19.

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Si vedeva le stesse facendo male, lo sentiva sotto le mani che al suo tocco la ragazza stesse soffrendo, tuttavia però non smise, mancava solo che facesse un ultimo sforzo e tutto sarebbe finito.

-" Ci sono quasi, stai tranquilla "- le disse senza ancora alzare la testa.

La bruna annuì stringendo i denti e serrando i pugni, non immaginava facesse così male, ma era stata lei a scegliere di farlo per cui non poteva darle nessunissima colpa.

Giorgia era brava in ciò che faceva, sapeva come farlo ma sapeva anche quali fossero i punti ove nonostante la delicatezza, il dolore si saremmo potuto sentire, e per quanto le dispiaceva sapere che alle persone potesse far male non poteva nemmeno fermarsi, doveva finire.

-" Okay, ci siamo. Sei stata bravissima "-

Alzò finalmente la testa dal suo corpo e per trenta secondi avvertí dei capogiri non indifferenti; se alla bruna aveva fatto male, a lei aveva tolto tante energie.

Isabela si alzò dal lettino e sedendosi con le gambe a penzoloni da esso prese un profondo respiro e poi buttò fuori l'aria. Non credeva che potesse essere così intensa la cosa.

-" Avrai dolore per qualche giorno, ma é normale"- le disse Giorgia sorridendo. Si alzò anche lei ed andò a sistemarsi, a posare gli attrezzi ed a lavarsi le mani.

La bruna si alzò dal lettino ed ancora abbastanza dolorante fece qualche passo sino a posizionarsi davanti allo specchio a figura intera presente nella stanza. Si voltò di tre quarti osservandosi il fianco, ed ancora una volta, nonostante il dolore, poté confermare a se stessa che Giorgia avesse fatto un ottimo lavoro.

-" Tra qualche anno probabilmente verrai assunta da Justin Bieber come tatuatrice personale, hai le mani d'oro "- urlò a Giorgia che ancora era nel bagno.

Isabela aveva venerato tanto quel tatuaggio, per anni aveva sognato di poterlo avere fatto proprio sul fianco ed aveva litigato molto con i suoi genitori che i tatuaggi non li vedevano bene. Era stata costretta ad aspettare di fare 18 anni pur di ottenere ciò che voleva, ma ne era valsa la pena.

-" Justin Bieber ormai è pieno di tatuaggi, non avrei dove più fargliene, e certamente non ho intenzione di mettere mano in determinate parti del suo corpo "- ironizzò Giorgia chiudendosi la porta alle spalle e sciogliendosi i capelli.

Adorava Justin, e quando ancora non aveva capito di essere interessata alle donne, nel momento in cui immaginava la sua persona per la vita, quello era lui: affasciante, tatuato e con l'aria da cattivo ragazzo, il tipo ideale per lei che era la copia femminile di quel prototipo di persona.

-" Non ti piacciono proprio i maschietti eh "- la prese in giro Isabela dandole un giocoso pugno sulla spalla. La nera sorrise ed alzò le spalle.

-" Non è che sono del tutto indifferente ai maschi, qualcuno con cui andrei senza nessun problema c'è ovvio, ma si tratta di eccezioni. Le donne sono tutt'altra cosa ..."- le rispose roteando gli occhi. Era vero, lei non si dichiarava solo ed unicamente lesbica, vi erano realmente dei ragazzi con cui tranquillamente avrebbe passato la notte e certamente non si precludeva dentro un stereotipò per non poterlo fare, se mai nella vita sarebbe arrivato un uomo che le avrebbe fatto perdere la testa, no non lo avrebbe detto, ma per il momento erano state principalmente le donne la sua debolezza.

Isabela si lasciò sfuggire una risata ed andò a riprendere la sua maglietta ancora appoggiata sul letto, ma non se la mise. Si avvicinò piuttosto a Giorgia, e dalle sue spalle, mentre lei sistemava gli aghi ed i colori per la pelle, le toccò un fianco.

-" Ed esattamente quale donna per te sarebbe ideale ? "- le sussurrò. Il modo sensuale con cui lo disse, fece rizzare il pelo all'altra ragazza che fu volta di sorpresa prima dal suo tocco e poi dalle sue parole.

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