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-" Puoi magiare e bere fino a mezzanotte, dopo di che niente più acqua e niente più cibo. Sarai il primo intervento di domani mattina "- Clara posò dentro la tasca del camice il propio cellulare dopo aver chiamato la clinica dalla qualche proveniva il cuore  per confermare che la paziente aveva accettato di riceverlo e che al mattino successivo sarebbero stati pronti ad operare. Le era stato detto che, già durante la notte, l'elio soccorso, sarebbe partito da Washington proprio per portare l'organo che da diverse ore era ibernato all'interno di una cella frigorifera trasportabile che serviva per mantenerlo battente.

-" Va bene, andrò a prendermi una pizza ed il gelato, insieme ad un pacco di biscotti. Farò come fanno i carcerati nel braccio della morte e mangerò tutto quello di cui ho voglia fino all'ora X "- Giorgia sorrise alla dottoressa andandosi a sedere ai piedi del suo letto con le gambe a penzoloni.

Si era calmata ma non si era del tutto tranquillizzata, l'idea di non rivedere la luce del giorno al pomeriggio seguente la terrorizzava e se solo pensava al fatto che meno di 10 ore dopo sarebbe stata distesa su un banco operatorio ed aperta in due, le faceva gelare il sangue nelle vene, ma ormai aveva firmato, non poteva tornare indietro e sopratutto non lo voleva.

Tentava di mostrarsi tranquilla, almeno davanti a suo padre, a sua sorella ed alla sua ragazza, ma davanti a Clara si prendeva la libertà di esserlo meno, di mettere in luce la propria paura ed i propri timori perché era certa che nessuno, più della dottoressa Morgado sarebbe stata capace di accoglierli senza giudicarli, di capirli e magari anche di spiegarglielo facendoli andare via. Diverse erano state le volte in cui con Clara aveva passato del tempo, sia durante le visite alle quali quotidianamente la donna la sottoponeva, sia per conto proprio; la dottoressa le aveva dato il permesso di rimanere a disegnare nel balconcino del suo ufficio quando lei era in reparto ed in ogni momento libero che aveva a disposizione, la mamma di Lauren si sedeva sempre accanto a lei a guardarla disegnare o magari a chiacchierare rispetto a qualcosa.

Era stata propio una mattinata durante la quale una visita le era stata rimandata e Giorgia si trovava nel balcone a disegnare, che la più piccola le aveva riferito quelle che erano le proprie preoccupazioni riguardo alla salute mentale di Lauren chiedendole, per favore, di aiutarla a convincere sua figlia a cominciare una terapia. E rimanendo spesso da sola con lei, Giorgia aveva confermato ulteriormente la propria tesi secondo la quale anche se Clara poteva anche apparire fredda, apatica e fin troppo seria, era una donna straordinaria ed un medico straordinario, come suocera però, bhe doveva ancora capirlo...

-" Non è un cattiva idea, ma penso che la pizza che danno alla mensa dell'ospedale faccia schifo, magari chiama Lauren e Ariana e te la fai portare da loro "-

Lauren ed Ariana erano scese nel parcheggio dell'ospedale per poter chiamare Carlos, Dinah, Camila e Miriam così da avvisarli di ciò che il giorno seguente sarebbe successo, mentre Daniel era tornato a casa per poter prendere un cambio per Ariana ed anche per la corvina, le quali volevano rimanere in ospedale anche per quella notte, e poi per recuperare la nonna che stava letteralmente dando i numeri da quando suo genero le aveva detto che la nipote sarebbe stata operata, rimproverandolo e dicendogli che voleva andare in ospedale da Giorgia il prima possibile. Durante la giornata passata fuori dalla struttura sanitaria, la ragazza non aveva avuto il tempo di recarsi al locale di suo padre o a casa della nonna, essendosi addormentata, a casa di Lauren, il tempo che avrebbe potuto dedicare ai suoi cari lo aveva impiegato nel mondo dei sogni, e di questo un po' si pentiva poiché se avesse saputo prima che le ore vissute potevano essere le sue prime ma anche ultime fuori dall'ospedale prima di morire, avrebbe chiesto alla sua ragazza ed ai suoi amici di portarla a fare molte più cose, come portarla a guidare dei go-kart, alle giostre e sicuramente anche da sua mamma, nel cimitero di Rosewood, voleva e doveva salutarla.

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