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Essere adolescenti significa tante cose, alcune belle ed alcune brutte, come per esempio, il  non saper tenere testa agli impulsi, non saper fare a meno di sfruttare il po corpo come se fosse un arma, il non sapere dare un freno alla lingua e talvolta anche alle mani. Significa l'avere una miriade di domande ma senza possedere un libro o un manuale che ne contenga le risposte, significa sentirsi soli ed esserlo davvero o essere soli ma venir comunque circondati da persone che però, per qualche motivo, non capiscono e non ti comprendono davvero. Significa andare a cercare input di vita, di sopravvivenza, di esistenza, in elementi che, agli occhi degli adulti, sono futili, come la musica, come lo sport, come i film o come la droga e le sostanze. Significa scoprire e scoprirsi, usare poco la testa quando determinati avvenimenti sono troppo crudi per venir ingeriti, e troppo il proprio corpo per poter affrontare questi ultimi in qualche modo.

Lauren, fin da quando era bambina, era sempre stata abituata a ragionare poco ma ad agire molto, a sfruttare ed a sfruttarsi per poter arrivare ad ottenere ed anche a capire qualcosa; spesso agiva e sbagliava, ma capitava anche che ciò che facesse dasse davvero i suoi frutti. Quando stava male si rifugiava nella dipendenza dall'alcol e dal fumo, quando era felice ma anche stressata e nervosa, invece, si buttava sul sesso.
A Miami faceva piazza pulita di ragazzi nei suoi momenti di euforia, non rifletteva e non pensava ai rischi, ma solo al voler sfruttare al massimo quel momenti di esaltazione senza venir osteggiata da niente, era capitato una sera di quelle che aveva conosciuto Ty e si era intrattenuta con lui finendo poi però intrappolata nell'uomo...

-" Laur...Laur..non qui.."- la ragazza sotto di lei cercava in ogni modo di liberarsi dal peso della più grande che premeva sul suo ventre mentre focosamente la baciava, un po' sulle labbra ed un po' sul collo.

La corvina aveva praticamente perso le staffe da un'ora a quella parte, chiedeva contatto fisico alla sua ragazza in continuazione esigendo una risposta approvante subito. A Giorgia non dispiaceva la cosa, più passavano i giorni e più lei stessa si rendeva conto di quanto le effusioni, le smancerie, i baci e gli abbracci le piacessero e le facessero bene; non era ancora riuscita a trovare il tempo per poter portare Lauren nel posto da lei ritenuto speciale per potersi finalmente concedere l'una all'altra, erano state talmente tante le cose che aveva fatto che alla sera si ritrovava stanca al punto tale da non avere la forza per prendere la moto ed andare in quel vecchio casale sulla spiaggia per sistemarlo, tuttavia però era nei suoi prossimi piani.

Vedeva la più grande sempre più vogliosa di andare oltre quei baci e quei tocchi un po' più spinti, ed anche lei lo era, ma vi erano delle volte in cui si rendeva conto che se mentre di per sé quella ricerca di contatto derivava solo dal voler ricevere contatto in se, per Lauren era diverso, come se usufruisse dei suoi baci e dei suoi abbracci per dirle "non sto bene" o forse "sto troppo bene per dirtelo ".

-" E dai, fregatene di dove siamo ..."- continuò la più grande. Aumentò la presa alla base del collo dell'altra e si sistemò meglio seduta a cavalcioni sulle sue gambe mentre Giorgia provava ad alzarsi dalla sedia nella classe loro. Durante la ricreazione erano rimaste lì senza nemmeno andare a prendersi al bar il loro solito caffè di metà mattina, piuttosto avevano mandato Ariana a prenderlo per loro e la Grande ne aveva ben capito la ragione.

-"...non c'è nessuno "- le disse per la terza volta.

-" Dai Laur, non mi va qui "- ripetè invece Giorgia con un tono un po' più serio. Non che non volesse farlo, non si era mai creata problemi sul dove o quando in passato, ma così come era stata la sera in auto di Lauren, non voleva fare nulla a meno che non fosse fatto bene. Sarebbe stata la sua prima volta con serietà, con passione e sentimento veri, non voleva che le rimanesse il ricordo di un posto come la sua aula o un'auto come letto d'amore.

Lauren sbuffando si allontanò da lei ma non scese dalle sue gambe, rimase con le mani appoggiate al suo petto, le labbra gonfie ed il collo segnato di rosso. Diciamo che nessuna delle due si era trattenuta troppo; sia lei che Giorgia avevano chiazze e segni rossi sul collo, proprio come delle adolescenti innamorate in preda alla passione.

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