-" Papà ? Sei arrabbiato ? "-
Il mutismo selettivo di Daniel ed il suo comportarsi con indifferenza nonostante avesse esplicitamente detto di non essere contrario allo diventare nonno, stava iniziando a far pensare ad Ariana che le parole di suo padre non erano del tutto state sincere.
Si apprestava a caricare la lavastoviglie ed a ripulire il piano cottura della sua cucina, senza fiatare e senza rivolgere la propria attenzione né alla figlia maggiore ne tantomeno alla minore. Persino quando aveva riaccompagnato sua suocera a casa, durante il tragitto, non aveva spiccicato alcuna parola.
-" Papà ? "- lo chiamò ancora Ariana mettendogli però una mano sulla spalla stavolta.
Lui si girò verso di lei, la guardò negli occhi e subito dopo le passo accanto omettendo ancora una volta, la parola. Ariana si rivolse a Giorgia, in piedi, sotto all'arco in pietra che univa la cucina ad il salone, e quest'ultima alzò le spalle, non sapeva cosa fare e nemmeno cosa dire.
Suo padre sembrava una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro.
La serata di quell'uomo era stata forse una delle più stravaganti, toste e difficili della sua vita, una serata dove la presenza di Alicia non era gradita ma dovuta. Se sua moglie fosse stata lì con lui, se la donna avesse ascoltato con lui le parole dure di Clara e poi, quelle di spiegazione da parte di Ariana e Carlos, molto probabilmente sarebbe stato molto più semplice andare a scontrarsi con la mera realtà dei fatti, e quindi la probabile morte di Giorgia e con il sicuro futuro da neo mamma di Ariana.
Paradossale se voi ci pensate; nella stessa sera Daniel aveva ricevuto due notizie: una di vita e l'altra di morte, una da una figlia, e una dall'altra.
Il bianco ed il nero, il sole e la luna, il giorno e la notte, lo yin e lo yang, il bene ed il male...Non era arrabbiato con Ariana, non lo era nemmeno con Giorgia e nemmeno con la sua defunta moglie se proprio dobbiamo dire. Era arrabbiato con il sistema, con il sistema che governa e muove le pedine di questo grande gioco quale è la vita; era arrabbiato con Dio, con il karma, con il destino e con chiunque potesse aver fatto sì che le sue figlie non potessero essere felici entrambe, insieme ed allo stesso momento.
Immaginava, dentro di sé, cosa Giorgia potesse star provando e cosa già potesse aver provato; era consapevole del fatto che la più piccola non fosse stupida e che indubbiamente si era già chiesta sé mai avrebbe potuto conoscere il suo nipotino, e gli spezzava il cuore nel saperla li, sola, a combattere con se stessa e con le sue paure senza dire niente a nessuno, senza voler far soffrire nessuno.
Si mostrava felice e sorridente per sua sorella pero è sempre così, l'occhio ride anche quando ti piange il cuore. E Daniel era certo che il cuore di sua figlia stesse piangendo, era certo che quelle poche forze a lui rimaste, il suo cuore malato, le stava usando per piangere in silenzio.
-" Ariana per favore "- disse esausto, alla terza volta che sua figlia provava a comunicare con lui
-" non sono arrabbiato ma sono molto stanco, domani parleremo di tutto, stai tranquilla "-
Cercò di fingere un sorriso e si sporse verso sua figlia, le diede un bacio sulla fronte e poi le prese il volto tra le mani e guardandola negli occhi le disse:
-" Sono felice per questo, non ho rabbia o rancori verso di te. Sarai mamma e questa è la cosa più bella del mondo, non devi avere paura del resto o paura di me...sono tuo padre e sarò sempre accanto a te "-
La ragazza senza neanche rispondere abbraccio l'uomo, il suo papà, il suo supereroe ...che prima la rimproverava, insegnandole, e poi la perdonava, abbracciandola e proteggendola sempre. Lui era lì accanto a lei, a loro, in ogni momento da quando erano nate; Daniel le aveva sempre supportate, sopportate, ascoltate, protette e rassicurate, loro erano tutto ciò che di Alicia gli rimaneva, tutto ciò che di un amore bello e dannato gli era rimasto e non avrebbe mai e poi mai sopportato di perdere un altro pezzo di quell'amore.

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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...