-" Va bene, sì grazie "- si alzò dalla sua scrivania ove stava ultimando delle prescrizioni mediche per dei farmaci da somministrare ad un nuovo paziente che quella mattina era stato ricoverato nel suo reparto.
Si tolse gli occhiali ed uscì dalla propria stanza andando a dirigersi verso la camera ad essa adiacente; bussò, anche se sapeva di poter entrare quando e come voleva, ed attese che le venisse dato il permesso prima di aprire la porta.
-" Per oggi ha finito. Ancora dorme ma tra poco gli infermieri la porteranno qui, il tempo di staccarle la flebo e metterla su una barella "-
Clara si avvicinò a sua figlia, le diede un bacio sulla testa e poi dolcemente cominciò ad accarezzarle i capelli. Era stata una giornata molto dura quella trascorsa, un po' per tutti ma al momento, per quanto la situazione potesse essere delicata da ogni punto di vista, era la ragazza dagli occhi verdi la priorità della dottoressa Morgado.
Lauren si era calmata, per qualche motivo, ciò che le aveva detto Daniel l'aveva davvero aiutata e davvero riportata ad uno stato di quiete; l'uomo era stato sincero con lei, le aveva parlato con la stessa bontà e la stessa delicatezza che usava quando discorsi particolari li affrontava con una delle sue figlie. La madre della ragazza aveva davvero apprezzato quel suo gesto, quel prendere le veci di una persona che nella vita di Lauren non c'era mai stato davvero, comportandosi con la corvina come se anche lei fosse figlia sua senza però approfittare di un posto che suo non era.
Per quanto avesse detto e per quanto potesse pensare di non essere un buon padre, un bravo marito ed un brav'uomo, Daniel non faceva altro se non dimostrare il contrario mettendo in luce la propria bontà anche lì dove non era necessaria.Dopo che la corvina si era calmata, rilassata e ripresa, Ariana si era curata di portarla nel bagno della stanza occupandosi di farle sistemare il trucco e di farla cambiare rimanendole accanto così come Lauren era le rimasta accanto ore prima, quando a star male ed ad avere un breakdown era stata lei. Aveva uscito dall'armadio di sua sorella una tuta grigia ed una felpa nera dicendole di indossarli e di riscaldarsi perché anche se dentro l'ospedale la temperatura non era eccessivamente bassa per via dei termosifoni, Lauren tremava e sentiva abbastanza freddo. Probabilmente la stanchezza che aveva in corpo, lo stress e la fatica cominciavano a farsi sentire anche in lei.
-" No. Perché con la barella ? Se mi fanno entrare li la prendo io e la salgo su in braccio...Giorgia non ci vuole stare sulla barella "-
Daniel conosceva abbastanza bene sua figlia e si era sentito dire da lei diverse volte di non voler stare su una barella o su una sedia a rotella quando le sue gambe funzionavano benissimo, dunque anche se la ragazza dormiva, lui da padre si sentiva in dovere di rispettare le sue volontà.
Ennesimo gesto di bontà.-" Dice sempre che è malata, ma non al punto di usare la barella per spostarsi "- confermò Ariana la tesi di suo padre. Anche a lei Giorgia non faceva che ripeterle proprio quello, anche se mai un giorno sarebbe riuscita a varcare la sala operatoria per un eventuale trapianto, lei aveva riferito a sua sorella, che ci sarebbe entrata sulle proprie gambe senza niente e nessuno a portarla lì.
-" Va bene "- disse Clara, poi si spostò verso la porta e sporgendosi sull'atrio del corridoio chiamò Andrè, l'infermiere che aveva da poco dato il cambio turno a Carly.
-" Avvisa in reparto di oncologia che a prendere Giorgia sta scendendo il padre, non c'è bisogno che la portano qui su loro "-
Il ragazzo di colore con le treccine annuì, poi fece segno a Daniel così che lo seguisse ed insieme si diressero al piano di sotto, nel frattempo che la dottoressa, Lauren, Ariana, la nonna e Dinah aspettavano nella stanza della più piccola il loro ritorno.
-" Fra quanto si sveglierà ? "-'domandò Lauren a sua madre. Che Giorgia era sedata al momento lo sapevano tutti, la dottoressa era stata costretta a farle terminare la seduta di trasfusione nel mentre che dormiva in quanto solo così, la probabilità che a Giorgia venissero delle crisi diminuiva. Difatti, aveva chiuso gli occhi non appena Dinah era uscita dalla stanza ed ancora non li aveva riaperti.
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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...