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-" Prego, avanti ..."-
Al rumore della porta che si apriva, il familiare suono di tacchi alti seguiva. Clara alzò il capo dalla ricetta che stava scrivendo e si tolse gli occhi da vista quando si accorse di chi aveva davanti.

-" Lauren, che fai qui ? Stai male ? "- immediatamente ed apprensivamente si alzò dalla sua poltrona dietro alla scrivania ed avanzò verso sua figlia, le posò una mano sulla fronte per volerle controllare la temperatura ma Lauren prendendola delicatamente dal polso l'allontanò.

-" Sto benissimo mamma, stai tranquilla"- le rispose flebilmente sistemandosi meglio la borsa sulla spalla.

Ripeto, non sapeva cosa l'avesse spinta ad andare proprio in ospedale, proprio da sua madre, e non sapeva da dove fosse nato o stesse nascendo il bisogno di rivelare a lei quelli che erano stati i trascorsi delle ultime ore, ed ad essere onesta Lauren non sapeva ancora nemmeno se effettivamente gliene avrebbe parlato, in quel momento tutto ciò di cui era certa era che non voleva tornare a casa.

Non aveva ancora detto nulla a Clara rispetto all'incontro che aveva avuto con Mike, credeva potesse farle del male riportandole l'episodio ma al tempo stesso si sentiva un'infame nel continuare a tenerglielo nascosto, d'altronde Mike così come aveva fatto soffrire Lauren prima sparendo e poi tornando, aveva anche fatto soffrire Clara; il dolore, madre e figlia, lo avevano condiviso già la prima volta, forse potevano farlo anche una seconda.

-" Sicura di stare bene ? Non sei mai venuta qui ...o in qualsiasi altro ospedale dove ho lavorato "- rispose Clara. Fece a sua figlia cenno di sedersi su una delle due poltrone dinnanzi alla scrivania, ed una volta che Lauren lo aveva fatto, anche lei prese posto.

La corvina si guardò un po' intorno, era vero che non si era mai presentata sul posto di lavoro di sua madre, né a Seattle ne tantomeno a Miami, vedeva gli ospedali, la medicina ed i pazienti di Clara come ciò che le aveva portato via sua madre e per questo si manteneva lontana da quegli ambienti, inoltre, si era convinta anche del fatto che, sul lavoro, sua madre l'avrebbe ignorata e che probabilmente non l'avrebbe nemmeno voluta. Ma, ancora una volta si stava sbagliando....

-" Non è vero, una volta sono venuta quando stavamo a Miami "- puntualizzò la ragazza. Si è vero, in effetti lo aveva fatto.

-" Si, quando ti sei slogata il ginocchio cadendo dal motorino e ti sei convinta che saresti stata amputata solo perché non lo muovevi "- ricordò Clara, accennando un lieve sorriso.

Ai tempi, Lauren aveva solo 14 o 15 anni, sua nonna Grace le aveva regalato il primo, ed unico per fortuna, motorino, che aveva guidato fino al giorno prima di iniziare a portare la macchina.
Lo aveva da meno di 24 ore quando era caduta, e non ci era mai salita prima di allora, o per lo meno, lo aveva fatto ma come passeggera; Clara l'aveva intimata di non prenderlo, di aspettare quel fine settimana cosìcche lei, più libera dal lavoro, si sarebbe potuta mettere ad insegnarglielo. Ma Lauren, testarda come un mulo e con la voglia sempre presente di andare controcorrente, non le aveva dato retta, pensando che guidare un motorino fosse come guidare una bici, peccato che al primo colpo di acceleratore era letteralmente schizzata via andandosi a schiantare con un palo della luce. Cadendo, il motorino le era arrivato sulla gamba e lei, oltre ad essersi bruciata con la marmitta, si era anche slogata il ginocchio.

Aveva chiamato Clara come una disperata, dicendole che aveva avuto un incidente, che non muoveva più la gamba destra e che non la sentiva nemmeno, ed iniziando ad urlare cose del tipo "mamma non sento la gamba ! la sto perdendo ! aiutami, non voglio stare senza una gamba !" ...e giù di lì.

Clara si era catapultata fuori dall'ospedale e come una pazza aveva corso per tutta Miami giungendo niente poco di meno che all'angolo del vialetto di casa loro, praticamente Lauren su quel motorino aveva fatto meno di 300mt.
Si era subito resa conto che, a differenza di ciò che Lauren le aveva fatto pensare, le ferite non fossero particolarmente gravi, o che comunque non lo erano a tal punto da farle perdere un arto. Non era un ortopedico ma non le serviva esserlo per attestare che sua figlia avesse solo un ginocchio slogato ed una semplice ustione.

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