Parlare con Clara con suo padre e davanti a Clara con suo padre presente, non è che le facesse particolarmente piacere, si era ormai abituata all'idea di andare da sola in ospedale per i controlli ma da quando Daniel era venuto a conoscenza del tutto, Giorgia non aveva potuto impedirgli di essere presente quanto andava a visita dalla mamma della sua ragazza.
Durante il loro primo incontro, Clara aveva omesso quel particolare e quindi dirgli che oltre ad essere il medico di sua figlia era anche la suocera di quest'ultima, ed in un primo momento non lo aveva fatto per male, letteralmente non ci aveva pensato a presentarsi anche come la madre di Lauren, ma poi, in seguito ripensandoci, aveva ritenuto potesse essere un gesto più professionale da parte sua continuare a non dirgli nulla.
Non che si vergognasse o non si sentisse a suo agio, anzi, voleva il bene di sua figlia e riteneva che, nonostante la malattia, Giorgia lo fosse davvero, semplicemente preferiva continuare a vedere la più piccola più come una sua paziente che parente poiché solo così facendo sarebbe riuscita a gestire con razionalità, lucidità ed oggettività, il suo caso.Tuttavia ci aveva pensato Giorgia stessa però a colmare quella piccola ma non futile mancanza, ed aveva detto lei al padre che la donna, in ospedale era la sua dottoressa ma che, fuori da esso, era semplicemente la madre della ragazza di cui era innamorata. A Daniel ciò non aveva creato alcun problema, prese la cosa come un'informazione da mettersi in tasca ma della quale fondamentalmente non aveva nulla di cui farsene poiché per lui quella donna, al momento, aveva solo ed unicamente l'aspetto di medico e quindi il compito di salvare sua figlia....se poi, fuori dall'ospedale avrebbe dovuto e voluto conoscerla come appunto, madre della ragazza con cui Giorgia usciva, lo avrebbe fatto, ma solo ed unicamente fuori dall'ospedale.
Nemmeno lui voleva mischiare le cose e rendere soggettivo un lavoro che per Clara doveva essere oggettivo, per questo infatti, già dal giorno seguente alla cosa, quando si era presentato per la prima volta con sua figlia in ospedale, si era riferito alla donna con il garbo, l'educazione ed il distacco emotivo, con i quali ci si approccia ad un medico o comunque ad uno sconosciuto e non ad una persona emotivamente legata a te. E tutto ciò Clara lo aveva apprezzato ed anzi, addirittura ringraziato per questo.
Nessuno dei due aveva ancora detto a Giorgia di essere già da tempo segnata sulla lista dei trapianti, ma lo avrebbero fatto presto, proprio adesso.
-" Non capisco perché anche oggi mi stia facendo andare lì. Devo fare l'elettrocardiogramma e l'eco dopler solo due volte a settimana, non tutti i giorni, e poi sto abbastanza bene, non mi sento debole o altro ..."- disse al padre mentre questo, con una mano sul volante e l'altra sul cambio, si apprestava a raggiungere l'ospedale.
Al posto di lei però, avrei aspettato prima di dire di sentirsi abbastanza bene, erano ancora le 8 del mattino e aveva una giornata davanti, poteva pur sempre venirle una crisi respiratoria da lì a qualche ora.
-" Va be tesoro, sarà per un accertamento ulteriore, non ti preoccupare "- le disse lui che, in realtà sapeva perché si stavano recando li.
-" La dottoressa mi è sembrata una persona abbastanza precisa e minuziosa con il lavoro che svolge, si vede che per lei è importante ciò che fa. Ed il fatto che ti faccia andare così spesso in ospedale ne è la prova "-
Provarla a tranquillizzare poteva apparire semplice, d'altronde lei era la prima a mostrarsi sempre tranquilla, ma in realtà Daniel sapeva molto bene che quelle sue parole, seppur apprezzate, non stavano affatto servendo a rendere più tranquilla sua figlia.
Quando era piccola era molto più facile per lui farle credere di essere al sicuro, chiaramente essendo piccola non poteva avere una conoscenza così approfondita sulla propria malattia ma adesso, da più grande e da persona con più consapevolezza, Giorgia non aveva più bisogno di qualcuno che le dicesse 'andrà tutto bene', era capace di capire da sola quando davvero era così.

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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...