Faceva fatica ormai, faceva fatica a far tutto, persino andare e tornare dal bagno la affannava, ed anche deglutire un po' d'acqua delle volte poteva essere doloroso dopo aver sputato i classici grumi di sangue. Non ce la faceva, non ce la faceva ma non si arrendeva nonostante ormai si era convinta che qualsiasi donatore di sangue non poteva più salvarla e che suoi giorni erano contati; solo ad un evento voleva arrivare, ovvero vedere suo nipote nascere, da quel giorno in poi forse, si sarebbe lasciata andare e non avrebbe più combattuto. Era finita e lei lo aveva accettato.
Clara continuava a ripeterle di essere forte, di non avere paura e di non perdere la speranza perché se era riuscita a riemergere, letteralmente, dall'oltre tomba, era perché ancora non era il suo momento di morire, ma Giorgia più che con un sorriso non riusciva a risponderle in quanto ormai non le credeva più. Era la persona che in quel periodo aveva iniziato a stimare di più, forse più dei suoi stessi genitori, più della sua stessa famiglia; Clara Morgado era una donna con più coglioni di quattro uomini messi insieme, una donna che si era fatta da sola ma anche una donna che da sola continuava a fare. Era coraggiosa, ambiziosa e vederla a lavoro faceva provare alle persone dinnanzi a lei l'impotenza in qualsiasi ambito, in quanto bastava guardare lei per sapere, per vedere, che qualsiasi cosa facessero nella vita non fosse mai e comunque abbastanza per essere una persona vincente, vincente come lei. La dottoressa Morgado poteva apparire burbera, scontrosa, fredda e priva di empatia, persino i suoi figli la ritenevano tale, ma la dottoressa Morgado era anche l'unica persona al mondo a poter insegnare ed a poter dimostrare a chiunque il significato della frase "il lavoro nobilita l'uomo", poiché non vi era altra persona sulla faccia della terra a mettere corpo, mente, cuore ed anima nella propria professione così come faceva lei.
Non si arrendeva, come avete visto, nemmeno davanti alla morte evidente di una persona, aveva combattuto fino alla fine, ed aveva vinto. Giorgia credeva fosse la donna più forte del mondo, magari poteva non essere la madre più affettuosa del pianeta, ma vedendo lei, la ragazza vedeva anche la persona alla quale le sarebbe piaciuto ambire di diventare se solo avesse potuto il tempo di farlo. Voleva che anche Lauren vedesse questo, voleva che la sua ragazza si rendesse conto di quanto fosse grande sua madre, di quanto poteva darle e di quanto poteva insegnarle e sarebbe stato bellissimo per Giorgia sapere che un giorno ad indossare lo stesso camice che adesso indossava Clara, fosse stata proprio la corvina. Ma sapeva che Lauren e la medicina non andavano d'accordo, per cui anche se le sarebbe piaciuto non si sarebbe comunque stupita, se la corvina avesse preso un'altra strada; tuttavia però, voleva comunque che Lauren si rendesse conto e prendesse atto di chi fosse veramente sua madre ed imparasse a conoscerla di più, a conoscerla sul serio, ad entrare nel suo mondo e esplorarlo così da capire quanto grande Clara fosse.
-" Nonna, Lauren mi ha appena scritto di essere per strada. Se ti fai trovare nel parcheggio lei ti riaccompagnerà a casa prima di tornare qui "- parlare era l'unica cosa che bene o male ancora riusciva a fare, seppur qualche volta la sua voce fosse un po' più rauca per via della tosse che le graffiava la gola. Ed il che era l'unico elemento sollievo per Giorgia che si sentiva ormai in trappola dentro al suo corpo.
Se avesse voluto farlo si sarebbe potuta muovere dal letto e fare di più, le sue gambe e le sue braccia erano ancora abbastanza forti per svolgere qualsiasi tipo di movimento, ma purtroppo finiva per affannarsi anche solo quando si cambiava o si faceva una doccia, e di questo si vergognava da morire perché toccava ad Ariana aiutarla, specialmente quando doveva lavare i capelli. Non voleva dare un peso a sua nonna, non voleva farsi vedere da suo padre nuda, e non voleva nemmeno che Lauren la vedesse così dato che ormai le si potevano contare le vertebre, quindi Ariana era l'unica persona sulla quale poteva contare quando doveva farsi una doccia ed aspettava sempre che ci fosse lei e solo lei in camera per spogliarsi perché anche guardarsi alle specchio era diventata una tortura. Paradossale per una persona ossessionata dall'essere magra no ?

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IF YOU LET ME
FanfictionLauren aveva smesso di vivere da tanto tempo, la sua esistenza si era ridotta ad essere pura ed estrema sopravvivenza; non aveva più idea di cosa significasse essere qualcuno, lui le aveva tolto ogni cosa e lei credeva che ormai persino di amare no...