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-" Mamma ! Ti prego dimmi che sei in ospedale !"- con una mano teneva il volante, con l'altra il telefono. Affondava il piede destro sull'acceleratore senza mai toccare il freno, non guardava niente e nessuno, non si fermava agli stop né tantomeno ai semafori, non guardava se qualcuno stava attraversando sulle strisce o se la strada che stava percorrendo fosse a corsia unica o a doppio senso. Lauren non aveva mai guidato con così tanta imprudenza, non aveva mai guidato senza essere attenta a che marcia avesse o a quanti chilometri di velocità andasse.
Aveva preso la patente subito proprio per questo, proprio perché seguiva tutte le regole della strada senza infrangerne nemmeno una, ma in quell'arco di tempo, al contrario, non vi era stata regola che lei avesse rispettato davvero.

-" Lauren calmati, si sono in ospedale. Che cosa succede ? Stai male o..."-

-" Giorgia, mamma ! Credo abbia un attacco di cuore...cazzo ! "-

Girandosi verso la sua ragazza, nel mentre che parlava, Lauren non si era affatto resa conto di star percorrendo una strada a senso unico e che per questo, stava andando addosso ad un'altra auto. Se solo l'altro conducente non avesse suonato il clacson né lei né Giorgia si sarebbero salvate da un incidente.

Sterzó bruscamente evitando per un pelo di sbattere con la fiancata di quell'auto, condotta da un uomo il quale passandole di fianco le aveva pure urlato contro qualcosa. Qualcosa che però lei non aveva nemmeno sentito.

-" Lauren ! "- urlò nuovamente Clara dall'altro capo del telefono sentendo il brusco suono.

Quando sua figlia le aveva detto che a stare male non fosse lei ma fosse Giorgia e che il suo malessere derivasse dal cuore, la donna aveva compreso che era arrivato il momento di dire addio, forse, alla ragazza più giovane. Ed inoltre aveva capito dal modo e dalla sicurezza con cui la corvina si era rivolta a lei, che Giorgia doveva aver detto tutto a Lauren della propria malattia.

-" Mamma aiutami, non respira. Che devo fare ?"- la corvina guardò ancora una volta la sua fidanzata, Giorgia ansimava tenendosi una mano sul petto cercando di prendere il comando sul suo corpo, sul suo cuore, che però a quanto pare, non le davano retta. Aveva provato, prendendole dalla borsa nel mentre che Lauren guidava, ad ingerire le gocce e le pillole che Clara le aveva detto di prendere quando avvertiva fastidi o di essere in procinto di una crisi respiratoria, ma stavolta queste non le erano servite perché più che respirare meglio, Giorgia sentiva di stare per soffocare ed era bianca, pallida quasi come un cadavere. Forse lo stava per diventare ?

-" Portala qui Lauren "- le disse seriamente, nel frattempo sua figlia la sentì anche chiamare a gran voce il nome di un'infermiera, Carly, avvertendola del loro arrivo dicendole di preparare diverse cose tra medicinali e macchinari medici dei quali Lauren non conosceva neanche i nomi.

-" Sbrigati ! E sopratutto, non la fare addormentare, il cuore potrebbe fermarsi "- la donna staccò il telefono in faccia a sua figlia dandole quell'avvertimeno, che sembrava più una minaccia, lasciando che la corvina continuasse a guidare, imprimendo ancora più violenza sul pedale dell'acceleratore, verso il pronto soccorso. Non era lontano rispetto alla zona di Seattle dove si trovavano loro fortunatamente, ma nemmeno dietro l'angolo.

Non so se qualcosa o qualcuno nell'aria sapeva già che Giorgia quella sera si sarebbe sentita male, fatto sta che in ospedale Clara non doveva nemmeno esserci. Aveva scambiato il proprio turno pomeridiano con un collega il quale non poteva essere di turno quella sera per motivi familiari, dunque che ad accoglierle sarebbe stata Clara sarebbe stato un vero e proprio miracolo poiché Russ, l'altro medico, era ancora uno specializzando e per questo non sarebbe stato capace di gestire la problematica di Giorgia ed eventualmente salvarla, mentre lei si, forse...

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