Letteralmente, qualsiasi cosa provava a mettersi addosso, non le andava bene; il pantalone nero troppo largo, il maglione bianco troppo corto, il vestito rosso troppo attillato ed il top nero troppo osé per un primo appuntamento.
Tirava fuori roba dall'armadio facendola successivamente volare sul pavimento, sbuffando e sbottando nelle peggio maniere, insultando la sé stessa del passato per aver comprato quei capi che adesso, anche solo a guardarli, le sembravano venir fuori dal camerino di un clown del circo.
-" Che cosa fai ? "- a quella domanda sobbalzò sbattendo la testa con l'angolo del cassetto aperto davanti a lei.
Si girò verso la porta della stanza trovandovi Chris appoggiato allo stipite con in mano il suo Nintendo rosso.
-" Ti sei fatta male ? "- chiese prontamente il bambino avvicinandosi a sua cugina. Con fare tenero gli mise una mano sopra la testa nel punto ove aveva sbattuto e la accarezzò.
-" No Chris, sta tranquillo è solo una piccola botta "- lo rassicurò lei. Si alzò in piedi e sbuffando raccolse tutti quei vestiti che aveva tirato all'aria facendoli sparpagliare un po' sul pavimento ed un po' sul letto, e successivamente li accantonò in un angolo dell'abitacolo. Aveva poco tempo per prepararsi, ancora doveva truccarsi, farsi capelli e scegliere cosa poter effettivamente indossare...non aveva il tempo di mettersi anche a ripiegare la roba riordinandola nel cassetto.
-" Allora ? Cosa stavi facendo ? "- chiese nuovamente il bambino curioso. Viveva le giornate a contatto solo con le donne da quando praticamente era nato e per lui, vedere una di loro, che fosse sua madre, sua sorella o sua cugina, esasperarsi davanti ad un armadio, era letteralmente pane quotidiano.
Sapeste quante volte, in piena crisi di nervi prima di una festa, Lauren aveva lanciato addosso a lui i vestiti senza rendersi nemmeno conto del fatto che il bambino fosse lì con lei.
-" Stavo cercando qualcosa da mettermi stasera"- gli rispose lei con frenesia -" devo vedermi con una ragazza e non ho niente di decente nell'armadio "-
Miriam era burbera, a volte un tantino rompiballe e stronza, ma in qualche modo e per qualche motivo, Chris riusciva a far venir fuori quel poco tenero che vi era in lei. Quando sua cugina era a casa passava un sacco di tempo a giocare con lui, o a fargli fare i compiti, guardavano film e cartoni animati insieme oppure si scialavano a realizzare città futuristiche usando tutti i mattoncini lego che il bambino possedeva. Certo, non che questo facesse particolarmente piacere a Clara dal momento che oramai tutti i mobili di casa erano stati adornati da quelle strane creazioni, però trovava comunque molto dolce il modo che sua nipote usava per approcciarsi al bimbo.
-" A te serviva qualcosa ? "- gli domandò poi.
Se era andato li probabilmente lo aveva fatto proprio per giocare con lei o per chiederle di dargli una mano a svolgere qualche compito.Lui annuì e le porse il suo nintendo.
-" Non riesco a superare questo livello in Mario Bros, ti prego lo fai tu ? "-
Da quando il dominio della sua playstation lo aveva preso sua sorella stabilendo lei gli orari in cui lui potesse giocarci, il bambino si era buttato su quella console portatile che usava solo quando era certo che Lauren non potesse vederlo, come per esempio quando era in bagno seduto sul water, o quando sua sorella, semplicemente era impegnata a fare altro.
Non è che era severa rispetto agli orari in cui lui poteva stare davanti alla playstation o rispetto al tempo che poteva passarci giocando, solo che sia lei che Clara si erano rese conto che delle volte Chris si annullava davanti all tv ed era come se entrasse letteralmente nel vivo del gioco finendo per credere che le sue giornate fossero dei livelli da superare. Dunque dal momento che lui dormiva in camera con Lauren ed avendolo lei sempre sottocchio, la madre le aveva chiesto di limitare il tempo del figlio davanti allo schermo non volendo che egli divenisse un nerd fanatico incapace di stare a contatto con il mondo esterno.

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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...