-"N- non mi sono spostato soltanto p- per non fargli fare una brutta f- figura..." Aggiunse e abbassò la testa.
L'uomo sospirò ma sembrava che la sua rabbia, almeno in parte, fosse sparita.
-"Sei troppo buono, Federico." Disse il padre. "E la gente se ne approfitta." Aggiunse. "Ma adesso ci penso io." Continuò e raccolse le foto.
Il biondo alzò la testa di scatto e guardò allarmato l'uomo.
-"C- che cosa hai intenzione di f- fare?"
-"Andrò da lui." Rispose Andrea e si alzò dal divano. "Deve starti lontano e glielo farò capire."
-"No, ti prego, n- non farlo..." Sussurrò il più piccolo. "C- ci penserò io."
-"Tu non sei in grado di gestire questa situazione perché non ti rendi conto della gravità di questa cosa." Replicò il padre. "Dammi il suo indirizzo."
-"Papà..." Piagnucolò Federico, che si sentiva tremendamente in colpa per quanto aveva appena detto.
-"Non importa, lo troverò da solo." Disse Andrea, prese la busta e andò via.
Federico si alzò per raggiungerlo ma venne fermato da sua madre che gli strinse il polso.
-"Hai già fatto troppi danni, non ti pare?" Chiese, con tono duro, Vanessa.
-"Lui non può andare da Benjamin!" Gridò Federico e sentì la porta di casa chiudersi. "Finirà per rovinare tutto!"
-"Hai già rovinato tutto tu." Rispose Vanessa che, per la prima volta da quando il minore era nato, non stava confortando il figlio. "Lui si limiterà a ripetere a Benjamin quello che tu gli hai detto." Aggiunse. "Sei stato tu a dirgli che Benjamin ti ha quasi costretto a baciarlo e che ci ha provato con te, non puoi lamentarti se lui adesso vuole proteggere suo figlio."
Il senso di colpa del minore si intensificò a sentire quelle parole, una lacrima sfuggì al suo controllo e il ragazzo crollò sul pavimento.
-"I- io non sapevo c- che cosa fare..." Sussurrò il più piccolo e si coprì il volto con le mani. "P- pensavo fosse la cosa m- migliore..."
-"La cosa migliore per chi, Federico?" Controbatté la donna e inarcò un sopracciglio. "Per Benjamin, per la vostra relazione o solo per te?" Aggiunse. "Pensaci bene."
-"Solo per me..." Ammise il biondo. "Ma non pensavo che papà avrebbe reagito così..."
-"Tu non hai pensato affatto." Replicò Vanessa. "E adesso ne dovrai pagare le conseguenze." Aggiunse e si alzò dalla poltrona. "Questa volta nessuno potrà aiutarti, nemmeno io." Continuò. "Dovrai vedertela da solo." Concluse.Andrea non aveva impiegato molto tempo per trovare l'indirizzo di casa del più grande, nelle settimane precedenti aveva già fatto ricerche sul moro e non gli era stato tanto difficile capire dove abitassero. L'uomo aveva guidato a velocità folle tra le strade, per fortuna poco trafficate, della città e aveva parcheggiato l'auto in modo abbastanza casuale fuori il cancello di casa del moro, dove un uomo lo stava osservando confuso.
-"Posso aiutarla?" Gli domandò l'uomo di mezz'età, vestito di tutto punto, e aggrottò la fronte.
-"Devo parlare con Benjamin!" Quasi gridò Andrea e si avvicinò, a grandi passi, all'uomo. "Subito!"
L'uomo arricciò le labbra e alzò gli occhi al cielo.
-"Mi dica il suo nome e chiederò a Benjamin se vuole riceverla." Rispose.
Andrea rise sarcastico e scosse la testa.
-"Non hai capito un cazzo." Rispose. "Io parlerò con Benjamin e lo farò adesso." Aggiunse, spintonò via l'uomo per poi correre all'interno del giardino.
-"Torni subito qui!"Andrea ignorò le grida dell'uomo che lo stava seguendo, con scarsi risultati, fino a quando non arrivò alla porta di casa lasciata aperta dall'uomo.
-"Benjamin!" Gridò Andrea mentre camminava tra le stanze della casa a lui sconosciute. "Vieni subito qui!"
-"E tu chi sei?!" La voce di Alessio, rientrato da poco in casa dopo il lavoro, colse alla sprovvista Andrea e poco dopo vide il padrone di casa raggiungerlo. "Hai trenta secondi prima che io chiami la polizia."
-"Dove cazzo è Benjamin." Ringhiò Andrea, ignorando la minaccia di Alessio. "Devo parlare subito con lui."
-"E perché mai dovresti parlare con mio figlio?!" Replicò Alessio. "E poi tu chi sei?!"
-"S- signore mi s- scusi." Balbettò, affannato, il maggiordomo che li aveva appena raggiunti. "Non s- sono riuscito a f- fermarlo."
-"Sono il padre di Federico." Disse Andrea.
-"Puoi andare." Disse Alessio all'uomo e gli fece un cenno con la testa, per poi guardare Andrea. "Non è questo il modo di presentarsi a casa di qualcuno." Aggiunse, per poi voltarsi e camminare verso il salotto.
