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Fece così come gli era stato chiesto, niente di più niente di meno; stava mantenendo il silenzio nonostante farlo stesse costituendo anche un enorme sacrificio. La guardava da lontano domandandosi il motivo per il quale gli stesse continuando a tenere nascosto quel segreto del quale non aveva di che vergognarsi; Daniel aveva paura, paura di ciò che sua figlia, da lì a poco tempo, avrebbe dovuto e potuto subire.
Poteva morire.

Ancora una volta Giorgia stava rischiando di andarsene prima di quanto effettivamente fosse giusto per lei, prima che le vicissitudini, belle e brutte, della sua vita potessero colpirla e farla crescere. Era ancora troppo piccola per morire, troppo giovane e troppo vuota di esperienze "positive" per poter lasciare quel mondo che si, a volte è cattivo, ma altre, meraviglioso e non si meritava di soffrire ed andarsene prima di averlo conosciuto davvero.

Aveva già lottato abbastanza, aveva già dimostrato di essere forte, perché doveva farlo ancora ? Perché doveva ancora sfidare l'insfidabile e salire su di un ring ? Non era quello il suo posto, non era quello il motivo per il quale lui ed Alicia l'avevano messa al mondo.

-" Papà, stai bruciando la bistecca ! "- Ariana tolse il forcone dalle mani di suo padre con rapidità quando si accorse di quel pezzo di carne divenuto ormai carbone.

Lui scosse la testa, tornando in sé. Faceva finta di non sapere ma il suo bruciare un pezzo di carne in maniera così distratta, lasciava capire alla figlia maggiore che qualcosa in suo padre non stesse andando quella sera.

Alejandro, Sinue, Carlos, Sofia e Camila erano da poco arrivati in casa Grande; la donna, insieme alla nonna Rose si stava occupando di apparecchiare la tavola mentre Carlos ed Alejandro di discutere rispetto a quanto potesse essere stato ridicolo il destro del loro pugile preferito durante l'ultimo match da lui affrontato.

Giorgia e Camila, dall'altra parte della veranda al coperto, ascoltavano Sofia lasciandosi raccontare da lei quanto fosse bello il suo nuovo compagno di classe Joseph e di quanto le piacesse stare in sua compagnia. Era cubano, propio come lei e la sua famiglia, e la bambina se ne era terribilmente invaghita; Camila, a modo suo, e sopratutto, in maniera decente rispetto a quelle che potevano essere le abilità della sorellina data la sua età, le stava suggerendo qualche trucco per far capire al suo nuovo compagno di non voler essere solo una sua amica, e Giorgia, sempre a modo suo e sempre in modo discreto, stava facendo lo stesso.
Fortunatamente Carlos era troppo impegnato a parlare con il padre poiché se avesse sentito quei discorsi "da donne", probabilmente avrebbe voluto conoscere questo Joseph, giusto per scambiarci quattro parole da fratello maggiore iperprotettivo.

-" Si può sapere che hai stasera ? Torni tardi a casa e torni strano ..."- Ariana prese nelle mani di suo padre il forcone e mise sul barbecue un altro pezzo di carne curandosi lei personalmente di cucinarlo stavolta. Per fortuna Daniel, quando era più piccola, le aveva insegnato a farlo ed alla ragazza piaceva da morire...l'unica pecca era che poi i suoi lunghi e voluminosi capelli finivano per impuzzolentirsi di fumo.

L'uomo sospirò, e grattandosi la nuca si sedette accanto a lei, su uno sgabello. Non gli dispiaceva che fosse Ariana ad aver preso il comando al posto suo davanti alla griglia, anzi, lo rendeva orgoglioso vedere sua figlia farlo con così tanta dimestichezza. Quello era un qualcosa che lei condivideva con lui ed un qualcosa che lui condivideva solo con lei, a Giorgia non piaceva fare il barbecue difatti non ne era capace.

-" Sto bene tesoro, sono solo molto stanco "- le rispose. Di essere stanco, lo era davvero.

Al locale, in quell'ultimo periodo, la mole di lavoro si era triplicata e per quanto i ragazzi dello staff fossero eccellenti in ciò che facevano, non erano abbastanza di numero per poter gestire sia la sala che la cucina, e purtroppo l'uomo non era riuscito a trovare del personale che fosse valido. Aveva pensato di mettere sotto la propria ala un qualche ragazzo inesperto ed alle prime esperienze lavorative, insegnargli il lavoro e guidarlo costruendo la sua figura professionale, ma purtroppo, detto con sincerità, al giorno d'oggi sono davvero pochi i ragazzi e le ragazze che aspirano in un futuro nella ristorazione, per lo meno non in sala, e lui era lì che aveva bisogno.

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