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-" Sai che fino a quando non mi dirai cosa ti sta succedendo io non me ne vado, vero ? "- calpestò con il piede la cicca di sigaretta appena arrivata sul cemento del marciapiede e si mise con le braccia incrociate sotto il seno attendendo ancora una risposta che già da svariati minuti aspettava di ricevere.

Lauren sbuffò e si grattò nervosamente il capo, odiava venir messa così alle strette e venir messa così alle strette proprio da lei, ma in prima persona aveva detto a Giorgia che se volevano creare un qualcosa di vero, stabile e sincero, dovevano dirsi tutto, cose belle e cose brutte, dovevano rendere presente l'un l'altra le paure che avevano così come anche i sogni, e non sarebbero andate da nessuna parte se anche solo una piccola informazione venisse messa da parte per timore di qualcosa. La corvina non sopportava l'essere vulnerabile, ma più di ogni altra cosa non sopportava il doversi mostrare vulnerabile, poiché un conto è quando tu sai, conosci ed accetti una tua debolezza, un'altro è farlo sapere, conoscere ed accettare a qualcun'altro, specie quando questo qualcuno è per te molto importante; si teme sempre che quella vulnerabilità che si mostra possa essere motivo di abbandono e per questo Lauren, così come penso molti di noi, non voleva che Giorgia conoscesse del tutto la sua parte vulnerabile e le sue debolezze.

Erano ore che Lauren non apriva bocca, o che per lo meno non lo facesse così come era solita fare; si limitava a monosillabi, ad annuire o negare e non vi era stata una frase da lei detta che avesse soggetto, predicato e complementi, era spenta. Qualcosa o qualcuno l'aveva fatta spegnere.

-" Giorgia te l'ho detto, non sta succedendo niente, ho solo mal di testa "- disse sulla via dell' esasperazione. Si allontanò dallo sportello chiuso dell'auto alla quale era, fino a quel momento, rimasta appoggiata, e prese a camminare avanti ed indietro per il vialetto di casa sua senza un motivo ben preciso.

Si stava per avvicinare l'ora di cena, Giorgia sarebbe dovuta da lì a poco tornare a casa propria e lei rientrare così da aiutare sua nonna, suo fratello ed, ahimè, sua cugina ad apparecchiare la tavola aspettando il ritorno da lavoro di Clara. Da quando Miriam era arrivata in casa, meno di 10 ore prima, tutte le attenzioni della nonna ed anche di Chris erano state rivolte solo ed unicamente a lei; "come è andato il viaggio ? ", "sei stanca ?", "hai mangiato ? cosa vuoi per cena ?"....

Cose ovvie da parte di una nonna che non è abituata più a vivere così tanti nipoti in una volta, ma sicuramente anche cose che mentre a Miriam facevano piacere, a Lauren davano fastidio. Erano arrivate e praticamente lei non era stata lontanamente considerata, nemmeno Chris l'aveva salutata, lui che generalmente iniziava a correre per le scale non appena sentiva la chiave venir inserita nella toppa della porta; Lauren era stata costretta a salire su per quasi due piani, le valige di Miriam e sistemarle nella sua nuova stanza e questo perché la minore le aveva letteralmente abbandonate nella sua auto con la convinzione che appunto, ci pensasse Lauren a quelle. Giorgia ed Ariana l'avevano aiutata, le avevano anche detto che non valeva la pena rimanerci male per quello e che nel giro di qualche giorno tutto sarebbe tornato come prima, che sua nonna le avrebbe considerate uguali e Miriam non sarebbe stata sempre e comunque la principessa sul pisello, ma per quanto la corvina sapesse che ciò sarebbe accaduto, e che appunto, quelle attenzioni fossero dettate solo dall'euforia del momento, non si mostrava comunque meno fredda e meno distaccata dalla situazione.

Ariana poi era andata via, il suo fidanzato si era recato a casa di Lauren per prenderla, ma Giorgia era rimasta con la maggiore, volendo approfittare della distrazione della nonna su Miriam, per poter passare del tempo con la sua ragazza e parlare un po'. Si era inevitabilmente accorta che Lauren fosse nervosa e che non fosse in se, comprendeva che il motivo poteva essere l'arrivo di Miriam e capiva anche che era giusto, che era compito suo, cercare di farla stare meglio.

Tuttavia erano anche altre le motivazioni che l'avevano spinta prima a rimanere e poi ad insistere affinché Lauren le parlasse di più.

-" Lauren non è vero. È passata una settimana e tu non hai ancora ne detto ne fatto niente... "- osò dire la più piccola, prese un profondo respiro prima di farlo, l'argomento che stava per andare ad affrontare era non poco delicato e non voleva turbare la sua ragazza.

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