Alla fine, quei messaggi le erano arrivati, o per lo meno, gliene era arrivato uno, il primo, quello al momento della partenza. Giorgia aveva scritto a Lauren di essere talmente tanto in ansia che, seppur non fosse riuscita a dormire, si sentisse più vigile e scattante di una persona che aveva appena bevuto cinque o sei bibite energetiche di fila, e che non vedeva l'ora di arrivare a Maui per potersi finalmente rilassare ed andare in spiaggia stando al caldo.
Lauren aveva sorriso per quello, anche a lei mancava la spiaggia in periodi caldi, ma soprattuto ora come ora, era la ragazza dai capelli neri a mancarle; non avevano avuto il tempo materiale per godersi e per prendere consapevolezza l'una del ritorno dell'altra in abiti diversi rispetto a quelli indossati in passato, per cui vi era l'eccitazione e l'euforia della partenza. Stava ricominciando tutto ma in maniera diversa ed era come se si stessero ricominciando anche a conoscere benché prima, lo avevano fatto da amiche e per quanto fondamentalmente da fuori potevano essere le stesse persone, ed il fuori era sempre uguale, era l'interno dell'altra che ora si dovevano cimentare ancor meglio nel conoscere e nel comprendere.
Lauren avrebbe desiderato passare ancora del tempo con lei quella mattina, magari svegliarsi insieme, anche stesso sulla spiaggia, e trascorrere in compagnia sua le successive ore, ma non aveva potuto perché quell'aereo doveva partire. Tuttavia però, anche se le mancava, non era triste perché tanto Giorgia sarebbe tornata e stavolta sarebbe tornata da lei, solo da lei...il pensiero di questo le faceva metter su un sorriso a trentadue denti che con difficoltà riusciva a ripudiare.
Era andata a dormire che era l'alba ormai, ma lo aveva fatto con il cuore ed il volto sorridenti, aveva chiuso gli occhi finalmente felice, ma soprattuto, con la voglia di volerli riaprire il prima possibile per vivere il nuovo giorno, e questo non succedeva da tantissimo tempo ormai.
Era il 24 di dicembre quel giorno, il ballo era stato la chiusura del primo quadrimestre e l'inizio delle vacanze natalizie che si sarebbero protese sino ai primi giorni di gennaio. A Seattle faceva come sempre molto freddo, ed il clima che si respirava in città possiamo paragonarlo a quello che si respira guardando il, famosissimo ed anche bellissimo, film Disney "Topolino e lo strepitoso Natale" un grande classico.
Le persone camminavano per strada stretti ai propri partner o ai propri amici e familiari, coperti da lunghi capotti e pesanti berretti insieme a delle sciarpe, tenendo in mano una cioccolata, un the o un caffè caldo, osservando le vetrine dei negozi in cerca degli ultimi regali da mettere sotto l'albero e da scartare a mezzanotte o al mattino successivo. I bambini facevano la coda nei centri commerciali, o a delle casette in legno allestite nelle varie piazze dei quartieri per incontrare l'uomo di turno che quell'anno si sarebbe vestito da Babbo Natale ed a cui loro avrebbero fatto richiesta per i loro doni; le finestre aperte delle case lasciavano vedere grandi alberi verdi stracolmi di palline e decorazioni natalizie, i negozianti, specialmente artigiani e giocattolai abbellivano le porte delle loro attività esponendo sul marciapiedi tanti dei loro pezzi ed era bello per le persone cimentarsi in quell'aria allegra sfruttandola come medicina per la loro fame del cuore.
Il natale rende tutti più felici, o almeno, larga parte degli individui che in questa festività credono davvero, che sia per tradizione o per fede. A natale siamo tutti più buoni ma anche tutti più felici, tutti più uniti e per Lauren quello era il primo natale durante il quale non si sentiva sola da quando suo padre era andato via; da quell'anno in poi, le festività non venivano celebrate insieme alla famiglia bensì in solitudine dunque con lei, Clara e Chris seduti attorno ad un tavolo mangiando qualcosa che la donna, al volo, aveva preparato e facendo aprire al piccolo i regali arrivati a mezzanotte, punto.
Quest'anno invece, sarebbe stato diverso, Lauren e Chris avrebbero vissuto il Natale a casa della nonna e con tutti i loro zii, i fratelli e cugini della madre, figli della sorella di Grace che la corvina non vedeva da molti anni e che Chris neppure conosceva; sarebbero andati tutti lì a festeggiare insieme a loro per la felicità di Grace che sapendo sua figlia ed i suoi nipoti presenti non aveva potuto fare a meno che radunare la sua famiglia come un tempo. Tuttavia però, ciò che effettivamente rendeva Lauren più felice e la faceva sentire meno sola, era la consapevolezza che, anche se momentaneamente in un posto un po' lontano da lei, c'era qualcuno che per lei aveva ed avrebbe fatto di tutto, qualcuno che la vedeva non solo per la bella ragazza che era piuttosto per la sua persona e personalità.
STAI LEGGENDO
IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...