109.

65 10 8
                                    

Avanzava camminando dritto lungo il corridoio, il cuore le batteva forte e le sue gambe tremavano come le foglie sugli gli alberi in autunno; gli occhi di tutti erano puntati su di lei e stavolta, Giorgia ne sapeva il perché, ne rimaneva comunque sorpresa però poiché non si sarebbe mai aspettata un qualcosa del genere.

Chiunque, tra medici, infermieri ed, addirittura, pazienti del reparto di cardiologia, avevano lasciato tutto e tutti, precipitandosi fuori dalle proprie stanze o dai propri uffici per poter dare un saluto, forse l'ultimo, a quella ragazza un po' teppista, ma simpatica, che riempiva le loro giornate con la musica dì Britney Spears ascoltata a tutto volume 24 ore su 24.
Tanta gente Giorgia non la conosceva nemmeno, con alcuni ci aveva parlato ma non sapeva il nome di tutti i pazienti nel reparto, anzi, erano davvero poche le persone che poteva considerare 'amiche'. Anche perché la maggior parte erano tutti anziani o comunque persone che si ritrovavano lì ricoverate per un tempo relativamente breve affinché lei potesse effettivamente avere con loro contatto o scambiarci quattro parole...eppure, persino le tarmiti della polvere si erano riunite lì per dirle addio.

-" Sei pronta ? "- le domandò Carly al suo fianco. Lei era forse una delle poche alle quali Giorgia si sarebbe sentita di dire addio.

Era appena andata a prenderla, l'avrebbe portata lei in sala operatoria e sarebbe sempre stata lei a monitorare i suoi parametri vitali durante tutto il corso dell'intervento.

Quello a Giorgia sarebbe stato il primo intervento di trapianto al quale la ragazza avrebbe collaborato senza limitarsi ad assistere ed aveva aspettato tanto tempo affinché ciò avvenisse, eppure adesso, tutto ciò che desiderava era che quell'intervento non venisse svolto mai.
La più piccola poteva ormai considerarsi sua amica, le voleva bene, ed il pensiero che davanti ai suoi occhi poteva perdere la vita la rattristiva e scoraggiava in una maniera incredibile, ma era il suo lavoro e non poteva tirarsi indietro.

Anche se sarebbe stato traumatico per lei assistere ad un momento così catartico tanto quanto lo poteva essere la sua morte, sia perché le voleva bene sia perché, nonostante ne avesse già viste di persone morire, mai nessuna era stata così giovane.

-" No "- rispose onestamente la ragazza -" ma devo esserlo "- si voltò verso l'infermiera che innanzi a sé aveva una sedia a rotelle.
In teoria sarebbe stata con quella che l'avrebbe trasportata fino alla sala operatoria, la prassi lo imponeva, ma Giorgia, da quando era stata ricoverata la prassi non l'aveva mai rispettata, non l'avrebbe mai rispettata e questo Carly lo sapeva.

-" Andrà tutto bene, vedrai "- le indicò con una mano la carrozzina ma Giorgia scosse la testa, non si sarebbe seduta su di essa neanche se l'avessero pagata.

-" Ho le mie gambe, ancora mi funzionano "-

Non si era mai lasciata trasportare su di una sedia a rotelle o su una barella, aveva sempre insistito affinché i vari viaggi, all'interno dei reparti, potesse compierli da sola ed in autonomia, non le importava se per questo poteva essere sgridata. Le dava fastidio il dover dipendere da qualcuno che non fosse se stessa.

Carly annuì e non le disse nient'altro, dopotutto comprendeva la sua posizione e non si sentiva lei in una abbastanza alta ed abbastanza importante per potere imporle cosa fare. Le fece capire però che era il momento che cominciassero ad andare poiché già era tardi e secondo la tabella di marcia sarebbe dovuta essere in sala operatoria.

Nel mentre che camminava, chi le si trovava davanti o le sorrideva, o le sussurrava un 'andrà tutto bene' con tono dolce, specialmente le donne anziane che seppur non la conoscessero, provavano compassione per la ragazzina, e disprezzo per il destino ed il suo modo di essere ingiusto e disequilibriato. Alcune erano lì per dei semplici controlli, altre per delle degenze, ma nessuna per un trapianto.

IF YOU LET ME Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora