-" Idiota ...è solo un'idiota "- blaterava camminando tra i corridoi a passo deciso, batteva i pugni al muro ed ad ogni armadietto che trovava gli dava un colpo.
Era furiosa ed incazzata con sua sorella, lei non la capiva, non lo aveva mai davvero fatto, pretendeva che la stesse a sentire e che si comportasse così come le diceva solo perché lei era la più grande, e da tale, aveva tutto il diritto di atteggiarsi come fosse la mamma di turno. Giorgia si sentiva sminuita da sua sorella, sentiva come se questa avesse certezza di essere su di un livello maggiore rispetto a lei non solo per quanto riguardava il fattore dell'età, ma proprio a livello generale. Lei dettava le regole, lei dava gli ordini, lei diceva a sua sorella come, quando e se fare qualcosa, ogni volta che Giorgia prendeva iniziativa le doveva chiedere il permesso e se mentre ancora quando aveva 15/16 anni la cosa poteva anche andarle bene, nonostante fosse stretta, adesso proprio non la riusciva a tollerare.
Ariana viveva la sua vita con l'idea di dover fare la mamma, la mamma di sua sorella, la donna di casa, e questo solo perché la loro mamma biologica non c'era, ma non si rendeva conto che quello non era compito suo, che lei doveva pensare a se così come Giorgia e suo padre dovevano pensare alle loro rispettive persone; Ariana, da quando Giorgia era stata male, seppur entrambe fossero ancora molto piccole, si percepiva come colei incaricata da chissà chi che doveva prendere controllo di tutto. Anche Daniel determinate volte si ritrovava a discutere con sua figlia di questo.
-" Ed io come una cretina che chiedo anche soldi a te .."- la ragazza dai capelli neri diede un forte pugno al muro che le causò un forte dolore alla mano seguito da una ferita. Si guardò rapidamente ma non si curò di se, continuò a camminare fino a scendere al piano inferiore, uscendo poi nel cortile; andò verso la sua moto e si mise in sella ad essa, non era intenzionata ad andarsene anche perché non aveva le chiavi, ma aveva bisogno di prendere e di calmarsi, in classe non sarebbe mai e poi mai riuscita a rimettersi in quite.
Le liti con sua sorella erano frequenti, le voleva bene ma riconosceva fosse pesante; litigare con Ariana era un'azione quotidiana che non mancava mai all'appello, e sia che si trattasse di un litigio per qualcosa di futile, sia che per qualcosa di più serio, portava Giorgia a reagire nello stesso modo in cui stava reagendo adesso. Lei purtroppo aveva qualche difficoltà a calibrare le sue emozioni ed a trattenersi dall'esprimerle, per cui anche una sciocchezza la faceva schizzare.
Chiuse gli occhi e prese un primo respiro profondo, poi un altro e poi un altro ancora... cercava di liberare il suo corpo da quella negatività ispirando aria che la potesse far calmare.
-" Ehi, ti ho vista uscire dalla tua classe di corsa, tutto bene ? "-
Giorgia quasi non cadde dalla sua stessa moto, colta di sorpresa ed essendo ad occhi chiusi, la ragazza non si rese conto che qualcuno si fosse accorto si lei. Riprese equilibro e si sistemò sulla sella.
-" Si tutto okay, grazie Cheryl "-
La rossa le sorrise teneramente e si avvicinò più a lei, non era per sapere cosa avesse che l'aveva seguita fino a fuori....
Lauren nel frattempo la cercava, non aveva idea di dove andare poiché non conosceva bene l'edificio, ed al contempo non aveva idea nemmeno del perché la stesse cercando, del perché si fosse interessata a farlo. Era stato un impulso che lei non era riuscita a gestire, in un attimo si era ritrovava fuori dalla classe ad inseguire qualcuno che lei stessa nemmeno sopportava, qualcuno di cui niente le importava, ma vederla andare via scazzata e sull'orlo del pianto, perché Lauren lo aveva visto che c'era quasi, non l'aveva più fatta ragionare, si era alzata e le era andata dietro.
Peccato che quando uscì, Giorgia già non era più nel corridoio dell'ultimo piano ed era sicuramente scesa, il problema era però che in quella scuola non vi era una sola rampa di scale, bensì quattro, per ciascun piano che potevano tutti in luoghi differenti. La cercò prima in terrazza, aveva visto la porta aperta ed aveva invanamente cercato li, poi era entrata in una delle altre stanze poste sullo stesso piano scoprendo così quale fosse il laboratorio di chimica, ma anche lì Giorgia non c'era.
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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...