Lauren attese che tutti i presententi uscissero dalla stanza prima di spegnere la luce principale lasciandone solo una piccola accesa sul comodino; vedeva che a Giorgia dava fastidio averla puntata addosso e dal momento che a lei non serviva, non le costava nulla fare a meno di essa. Si sistemò poi al fianco della più piccola prendendo una minima parte del letto, ed attese per circa un'ora prima di cercare di attirare la sua attenzione svegliandola.
Nel frattempo la guardava dormire passandole una mano tra i capelli cercando di non cadere nelle braccia di Morfeo anche lei; voleva aspettarla sveglia e non farsi trovare stecchita.-" Gio..."- provò a chiamarla accarezzandole la guancia nel mentre che la ragazza si girava e rigirava nel letto. Non voleva svegliarla in realtà, perché capiva che se dormiva era perché era stanca, ma la più piccola sembrava stesse avendo un qualche fastidio durante il sonno perché parlava lamentandosi di qualcosa.
-" Mi fa male.."- diceva.
-" Cosa ti fa male ? "- le domandò Lauren.
La più piccola fece passare diversi minuti prima di rispondere provando, con un po' di fatica, ad aprire gli occhi, era intontita ma voleva svegliarsi anche lei. Stava iniziando a svanire l'effetto dell''anestesia e per questo continuare a dormire sarebbe stato un qualcosa contro la sua testa che piano piano si andava a svegliare.-" Ariana il braccio, mi fa male il braccio .. "- vedeva Lauren un po' sfocata all'inizio e per questo non le fu subito facile riconoscerla, pensava fosse Ariana. La corvina sollevò leggermente la coperta e le prese la mano sinistra che era dove per diverse ore le era rimasta la flebo attaccata e prese ad accarezzarla dal polso fino al gomito aspettando che fosse un po' più lucida e che capisse da sola che in realtà Ariana non era li.
Era normale che avvertisse dolore proprio nel braccio, l'ago per quanto fosse innocuo non era il classico ago sottile che si usa per fare un prelievo o per fare una puntura, bensì un ago canula, lo stesso che si usa per i piercing per intenderci ed è molto più grosso e molto più fastidioso.
-" Scusa, pensavo fossi Ariana ..."- quando effettivamente Giorgia riuscì a mettere del tutto a fuoco la figura della sua ragazza, si tirò su con un po' di fatica appoggiandosi sui gomiti senza però rinunciare a quella coccola che le stava riservando Lauren. Era contenta di aver trovato lei al proprio fianco subito dopo essersi svegliata, poter vedere quel verde magnetico come prima cosa dopo avere aperto gli occhi era un qualcosa che si augurava di poter fare ogni giorno per il resto della propria vita, erano talmente belli da potersi perdere dentro.
-" Tranquilla. Come ti senti ? "- le domandò Lauren sorridendo mentre si stiracchiava.
-" Uno zombie, ma giusto qualche minuto e mi sveglio per bene "- si sentiva un po' debole ma sapeva che ciò fosse dovuto all'anestesia ed all'assenza di cibo nel suo stomaco
-" Che ore sono ? "- domandò poi quando, voltandosi verso la finestra si rese conto che il sole che lei aveva lasciato prima di andare a fare trasfusioni, era stato cacciato via dalla luna. Non aveva idea di quanto il processo fosse durato ma, a quanto pare, doveva esser stato parecchio.
-" Quasi le 11. Dormi dalle 4 ..."- le disse Lauren un po' ridendo. Giorgia era solita ai riposini pomeridiani, ed anche quando dopo la scuola andava a casa della sua ragazza finiva sempre per crollare sul divano costringendo Lauren a portarla su nel letto in braccio, ma i suoi sonnellini del pomeriggio non erano mai così tanto lunghi ed anche la mattina, quando non andava a scuola nel weekend, non era solita svegliarsi oltre un orario ben preciso, ovvero le 9. Dunque anche se dormire le serviva ed aveva un po' di sonno da recuperare, quelle ore erano state praticamente un letargo per lei.
-" Bene, allora possiamo andare in discoteca e ballare tutta la notte "- ironizzò in risposta, poi si sporse verso Lauren dandole un bacio sulla guancia -" Tu che hai fatto mentre io ero nell'oltretomba ? Oltre a rubare i miei vestiti ..."-

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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...