Se si era svegliata con la voglia di fare colazione, adesso quella voglia si era trasformata in una vera e propria abbuffata di biscotti che andasse ad acquietare la bestia che con quella discussione, Clara aveva risvegliato in lei.
Lauren era sempre stata una malata di dolci, sarebbe stata capace di campare solo con latte e biscotti o latte e cereali, finendosene letteralmente un pacco alla volta. Ma se mentre da bambina la cosa poteva anche venirle consentita, adesso che era un'adulta, che al suo aspetto ci teneva ed alla salute anche, sarebbe stato meglio che si limitasse ad due o tre biscotti al mattino, peccato che però la frustrazione verso Clara, la rabbia che lei aveva scatenato in sua figlia e la voglia di sua figlia di urlarle dritto in faccia, aveva portato la corvina a mangiarsi tre quarti del pacco di biscotti al cioccolato che, in origine, erano stati acquistati da Grace per Chris.
Non lo faceva di proposito, sapeva placare il suo stomaco e la sua fame, ma vi erano delle volte in cui nemmeno guardava ciò che aveva nel piatto e finiva grandi quantità senza nemmeno rendersene conto, specie quando una brutta emozione prendeva il sopravvento su di lei. Fortunatamente non si era mai sentita in colpa per questo e fortunatamente non aveva mai vomitato subito dopo, ma riconosceva che questo comportamento era sbagliato, che non era altro se non un modo che il suo cervello usava per non ascoltare quelle brutte parole o quelle brutte emozioni che aveva sentito.
Una volta a scuola, quando ancora era nel suo vecchio liceo, Lauren aveva sentito parlare del Binge Eating, un disturbo alimentare abbastanza comune ma poco studiato e poco conosciuto; spesso messo al pari della bulimia, il binge eating ti spinge ad abbuffarti con una quantità di cibo esagerata in un arco di tempo relativamente troppo breve che poi vai a vomitare o comunque espellere tramite lassativi e medicinali vari. Lo scopo, se così possiamo chiamarlo, di questo tipo di disturbo, è quello di andare a sopprimere le emozioni, specie quelle negative, usando il cibo come cerotto, peccato che però quel cerotto poi diventi una dipendenza e per quanto sai di star facendo del male al tuo corpo non riesci a smettere di farlo, perché quel contorto pensiero si insidia nella tua mente senza venir fuori a meno che tu non lo voglia devvero.
Non è facile parlarne così come non è facile uscirne, non da soli, ed è per questo che quando nella sua scuola, Lauren aveva sentito parlare di questo, si era subito preoccupata rispetto a questa sua tendenza nel colmare con il cibo le sue preoccupazioni e paure. Era andata dallo psicologo scolastico, senza dire nulla a Clara naturalmente, ma, egli sentendola parlare e facendosi spiegare le dinamiche incontro alle quali lei andava, era stato in grado di dirle che, per quanto colmare i vuoti e le mancanze con i cibo, non fosse una cosa iper mega salutare, i suoi comportamenti non erano preoccupanti, e questo perché i suoi episodi erano isolati e nella normalità mangiava bene ed in quantità normali.
Con questo pippone non voglio dirvi che se vi capita di mangiarvi un pacco di biscotti o una vaschetta di gelato ogni tanto, siete sbagliati o dovete andare al pronto soccorso, perché capita a tutti di mangiare giusto per ingordigia o mangiare di più perché si può ed è un occasione speciale, quello che voglio dirvi è che se riconoscete di avere un disagio con il cibo, di vivere imprigionati con lui, di usarlo come anestetico per qualsiasi ferita, ecco quello è il momento per dire "aiutatemi, sono qui" e non abbiate paura di farlo perché è un vostro diritto essere felici e purtroppo fino a quando si è bloccati in questi tipi di loop, non lo si sarà mai davvero, fidatevi.
Ma torniamo a noi...
-" Quindi ? Quando mi porti da Babbo Natale ? "-
Chris occupò il posto accanto a Lauren al tavolo della cucina, si sporse verso di lei e le rubò dalla mano l'ultimo biscotto al cioccolato che la corvina aveva preso. Era già pronto, vestito e profumato; Clara gli aveva fatto indossare un jeans chiaro con una felpa nera e delle scarpe da ginnastica bianche, insieme ad un berretto, sempre nero, da quale usciva fuori il suo ciuffetto scuro. Sembrava la versione in miniatura di Justin Bieber, data anche la presenza del brillantino all'orecchio che Lauren lo aveva portato a fare prima di partire per Seattle.
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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...