Guardo fuori dalla finestra della nostra villetta a Mill Hill, quartiere non troppo periferico di Londra. È stata una giornata stranamente soleggiata ma ora iniziano a venir giù piccole gocce di pioggia che vanno a posarsi sul vetro davanti a me. È una delle cose che odio di qui, quelle pioggerelline fitte ed improvvise, sembra vengano giù apposta a rovinarti la giornata e l'umore. Un rumore di chiavi mi fa capire che uno dei miei due uomini è rientrato. Vedo mio figlio passarsi una mano tra i capelli, quasi a scrollarseli, in un gesto tipico del padre. Borbotta qualcosa su una tizia vista in metro dicendomi che si chiuderà in camera per la prossima mezz'ora perché ha un ritornello che gli ronza in testa e deve assolutamente sistemarlo.Guardo sconfortata l'orologio, un'altra cosa che non mi piace di questa città...la solitudine. Quando si è da soli si tende a pensare troppo e per me non è un bene. Decido di preparare la cena sperando che i pensieri vadano via, o che restino almeno chiusi in un angolo remoto della mia mente. I fari dell'auto nel vialetto mi fanno capire che anche il mio compagno ha terminato la sua giornata lavorativa. Butto la pasta. Cucinare italiano è una delle abitudini che ho anche qui, come se mi riportasse un po' nella nostra terra, nella nostra amata Roma. Ma è meglio stare qui per ora, per me; Roma conserva i miei più bei ricordi insieme ai periodi peggiori della mia vita.
<<Ciao tesó, com'è andata la giornata?>>
<<Bene, considerando che l'ho passata a fare un'intervista con un giornalista che a stento conosceva il mio nome>> rispondo con una leggera risata guardandolo nei suoi occhi chiari mentre mi stampa un bacio.
<<È quasi pronto>> annuncio
<<Bene, perché ho una notizia fantastica per noi>> mi dice battendo le mani. Sembra un bimbo. Che sarà mai!?
<<Bes dov'è?>>
<<In camera sua, dice che doveva assolutamente scrivere il ritornello che aveva in testa!>> Dico rassegnata al fatto che mio figlio abbia deciso di intraprendere la strada della musica <<E comunque qui io sono il capo e devo saperlo in anteprima>> aggiungo con un tono fintamente autoritario.
<<D'accordo! Tieniti forte perché...si torna a Roma>> dice esultando.
Credo che dal mio sbarrare gli occhi improvviso capisca che non ho preso benissimo questa notizia.
<<Non sei contenta amore? Mi hanno fatto una proposta lavorativa che non potevo assolutamente rifiutare, tra una settimana partiamo>>
<<Bene Saverio>> dico mettendo la pasta nei piatti "fantastica notizia" penso sarcastica tra me e me mentre prendiamo posto a tavola.
<<Senti ma tuo figlio ha intenzione di venire a cenare o no? Qui c'è gente che ha lavorato una giornata intera>>
<<Tranquillo, vado a chiamarlo in camera>>
Mi avvio al piano di sopra pensando alla non sopportazione reciproca di quei due. Chissà se riusciranno mai a trovare un punto d'incontro. Magari se Saverio fosse un po' più comprensivo e Bes meno possessivo nei miei confronti...
Busso alla porta della sua camera ed entro
<<Amo vieni che è pronto>>
<<A mà, non ti avevo sentita! Ho scritto un ritornello che è na figata!>>
<<Dopo me lo fai sentire, ma ora verresti a cena per favore?>>
<<Che è? Il beccafico già sbraita?>>
<<Bes!!>>
<<A mà! Che vuoi da me se ti sei portata dentro casa uno che in confronto a te non vale niente?!>>
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~ ADESSO INTORNO A TE ~
FanfictionÈ difficile ammettere quanto ogni scelta sia importante nella nostra vita, anche la più piccola ed insignificante: un aereo preso, una telefonata mai effettuata, un vocale non inviato, un appuntamento declinato, una collana persa, una notte dimentic...