Era crollata, aveva retto fin quando aveva potuto, aveva evitato di scoppiare a piangere, di urlare e di gridare, ma le era risultato impossibile continuare a farlo ad oltranza, ed alla fine, non ci era più riuscita.
Si era gettata tra le braccia della ragazza più piccola stringendosi a lei come fosse l'unico suo appiglio, l'unica sua fonte di salvezza, l'unico essere con il quale potesse permettersi di essere vulnerabile. Giorgia non l'aveva lasciata, aveva aspettato li con lei che Mike se ne andasse, che l'acqua calda si raffreddasse e che Lauren esplodesse; l'aveva fatta risalire in auto, nei posti dietro, e l'aveva fatta stendere con la testa sulle sue gambe nel momento in cui la maggiore aveva preso a piangere.
Non voleva che nessuno la vedesse, che nessuno la sentisse, e men che meno, voleva rendere nota la sua presenza a Clara, a Grace ed Chris che ancora l'attendevano convinti che stesse facendo tardi a rincasare per via della pioggia, che puntuale come un orologio svizzero, aveva preso a bagnare le strade di Seattle. Ariana invece, sapeva del perché sua sorella stesse tardando, Giorgia le aveva rapidamente mandato un messaggio dicendole che stava avendo un situazione delicata tra le mani, di non aspettarla per cena e di non preoccuparsi poiché poi le avrebbe spiegato tutto.
Lauren aveva pianto per diverso tempo, diversi ed interminabili minuti durante i quali aveva lasciato andare tutta quella tensione accumulata dal momento in cui aveva rivisto Mike in poi; nemmeno lei sapeva come potesse essere stata in grado di rimanere così fredda, così dura e così apatica davanti a lui, si stupiva del non essersi invece comportata come una stupida correndo ad abbracciarlo solo perché gli era mancato. Perché si, le era mancato, ma quella mancanza lei la poteva e doveva soccombere, per rispetto di sua madre, di suo fratello ma sopratutto per rispetto proprio. Mike non meritava più di venir accolto dopo aver chiuso la porta di casa anni prima senza più farvi ritorno.
Ancora faticava a credere che ciò fosse accaduto davvero, le sembrava di essere dentro un realistico e tenebroso incubo notturno che non le stava più permettendo di svegliarsi, ma per quanto voleva fosse così, non lo era.
Sarebbe stato più facile, è vero, ma forse trovarsi faccia a faccia con il nemico, nella realtà, è l'unico modo che davvero si ha per distruggerlo.-" Grazie per essere rimasta, mi dispiace tu abbia visto questo "- tirò su il capo, precedentemente appoggiato sulle cosce della ragazza dai capelli neri e si passò una mano sotto gli occhi volendo in qualche modo ripulirli dal mascara ormai colato.
Come ho già detto, Giorgia non l'aveva lasciata e non era più intenzionata a farlo, almeno per quella notte; a costo di affrontare Clara e di dormire nella vasca, non sarebbe stata capace di mollare Lauren da sola per tutta la notte, perché si sa che è durante la notte, dalle 3 alle 4, si dice, che i demoni tornano sulla terra. Non aveva detto parola alcuna, ne nel momento in cui Mike era ancora davanti a loro, ne nel momento in cui Lauren si era sfogata; voleva darle il suo spazio, i suoi tempi e la sua libertà, era giusto che li avesse. Lei era semplicemente li, l'importante era che Lauren sapesse e vedesse questo: che lei era lì, presente e pronta ad ascoltarla, ad accudirla e stringerla non appena ne avrebbe sentito il bisogno.
E di questo la corvina gliene era grata, non sarebbe stata capace di gestire le emozioni, le sensazioni e le parole senza fare casini, finendo magari anche per sbottare contro Giorgia. Ma la sua presenza era comunque stata fondamentale per lei, se non ci fosse stata, le reazioni di Lauren sarebbero state ben diverse.
-" Non me ne andrei nemmeno se tu mi obbligassi, e non ti devi dispiacere. Voglio esserci per te sempre, nei momenti belli per ridere ed in quelli brutti per piangere...sempre "-
Rispose la più piccola, successivamente prese la mano di Lauren che si stava sistemando il mascara e, senza farle male, la tirò facendo scontrare la ragazza con il suo petto. Lauren le cinse ancora una volta il busto, chiudendo gli occhi inebriandosi del profumo alla lavanda che emanava la sua felpa grigia del tour di Justin Bieber che Camila le aveva regalato per natale; quello era il suo posto sicuro, sempre lo sarebbe stato.
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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...