82.

73 8 0
                                    

Le feste non avevano mai fatto per lei, non le piaceva il chiasso né tantomeno le piaceva la puzza di sudore delle persone ubriache attorno a sé; aveva sempre cercato di evitare contesti così confusionari ed anche se in occasioni come i balli scolastici o le feste di compleanno, Giorgia non si era potuta redimere dal partecipare, non aveva mai nemmeno preso parte a tutto quel caos ed a tutta quella confusione. Ballare le piaceva, ma non le piaceva farlo in mezzo a gente che non conosceva o che conosceva a malapena se non di vista, l'alcol lo odiava e come esso anche il fumo, eppure quella sera, a casa di Cheryl, il ballare, il bere ed il fumare non le stavano dando fastidio ma anzi, la stavano aiutando ad allontanare, almeno per un po', il pensiero di quella che sarebbe stata la sua vita, o per lo meno, di come e quando la sua vita sarebbe finita.

La lancetta piccola dell'orologio in sala segnava le ore 12 in punto, dallo stereo la voce di The Weeknd sulle note di Party Monster risuonava in tutta Tornhill, ed il bicchiere di Vodka, nella sua mano, era ormai quasi vuoto. Il terzo bevuto nel giro di poche ore ed il terzo bevuto, anche in tutto il corso della sua vita; non sapeva il perché se lo fosse fatto riempire, non sapeva come, dove e quando avesse iniziato a sentire il bisogno di fare quello ma non riusciva a smettere di ingerire quella bevanda tanto dolce quanto dannosa per il suo corpo.

Tre quarti degli invitati le ballava davanti, chi sbronzo, chi fatto, ed a stento riusciva a riconoscere il loro volto, anche chi conosceva da tempo lei, in quel momento, non aveva idea di chi fosse. Per 15 interi anni, si era ripromessa ed imposta di non toccare alcol, che fosse per divertimento, per necessità o per il puro piacere di farlo, aveva il terrore di diventare dipendente da esso così come lo era sua madre e si era sempre mantenuta alla larga da persone e contesti ove l'alcol ne costituiva parte integrante; persino quando aveva scoperto che sua sorella bevesse non l'aveva presa bene, seppur Ariana non ne avesse una dipendenza, vedere lei con un alcolico in mano faceva riemergere in Giorgia ricordi oscuri e ricordi che voleva cancellare da sé e dalla propria memoria. E la stessa cosa era accaduta con Lauren, il giorno in cui l'aveva trovata sbronza e priva di sensi sul pavimento della sua camera senza la facoltà né di intendere né di volere...ecco perché aveva cercato di aiutarla, in quello che le era possibile, nell'allontanare la corvina da questa sua debolezza.

Eppure ora, nonostante tutto questo e nonostante non fosse partita da casa intenzionata a bere, si stava ritrovando a farlo ed a volerlo fare fino alla fine della serata.

Sua sorella era andata via, Ariana e Carlos erano tornati a casa accompagnati da Miriam che, così come stava facendo adesso Giorgia, non si era né saputa né voluta trattenere dal bere e, non avendo toccato cibo, si era ritrovata a vomitare anche l'anima sulle rose rosse piantate nel giardino della casa di Cheryl. Lauren e Carlos le erano rimasti di dietro, aiutandola in quello che era possibile nel farle buttare via tutto ciò che le stava causando malessere, ma alla fine si erano accordati affinché il ragazzo ed Ariana la riportassero a casa e la rimettessero a letto prima che, dopo aver vomitato, la più piccola andasse nuovamente a cercare qualcosa da bere. Ad accompagnarla erano stati proprio loro due in quanto anche Ariana si sentiva particolarmente stanca e vogliosa di dormire, e, non volendo rovinare la serata ne a Lauren ne a sua sorella, aveva detto a Carlos di portarla via...tuttavia nessuno di tre sapeva che mentre aiutavano Miriam a vomitare e successivamente, Cheryl a pulire l'aiuola di rose piantante da sua mamma, Giorgia la serata se la stava rovinando da sola e senza nemmeno un motivo.

-" Amore, tua sorella e mia cugina si so.."-

Quando Lauren trovò Giorgia, questa era appoggiata con la schiena ad uno dei pilastri in marmo all'interno del salotto della casa mentre guardava ballare le persone che davanti a lei si trovavano, e quando si era girata verso di lei, la corvina era rimasta non allibita ma letteralmente scioccata dall'immagine della più piccola. La sua ragazza, colei che a malapena beveva anche solo la coca cola per paura di prendersi una sbronza, adesso era completamente ubriaca, con un bicchiere vuoto fra le mani e gli occhi rossi, gonfi e lucidi; a stento si teneva in piedi ed a stento riusciva a captare le parole di Lauren.

IF YOU LET ME Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora