9.

159 9 0
                                    


Il buio della notte non faceva paura, non quella sera, non in quel momento. Le luci dei grattacieli di Settle delineavano davanti a loro l'immagine della città in maniera impeccabile ma altrettanto poco realistica; sembrava un quadro, uno di quelli del periodo impressionista ove pittori ed artisti imprimevano in piccoli ma decisivi segni, quali dei puntini, il proprio stato d'animo, la propria quiete e/o la propria tempesta. Manet era il suo preferito, i suoi quadri a volte prevalentemente scuri, altri prevalentemente chiari, avevano colpito la sua persona al punto tale da far divenire l'artista, uno dei suoi maggiori mentori.

La storia dell'arte era una, se non forse l'unica materia, che Giorgia amava studiare e della quale aveva una sopraelevata fame di conoscenza, era l'unica della quale apriva il libro e l'unica per la quale prendeva appunti. Le interessava conoscere come il concetto di Arte si fosse evoluto nel tempo, come era mutato, cresciuto e cambiato, e le faceva rizzare il pelo l'idea che nel corso del tempo ancora questo sarebbe stato cambiato arrivando magari a venir concepito come qualcosa di extraterrestre da noi esseri umani del ventunesimo secolo. Amava artisti come Caravaggio, Da vinci, Brunelleschi, ma anche Cezanne, Pollock, Andy Warhol e Keith Haring, lui per lei era il genio indiscusso.

In ospedale quando era bambina non aveva molto con cui passare il tempo, suo padre le comprava gli album insieme ad i colori e lei disegnava, disegnava, disegnava, divenendo sempre più brava; la su stanza era diventata una galleria d'arte e non vi era infermiere, medico o, anche stesso barelliere, a lei simpatico, che ancora oggi non conservasse un disegno regalatogli da quella ragazza come segno di gratitudine. E nonostante fosse passato del tempo lei continuava tramite l'arte e ringraziare chi le faceva del bene, magari tramite un tatuaggio.

-" Cosa è successo a tua madre ? "-

Erano le due di notte e Lauren con Giorgia non erano ancora rientrate a casa, c'era molto freddo e l'aria era ghiacciata, tuttavia le due ragazze sembravano non percepire la temperatura sulla propria pelle, come se le loro rispettive presenze andavano a compensare l'una e l'altra.

Dopo tanto tempo Lauren poteva dire di stare bene, di essere in pace, almeno con una piccola parte di se stessa, poiché anche se poche, ma le parole di Giorgia l'avevano colpita. Forse lei non era un mostro ma non se ne rendeva conto.

Nel giro di qualche ora la ragazza dai capelli neri l'aveva portata a spasso per Seattle in sella alla sua moto, fermandosi in tutti quei posti che lei stessa riteneva magici e da ammirare, ma anche in quelli ove era la corvina a volerci dare un'occhiata. Stava bene con lei, avevano riso, avevano scherzato ed anche se non seriamente, avevano anche parlato; Giorgia le aveva raccontato un qualche aneddoto su diversi dei loro compagni classe, come Ruby, o su qualche insegnante come invece il simpaticissimo Smithers.

-" Una sera è uscita di casa, era ubriaca persa, non si reggeva nemmeno in piedi a meno che non si tenesse a qualcosa "- iniziò a raccontarle, con voce pacata e con aria indifferente. Era sempre così quando parlava di sua madre, fuori sembrava la persona più calma del mondo ma dentro era un uragano -"Era sulla strada di casa ancora e non si è resa conto di star camminando in mezzo alla carreggiata, un camion è passato a tutta velocità e...e l'ha presa. È morta sul colpo"-

Ricordava quella sera come la più brutta della sua vita, ricordava quella sera come la più vivida da quando era nata.

Daniel era uscito a cercare Alicia, scappata di casa dopo aver chiuso sia Giorgia che Ariana in uno sgabuzzino nella loro vecchia abitazione; l'uomo aveva fatto ritorno alle due di notte, con la sua giacca sporca di sangue e le lacrime agli occhi.
Giorgia e Ariana avevano 8 e 9 anni, erano con la nonna rimaste quando lui era uscito per andare a cercare la mamma, così come faceva sempre quando lei fuggiva, si erano addormentate sul divano in salotto guardando Scooby Doo, l'una abbracciata all'altra per difendersi non solo da Alicia ma anche dal freddo; avevano sentito subito la chiave del padre entrare nella serratura della porta e si erano svegliate, dandosi anche una testata, ed avevano verso di lui alla velocità della luce.

IF YOU LET ME Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora