il fatto che non la stesse ascoltando; la nera andava a passo svelto e per lei sua sorella non stava nemmeno esistendo, la ignorava fingendo che la sua voce fosse solo il fastidioso ronzio di una zanzara.

Girò l'angolo per salire le scale e non appena mise piede sul primo gradino andò a scontrarsi con qualcuno che le fece quasi cadere i libri.

-" Scusami..."- disse alla persona. Era lei ad aver urtato.

Alzò il capo e si ritrovò davanti a due meravigliosi occhi verdi, occhi verdi che in tutti i modi stava evitando ed occhi verdi che in tutti i modi stavano evitando lei. Era come se entrambe avessero capito che l'altra sentisse la necessità di allontanarsi perché sia lei che Lauren avevano preso ad essere l'una il nemico dell'altra, ed il tutto senza nemmeno dirsi una parola, senza nemmeno aver una discussione.

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