-" Ariana ascoltami...non puoi non partorire, fatti portare il sala parto. Ci siamo noi qui "- era la terza volta che Daniel ripeteva quello a sua figlia, la terza volta da quando avevano, tutti loro, visto il dottor Hopper insieme alle due infermiere, correre all'interno della sala operatoria.
Il tempo passava ed i tre continuavano a non uscire di lì, il tempo passava ed Ariana continuava ad urlare per il dolore che stava provando, ma ad urlare anche per la paura e lo sgomento di poter star perdendo un pezzo di sé, un pezzo che non era pronta a perdere.
Daniel stava veramente perdendo la testa, era preoccupato per Giorgia, chiaramente lo era visto e considerato ciò che era stato riferito da Carly al suo superiore e che lui, Ariana, Lauren e tutto il resto dei ragazzi aveva sentito, ma non poteva permettere a sua figlia di rischiare la vita e quella del suo bambino al fine di rimanere dietro quella porta ad aspettare il ritorno di tre persone che potevano anche non farlo. Tremava al pensiero di ciò che stava effettivamente accadendo nella sala operatoria, temeva anche lui di star perdendo sua figlia ed era terrorizzato per ciò, ma adesso, Ariana doveva andare a farsi aiutare.
-" Ha aspettato per nascere fino ad adesso, aspetterà ancora fin quando io non vedrò mia sorella uscire viva da quella cazzo di stanza "- disse grugnendo praticamente, con i denti stretti, mentre seduta su una delle varie poltroncine, veniva accudita dalla sua famiglia ed i suoi amici.
Aveva rotto le acque meno di mezz'ora prima, il bambino poteva non nascere in quel momento, è vero, ma era comunque necessario che qualcuno, possibilmente un medico, la visitasse giusto per comprendere quali fossero le reali condizioni sue e di suoi figlio. Necessitava di essere dilatata di almeno dieci centimetri per poter partorire, ma doveva essere qualcuno di esperto a dirle se di già lo fosse oppure no, non potevano prendere le misure né suo padre, né sua nonna né nessuno...sarebbe stato impossibile e, talvolta, anche assurdo, visto e considerato si stessero trovando in un ospedale e che chi poteva aiutarla era presente all'interno di esso.
-" Ariana ragiona "- Lauren si abbassò, appoggiandosi sulle ginocchia così da poterle parlare guardandola negli occhi, e le prese una mano -" Se non partorisci ora, o se per lo meno non ti fai dare una controllata da un medico, tu ed il bambino potreste rischiare grosso, sopratutto lui. Vuoi davvero che il tuo bambino rischi per una tua negligenza ? "- le chiese in modo retorico lasciando trasparire dal suo tono anche la comprensione che provava nei suoi riguardi.
Ovviamente capiva la sua paura e la sua preoccupazione, al posto suo molto probabilmente si sarebbe comportata nella stessa maniera, ma aveva visto suo figlio venirle strappato dallo stomaco a causa di una sua negligenza e non voleva e non poteva permettere ad Ariana di fare lo stesso. Lauren aveva permesso a Ty di entrare in casa quel giorno, e seppur non si aspettava cosa sarebbe successo, sapeva cosa avrebbe rischiato, perché sapeva che Ty fosse una persona violenta specialmente quando era fatto, come in quella occasione.
Ogni giorno Lauren camminava con, alle spalle, il senso di colpa per aver permesso al suo ex di fare quello che aveva fatto e per quanto comprendeva Ariana non voleva che lei commettesse il suo stesso e medesimo errore.
-" Ariana è anche prematuro, sarebbe dovuto nascere a giungo, siamo ad Aprile, renditi conto di questo "- le disse Cheryl mettendole una mano sulla spalla. Tutti desideravano farla ragionare, seppur nessuno si permetteva di giudicarla, neppure Carlos che di Giorgia ne era solo amico e che di quel bambino, invece, ne era il padre.
-" Ho detto no. Non mi interessa di quello che dite "- replicò la bruna, scrollandosi di dosso la mano della rossa. Sembrava non essere nemmeno lei la persona davanti alla quale Daniel, Lauren, Cheryl e tutti quanti stavano trovandosi... non era da Ariana essere così aggressiva ed anche intransigente verso gli altri, ma in quel momento non riusciva davvero a ragionare per come si deve. Tutto ciò che vedeva e che annebbiava la sua mente, era sua sorella stesa sul tavolo operatoria, ancora aperta in due, a star perdendo la vita o, addirittura, ad averla già persa.
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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...