Stava consumando la suola dei suoi lussuosi tacchi a spillo a furia di correrle dietro, l'ospedale era grande ed Ariana, anche se incinta, molto veloce. Aveva vomitato addosso a suo padre tutta la frustrazione che stava provando nell'impossibilità di essere al posto di Dinah badando lei a sua sorella; si sentiva inutile e non considerata, non voleva mancare di rispetto a Dinah, era contenta anzi di sapere che fosse proprio lei la persona che sua sorella aveva scelto come prima durante quelle ore di massacro, ma non accettava in alcun modo il fatto di essere lei l'unica a non poter entrare.
Nella sua testa era nato come una sorta di complesso, che lei ancora non riusciva a comprendere ma che indubbiamente era evidente agli occhi di chi conosceva il suo passato. Sostanzialmente, quando Giorgia era piccola e stava male, Ariana era ancora una bambina e da bambina non poteva prendersi cura di sua sorella così come avrebbe potuto farlo un adulta, ecco perché a fare da balia alla più piccola vi era Alicia e dopo di lei, dopo la sua morte, Daniel.
Questa cosa la frustrava, perché quando a 9,10 ed 11 anni, cominciava ad avere più coscienza della malattia di Giorgia, iniziava anche ad avvertire la necessità di starle accanto ancora di più, di aiutarla, proteggendola dalla sua malattia così come la proteggeva dai fantasmi quando erano piccole.Ora che però l'adulta era lei, ora che insieme a suo padre c'era lei, Ariana si sentiva quasi in dovere di assistere sia l'uno che l'altra, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista morale. Sentiva di dover prendere le veci di sua mamma andandosi a comportare nello stesso modo in cui faceva la donna quando sua sorella era piccola e lei anche. In pratica voleva riconoscersi in Alicia, renderla fiera in qualche modo facendola stare tranquilla rispetto al fatto che anche se lei non era più lì, Giorgia e suo padre erano comunque in mani sicure, le sue.
Come se, alzando gli occhi al cielo, Ariana dicesse a sua madre : Mamma hai visto ? Ci sono io, penso io a loro, non ti preoccupare.L'idea dunque di aver messi bastoni tra le ruote la rendeva nervosa, la faceva incazzare talmente tanto da pendersela persino con suo padre il quale, così come lei, voleva entrare ed essere presente accanto a Giorgia accudendola ed aiutandola. Quando Clara aveva parlato con loro, era stata chiara, ed aveva riferito quelli che erano i rischi e gli effetti collaterali della trasfusione, dunque lui così come Ariana e Lauren, sapeva molto bene che dentro quella stanza, potenzialmente, Giorgia si stesse sentendo male e stesse soffrendo, ma non poteva e non voleva andare contro alle volontà di sua figlia entrando senza che lei gliene avesse dato il permesso.
Era grande, maggiorenne e vaccinata, abbastanza matura da valutare da sola ciò che era o non era meglio per lei, e lui voleva fidarsi della ragazza nel momento in cui le diceva di non preoccuparsi.-" Ariana ti fermi per favore ? Quando ti fai i chilometri qui dentro cosa pensi di potere ottenere ? Giorgia non ti farà entrare solo perché stai rivoluzionando un ospedale, sai com'è fatta ..."-
Anche per Lauren era stato difficile l'accettare che prima di lei, Giorgia avesse voluto Dinah al suo fianco, ma quando Carly aveva spiegato loro il motivo per cui non volesse che entrassero, la corvina aveva capito che in realtà, tutto ciò che la sua ragazza voleva, era proteggerle da scenari per niente facilmente digeribili.
Non la colpevolizzava per questo, tuttavia l'impotenza la turbava.-" Come posso non incazzarmi ? È mia sorella, sta lì dentro in mezzo a tante persone che stanno male ed anche se mi fido di Dinah, non voglio lasciarla da sola mentre vomita e soffre...cazzo, perché per una volta nella sua vita non mette da parte l'orgoglio "-
Si fermò di scatto, nel mezzo della sala di attesa, e si mise una mano sulla fronte, avendo ormai iniziato a piagnucolare. Stava male, veramente lo dico....era straziante per lei tutto quel dolore e quasi se la prendeva con se stessa, in quanto convinta che se lei non fosse stata incinta, Giorgia l'avrebbe fatta entrare. Ma la verità è che, piuttosto che provare rabbia, Ariana stava provando paura, paura di essere abbandonata ancora, ed da un altra persona a cui lei voleva bene.

STAI LEGGENDO
IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...