Il suo corpo stava quasi per iniziare a tremare, lui spingeva, lei ansimava; la pelle scura piena di tatuaggi, lucida e calda, i suoi occhi verdi, gelidi, freddi e glaciali erano sopra di lei. Lui la guardava nello stesso modo con cui si guarda un piatto di pasta o un piatto di carne, pronti per essere mangiati, per essere gustati, ma lei no, per lei lui non era solo quello, non era solo qualcosa con cui godere, per lei lui era l'amore.
Stava per arrivare, il suo corpo glielo diceva, era quasi al culmine del piacere, dell'eccitazione, della passione e del dolore fisico ma piacevole; chiuse gli occhi, pronta ad arrivare la, pronta a lasciarsi andare, pronta a rendersi vulnerabile davanti a lui.
Mancava poco, davvero poco. Una, due, tre spinte, ma Lauren non venne, non ci riuscì...
Aprì gli occhi, convinta che forse dovesse attendere ancora quello, convinta che bastasse godersi quel momento ancora per un po' prima di lasciare al suo corpo la libertà di lasciarsi andare, ma quando lo fece, quando sollevò le palpebre qualcosa cambiò.
Gli occhi a fissarla erano diversi, erano scuri, la pelle con la quale era a contatto invece, era più chiara ed il suo toccò più delicato e più morbido, non era più lui, non era più Ty, era lei che stava guardando...
Tatuaggi sparsi ovunque sul suo corpo, i capelli neri ad incorniciarle il volto ed un sorriso dolce a colorarle il viso, non voleva farle male, non voleva solo godere, no lei no.
Lauren non ebbe il tempo di capirlo, non ebbe il tempo di razionalizzare quello che...-" Merda ! "- si issò si colpo, ritrovandosi seduta nel mezzo del proprio letto, il fiato corto e la fronte sudata, la bocca asciutta e con più confusione in testa che nella sua stanza.
Si prese dei secondi, si guardò intorno e studiò l'ambientazione: era in camera sua, nel suo letto e fuori dalla finestra era ancora buio. Il piccolo Chris, suo fratello minore, giaceva accanto a lei, ignaro del suo incubo e del suo sogno disturbato, dormiente in maniera beata.
La ragazza deglutì sonoramente, poi si scostò dal corpo il piumone, aveva troppo caldo per continuare a stare lì sotto, ed anche se fuori faceva freddo, il suo corpo stava bollendo. Poggiò i piedi a terra, sul pavimento gelido e prese un bel respiro prima di alzarsi; erano le quattro del mattino, sullo schermo del suo cellulare era quello l'orario che brillava, mancava ancora molto tempo al suono della prima sveglia.
Ciò nonostante però, lei fu costretta ad andare in bagno, a lavarsi sotto l'acqua fredda e subito dopo a cambiarsi, non era solo il sudore a bagnare i suoi indumenti, ma anche altro.
Il suo cuore batteva all'impazzata, nel suo stomaco era come se vi fossero bambini intenti a far capriole o a correre all'impazzata, non capiva nulla; le faceva male la testa ed il suo corpo, nonostante prima il freddo, poi il caldo, e poi nuovamente il freddo, continuava a tremare. Cosa le stava succedendo ?Erano ore quelle che aveva passato, prima di andare a dormire, a farsi questa domanda, a chiedersi del perché fossero più di due Giorni che sentisse il bisogno di avere lei accanto a se il più possibile, che fosse durante le lezioni, che fosse a ricreazione, che fosse al pomeriggio al termine dell'orario scolastico...più tempo Giorgia passava al suo fianco, meno paura, meno ansia e più tranquillità Lauren sentiva di provare.
Non era normale quello, non era normale che lei scaricasse il peso e la responsabilità del suo benessere sulle spalle di una sua amica, perché era una amica lei no ? Lauren si costringeva a vederla così...perché non poteva, non doveva essere altrimenti. Lei non era lesbica, a lei non piacevano le donne, e si, Giorgia era bella, ma oggettivamente bella per tutti, non solo per lei, eppure perché Lauren non poteva che non riconoscere in lei la donna più bella del mondo ?Non riusciva a riprendere sonno, sapeva che se anche si fosse rimessa nel letto, non sarebbe stata capace di chiudere occhio e di dormire così come faceva suo fratello, si sarebbe girata e rigirata talmente tante volte, che probabilmente sarebbe arrivata a svegliare anche lui, e detta sinceramente, non aveva voglia di passare la notte sul divano a guardare i cartoni animati tenendo una tazza di latte e cacao caldi solo per farlo riaddormentare. Le piacevano i Baby Looney Tunes ed anche Scooby Doo non era male durante le notti insonni, ma quella non era una notte come tutte le altre.
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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...