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Ad ogni azione corrisponde una reazione, uguale o contraria, così diceva Einstein. Ognuno di noi compie un gesto, svolge un'azione o un'attività, ed a queste, vuoi o non vuoi, corrisponderà sempre qualcosa, un'altra azione o un altro gesto, che può essere da te desiderato, o da te non voluto, dipende tutto da cosa lo scatena e da come viene scatenato. È una legge fisica, non la puoi cambiare...

Lauren stava compiendo gesti e svolgendo azioni che, inconsapevolmente a lei, scatenavano in Giorgia reazioni non desiderate, ne dalla prima ne dalla seconda. Continuava a fare la scema con James, toccandolo, ridendo alle sue battute e fingendo di stare bene al suo fianco, tutte cose che faceva senza spontaneità, senza volerlo davvero, forzandosi ed impegnandosi, ma tutte cose che stavano portando Giorgia a stringere i punti, ad infilare le unghia nella sua stessa carne ed a contrarre la mascella al punto tale da far rumorosamente strofinare i denti. Nessuna delle due lo faceva apposta, e nessuna delle due sapeva che l'altra di sottecchi la guardava...

-" Sai che con quelle unghia che ti ritrovi rischierai di bucarti una mano se non la smetti, vero ? "- Camila prese la mano di Giorgia e gliela aprì forzando il contatto, notando quanto fossero profondi i solchi che le sue curate e lunghe unghia bianche le stavano lasciando sulla pelle.

-" Scusami, non lo faccio di proposito "- rispose la nera aprendo anche l'altra mano; come ho detto, non se ne rendeva nemmeno conto e così come non si rendeva conto di quello, non si rendeva conto nemmeno di star letteralmente bevendo qualcosa di alcolico. Un cocktail che aveva preso inizialmente per Camila ma che poi aveva finito per portare lei alla gola..

-" Merda ! Questo era tuo, ho confuso i bicchieri"- esordí quando se ne rese conto. Camila si lasciò sfuggire una risata e scosse la testa, lei se ne era accorta da tempo, ma Giorgia già aveva finito il bicchiere.

-" Non ti ucciderà solo uno di quelli, vai tranquilla, ed a me un cocktail analcolico non può solo che far bene. Mio fratello mi ucciderebbe se mi sentisse odore di alcol addosso"- nemmeno lei era una tipa che recidivamente beveva, ma ogni tanto un cocktail o un aperitivo se li prendeva.

Giorgia sospirò ad annuì, la sua amica aveva ragione ed oramai, anche quando, non poteva poi tornare indietro, nemmeno il vomito sarebbe riuscito a liberare il suo corpo dall'alcol.
Prese la mano di Camila costringendola a mollare li sul bancone il suo bicchiere, e la trascinò sulla pista da ballo, non stava ragionando e nemmeno capendo, fatto sta che le mise le mani sui fianchi incitandola a ballare. Aveva bisogno di liberare la mente dai pensieri, e per quanto ballare non fosse la sua attività preferita, in quel momento era l'unica che potesse svolgere affinché smettesse, almeno, di guardare Lauren per un po'.

La corvina, dal canto suo, stava facendo praticamente la stessa cosa con James, gli cingeva il collo con le braccia e muoveva il bacino a tempo di musica facendosi toccare da lui, che teneva le mani sui suoi fianchi facendoli sciovolare anche sul suo fondoschiena. Il giorno prima lo aveva chiamato, gli aveva chiesto scusa per l'incidente avvenuto al pub la prima sera in cui si erano incontrati, affermando di essersene andata solo perché si sentisse poco bene e non voleva non renderlo soddisfatto nel modo in cui meritava. Menzogne su menzogne, menzogne che raccontava a se stessa ma menzogne che le servivano per togliersi dalla testa quella ragazza che tanto bramava ma che tanto voleva odiare...

La guardava da lontano, con la sorella minore del fidanzato di Ariana e sapendo quale fosse l'orientamento sessuale di Camila, non poteva fare a meno di chiedersi se anche lei fosse finita o sarebbe finita nel suo letto un giorno. Sembrava contenta di stare con la Cabello, soddisfatta del modo con cui il corpo della ragazza più piccola si muovesse sul suo e non affatto preoccupata di come lei potesse sentirsi a riguardo, ma tutto sommato, Lauren non le dava una colpa per questo, non poteva farlo, era in torto marcio...

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