-" È importante che voi siate coscienti del fatto che d'ora in avanti, tutto cambierà. La sua vita non sarà più la stessa ma anche la vostra subirà un cambiamento perché ciò che è accaduto oggi, puoi verificarsi nuovamente anche domani e niente può permettere a me o a Giorgia di capirlo anzi tempo "-
Erano passate meno di due ore da quando Clara Morgado aveva fatto risorgere dall' oltre tomba l'anima ed il corpo di una ragazza che senza di lei, sarebbe finita in un bara meno di ventiquattro ore dopo. La dottoressa aveva fatto spostare Giorgia dal pronto soccorso al reparto di terapia intensiva, l'aveva fatta intubare ed aveva collegato personalmente il suo corpo ad una macchina che dava la possibilità di tenere monitorato il suo battito così come la sua pressione sanguigna, ed il tutto mentre che la ragazza era sedata, in pieno sonno ed incosciente di tutto quello che le era successo. Avrebbe dormito per diverse ore e queste potevano essere rigenerative per il suo corpo, ma al risveglio, Giorgia avrebbe dovuto fare i conti con la realtà, con l'amara realtà di non poter più uscire dall'ospedale.
-" Che cosa significa ? " Daniel teneva un braccio attorno alle spalle di sua figlia Ariana che stanca, assonnata, impaurita ed arrabbiata, usufruiva del corpo del padre come sostegno.
La notte appena trascorsa era stata fin troppo intensa per lei, per loro, per tutti loro. Si erano ritrovati ad assistere, letteralmente, alla morte e resurrezione di una figlia, una sorella ed una fidanzata, e per quanto ciò può sembrare assurdo, li aveva terrorizzati, a tutti e tre.
Quando la prima volta gli occhi di Ariana avevano incontrato quelli di Clara, la ragazza senza pensarci nemmeno un istante, senza riflettere e senza valutare se quello che stava per fare fosse opportuno o meno, le era corsa incontro e l'aveva abbracciata stringendola forte, come se al posto della donna vi fosse proprio sua sorella, come se abbracciando la mamma di Lauren, stesse abbracciando Giorgia.E Clara questo l'aveva capito, lo aveva capito bene; motivo per cui oltre a lasciarsi stringere dalla ragazza, l'aveva anche lei, stretta a sua volta, proprio come se fosse figlia sua. Conosceva più Giorgia che Ariana, lei la ricordava da bambina, ma anche non avendoci mai parlato, avrebbe messo la mano sul fuoco nel giurare che dentro di sé, la ragazza portava un peso molto più grande di quello che sembrava, ed una paura altrettanto tale; agli occhi di chi la guardava da fuori, Ariana poteva sembrare quella forte, quella che la sofferenza non la sfiorava neanche per sbaglio, ma ciò che chi non la conosceva non sapeva è che quel suo modo di lasciarsi scivolare addosso ogni cosa non era nient'altro se non un'armatura, indossata per la prima volta a 9 anni, davanti alla lapide di sua madre, e che ancora a distanza di dieci anni, non si era mai tolta di dosso. Ariana faceva la forte, voleva apparire forte ed invulnerabile, ma Ariana non era nient'altro che una bambina impaurita dalla vita e dal mondo, vita e mondo che le avevano portato e le stavano portando via pezzi che per lei erano stati e continuavano ad essere fondamentali.
Alla morte di sua madre lei aveva resistito, non aveva versato una lacrima e continuava a non farlo, tuttavia, poco ma sicuro, se anche sua sorella fosse morta, lei le sarebbe morta accanto poiché da quel giorno in poi, Ariana non sarebbe più stata la stessa.
Giorgia era colei con cui condivideva tutto, non solo il cognome, non solo il sangue, non solo la casa, i genitori, i passato ed i vissuti, bensì anche l'anima vera e propria. Sua sorella era la persona più importante per lei, era l'unica nelle mani della quale avrebbe posato la propria vita ed anche, seppur ancora non ci fosse, quella di suo figlio; era l'unica della quale sapeva di potersi sempre e comunque fidare, l'unica per la quale avrebbe attraversato l'Atlantico a nuoto ed anche l'unica della quale era certa che avrebbe attraversato per lei l'Atlantico a nuoto.Non erano gemelle, non erano nate nello stesso giorno e nemmeno nello stesso anno, ma le due ragazze condividevano molto più di quanto due gemelli omozigoti possono. Loro erano l'una la spalla dell'altra e nel momento in cui la prima sarebbe crollata, l'altra l'avrebbe fatto con lei. Senza se e senza ma.
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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...