-" Sali al secondo piano, siamo nel bagno delle ragazze. E prendi delle garze in infermeria se puoi, è urgente "-
Posò il cellulare nella tasca posteriore del jeans e si inumidì le mani sotto al getto d'acqua fredda del lavandino. Prese un pezzo di carta, dal rotolone posto sul muro e con cautela iniziò a tamponare l'occhio destro di Ruby.
In qualche modo era riuscita a ripulirle il volto dal sangue tuttavia il suo naso, il suo labbro e l'occhio destro non erano messi per niente bene. Andare in ospedale era indubbiamente la soluzione per le sue ferite, ma i medici avrebbero sicuramente fatto domande alla ragazza rispetto a come si fosse procurata esse ed Ariana non voleva in alcun modo che sua sorella rischiasse a causa di Ruby.
-" Laur, chiudi la porta. Carlos quando arriverà busserà quindi sappiamo che è lui, nessuno deve entrare qui "-
Lauren, tenendo la mano di Giorgia che per grazia divina sembrava essersi calmata, si sporse verso la porta del bagno e girò la chiave chiudendola da dentro. Oltre loro li non vi era nessuno ed era meglio che così continuasse ad essere poiché chiunque vedendo Ruby avrebbe fatto domande.
-" Cosa dovremmo fare con quelli che hanno visto e ripreso tutto ? Possiamo proteggerla dai professori e dalla preside ma non è detto che quei tizi rimangano in silenzio "-
La corvina tornò accanto alla sua ragazza che, appunto, una volta placatasi, era entrata in una sorta di panico muto, nel senso che non parlava e guardava sua sorella e la sua ragazza con fare spaventato. Non aveva paura di loro, né tantomeno di Ruby, piuttosto delle conseguenze che i suoi gesti l'avrebbero portata a vivere; aveva sbagliato ma così come giorni prima era successo a Lauren, anche lei nel momento in cui colpiva la ragazza, non era in sé, slegata dal suo corpo e comandata dalla rabbia che ne aveva preso possesso. Se non fosse arrivata Lauren, probabilmente Giorgia non avrebbe smesso di colpirla e sicuramente Ruby non sarebbe uscita da quell'aggressione con solo un occhio gonfio, il naso ed il labbro rotti.
Adesso la corvina capiva cosa poteva aver vissuto e provato la più piccola quando se l'era ritrovata a puntare la pistola contro Ty, capiva la sua paura poiché l'aveva appena sperimentata. Al contrario di Giorgia però, non aveva mantenuto il sangue freddo rimanendole distante emotivamente, piuttosto aveva agito e reagito in maniera del tutto personale e connessa al suo legame emotivo con la più piccola; le aveva dato uno schiaffo proprio perché sapeva di poterselo permettere, solo perché Giorgia era la sua ragazza e che dato questo l'avrebbe capita e perdonata; in caso contrario, se la ragazza non fosse stata la sua fidanzata, non si sarebbe mai permessa, ed anzi, anche adesso se ne pentiva.
-" Quei tizi potevano essere tutti del terzo anno al massimo, e non mi costa niente mandare Carlos a scambiarci due parole o a farlo io stessa "- rispose la bruna continuando a tamponare le ferite di Ruby provando ad asciugare il sangue.
-" Qui i più grandi sono intoccabili ed un ragazzino non oserebbe mai andare da un insegnante a denunciare, specie davanti ad una cosa del genere perché sanno che rischierebbero. Ora come ora non penseranno nemmeno per scherzo di dire a qualcuno ciò che Giorgia ha fatto, piuttosto avranno paura di lei fino alla fine dell'anno, quindi non sono un problema "-
In quella scuola, più grande eri più potere e invulnerabilità possedevi, se frequentavi il quinto niente e nessuno poteva toccarti e specie i ragazzi dei primi anni, non osavano nemmeno avvicinarsi; erano scarti di galera si, ripetenti si, ma non gente del tutto stupida.
Erano consapevoli che più grande era la persona che si trovavano davanti, più probabilità avevano di essere calpestati, e per quanto Ariana e Giorgia non fossero delle persone particolarmente aggressive o comunque coinvolte in risse, erano abbastanza popolari da essere certe che nessuno si sarebbe permesso di gettare merda addosso a loro. Poi avevano Carlos che si, era buono come il pane, ma sapeva come intimidire le persone anche solo con uno sguardo...
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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...