Qual'è una delle prime lezioni che ogni genitore si preme di impartire al proprio figlio quando questo, ancora troppo piccolo, si illude che la realtà televisiva sia la stessa realtà in cui vive lui ?
È finzione, tutto è finzione e niente sta succedendo davvero. Questo è ciò che ricordo perfettamente mia madre mi disse quando per la prima volta mi illusi davanti alla scena del principe che svegliava la principessa morta, con un bacio in Biancaneve ed i sette nani.
Ricordo che mia madre mi disse di non illudermi davanti a quello che vedevo, che si, l'amore è forte e l'amore è potente ma che per quanto possa esserlo non potrà mai il bacio di un principe innamorato riportare in vita una principessa morta, che la principessa è morta e che per questo il principe non può fare niente.Quante volte, crescendo, ci siamo invece ritrovanti davanti a situazioni tragiche delle quali potevamo immaginare il modo in cui un regista di un film ne avrebbe fatto venir fuori un finale da favola ? Innumerevoli.
Io per prima, quando guardo un film, mi ritrovo a criticarlo come banale o scontato solo perché finisce bene, e questo perché le parole di mia madre quando ero bambina, mi hanno insegnato che non è tutto oro quello che luccica e che quindi nella comune realtà è impossibile che una storia, una narrazione, finisca sempre bene e che anzi, nella stragrande maggioranza dei casi una tragedia rimane tragedia e niente può renderla meno tale, quindi mi ritrovo incredula e annoiata davanti ad un finale positivo.Tuttavia seppur ciò che mi diceva mia madre può essere vero, ovviamente vero, a volte ciò che succede nei film, nei libri o in tutte quelle realtà create su misura con la fantasia, non è del tutto impossibile da realizzarsi come reale. È paradossale dato che appunto, si tratta di qualcosa di finto e fantastico, ma chi dice e chi prova il fatto che una persona non possa risvegliarsi dopo essere effettivamente morta ?
Certo magari non sarà un principe con un bacio a svegliarla, questo è palese..cioè dai, però, però, però....
-" Dottoressa non possiamo provare oltre, bisogna dichiarare il decesso. Giorgia è morta "-
Daniel teneva ancora stretta la mano destra di Ariana e la mano sinistra di Lauren quando l'infermiera Carly disse alla dottoressa Morgado che sua figlia ormai era morta. Lui a stento riusciva a credere a quelle parole, provava a convincersi fossero solo il frutto di un'illusione, la personificazione della sua paura più grande, ma che in realtà non fossero quelle le parole che Carly aveva pronunciato e che fosse viva, ma ad ogni scossa che Clara dava al suo corpo, ecco che questo nonostante saltasse dal lettino, non accennasse a riprendere vita e le linee piatte del macchinario ad esso attaccato ne erano la prova.
Giorgia era morta.
Alla frase dell'infermiera, Ariana sentì come se le fosse stato dato un forte pugno nella pancia, come quando avvertiva i calci di suo figlio ma, allo stesso tempo, come se questo fosse già grande e la stesse colpendo da adulto,
non da neonato. Per un attimo le venne a mancare la vista ed anche il respiro, ed anche lei come suo padre voleva illudersi che tutto quello che stava vivendo fosse solo un incubo e che da lì a poco si sarebbe svegliata, che bastava sforzarsi un po' per riaprire gli occhi e ritrovarsi nel suo letto, ma purtroppo anche provando a sbattere più volte le palpebre, ciò non accadeva ed era sempre davanti al corpo inerme di sua sorella che si trovava.Stessa cosa Lauren, si congelò sul posto.
Teneva la bocca spalancata, scioccata dalla scena a cui aveva appena assistito e se qualcuno le si fosse messo davanti, non avrebbe nemmeno sentito il suo respiro perché non c'era, letteralmente non riusciva nemmeno a respirare.
Non poteva essere morta, non doveva essere porta, non poteva e non doveva lasciarla così, non doveva e non poteva lasciarla, punto e basta.-" No ! Non dichiarate niente! Libera ! "- sbraitò Clara per l'ennesima volta a Carly ed a tutta l'equipe. Aveva passato anni ed anni sui libri, aveva bruciato sul rogo gli anni della gioventù per poterlo fare, per poter diventare colei che in situazioni come questa, ridava la vita a chi l'aveva persa o la stava perdendo; aveva impiegato fin troppo tempo, fin troppe energie e fin troppa salute per arrivare dov'era, per potersi permettere di salvare qualcuno e non farlo morire. Anni di studio, anni di tirocinio, anni di esperienza in sala operatoria, anni di rinuncie sulla sua vita e sulla sua famiglia, anni che le erano serviti per diventare il cardiochirurgo più stimato di tutto lo stato della Florida, anni che lei non poteva buttare nel cesso per una ragazzina .

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IF YOU LET ME
FanficLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...