-"Non mi importa." Replicò il padre del biondo. "Devo parlare con Benjamin." Ripeté ancora una volta.
Alessio alzò gli occhi al cielo e si sedette sulla poltrona.
-"Ti direi fai come se fossi a casa tua, ma direi che è tardi." Disse, sarcastico, Alessio dando del tu all'uomo che si era appena introdotto a casa sua. "Benjamin sta facendo la doccia." Aggiunse. "Puoi dire a me."
Andrea sbuffò e si sedette sul divano.
-"Faccio prima a mostrartelo." Rispose e gli porse la busta che aveva portato con sé.
Alessio, abbastanza annoiato dalla presenza di quell'uomo, prese la busta e la aprì; l'uomo spalancò gli occhi quando vide le foto di suo figlio e il suo fidanzato durante la loro vacanza.
-"Hai fatto seguire i ragazzi?!" Gridò Alessio. "Ma sei impazzito?!"
-"Dovevo farlo, dovevo vedere chiaro su questa vicenda." Rispose Andrea, quasi infastidito dalla domanda di Alessio. "Tutti fanno seguire qualcuno prima o poi."
-"Io non ho mai fatto seguire nessuno e non ho intenzione di farlo."
-"Se lo avessi fatto adesso, magari, avresti ancora una moglie." Rispose Andrea. "E qualche corna in meno."
Alessio strinse i pugni intorno alla busta.
-"Dovrei chiamare davvero la polizia."
-"Il punto non è che io abbia fatto seguire i ragazzi ma quelle foto." Disse Andrea. "In una foto si stanno baciando!"
-"E allora?" Replicò il padrone di casa e inarcò un sopracciglio.
-"Tuo figlio è malato!" Gridò Andrea. "E vuole che anche mio figlio lo sia!"
Alessio strabuzzò gli occhi e si alzò dalla poltrona, gettando sul pavimento la busta con le foto.
-"Fingerò di non aver capito o potrei non rispondere delle mie azioni." Ringhiò l'uomo. "Vai subito fuori da casa mia o sarò io stesso a cacciarti."
-"Che sta succedendo qui?" La voce confusa di Benjamin interruppe la conversazione dei due. "Che cosa ci fa lei qui?" Chiese rivolto ad Andrea.
-"Sei un pezzo di merda!" Gridò Andrea non appena lo vide e gli si avvicinò pericolosamente. "Mio figlio non è come te e non lo sarà mai!"
Alessio si frappose tra il corpo del moro e quello di Andrea.
-"Benjamin vai in camera tua, ci penso io qui."
-"Che cos'è successo?" Domandò il più grande.
-"Succede che mio figlio è una brava persona e sposerà una brava ragazza." Disse Andrea. "Non te che sei così..." Si interruppe e guardò disgustato il moro. "Hai provato a baciarlo, a confessargli che lo ami ma non hai ottenuto nulla. Lui non sarà mai come te."
-"Papà ma di che cosa sta parlando?!"
Alessio sospirò e si voltò verso il figlio.
-"Vi ha fatti seguire in vacanza e ha una vostra foto dove vi baciate." Spiegò l'uomo.
-"Dove tu baci Federico." Disse Andrea. "Lui non si è spostato soltanto per evitarti una brutta figura."
Benjamin spalancò gli occhi a quelle parole.
-"Ma sta scherzando?! È forse impazzito?!"
-"È quello che sto cercando di capire da quando l'ho visto." Borbottò Alessio.
-"È stato Federico stesso a dirmelo." Disse Andrea. "Tu gli fai schifo!" Esclamò e lo afferrò per il colletto della sua felpa grigia. "Quelli come te gli fanno schifo, devi soltanto stargli lontano!"
Alessio lo spintonò via dal figlio e, se solo fosse stato possibile, lo avrebbe incenerito con lo sguardo.
-"Stai lontano da mio figlio." Ringhiò Alessio. "O ti giuro che te ne pentirai." Aggiunse.
-"È lui a dover stare lontano da Federico." Rispose Andrea. "E sarà lui, in caso contrario, a pentirsene."
-"Io non gli starò mai lontano." Replicò il moro. "Io e lui stiamo insieme."
-"Nella tua testa forse, ma nella realtà Federico ti odia!"
-"Vai fuori da casa mia." Disse Alessio. "È l'ultima volta che lo ripeterò in modo tranquillo."
-"Sei proprio come tuo figlio." Rispose Andrea. "Siete entrambi malati, non state bene!"
-"È lei a non stare bene, non noi!" Gridò il più grande.
-"Non osare alzare la voce con me!" Replicò il padre del biondo e tentò di avvicinarsi nuovamente al maggiore ma venne fermato da Alessio che gli strinse un braccio e lo costrinse a voltarsi.
-"Prova a riavvicinarti a mio figlio e, te lo giuro, il mondo sarà troppo piccolo per trovare un buon nascondiglio." Disse Alessio e lo spinse via. "Prima di venire qui ad offendere noi chiediti se sei il buon padre che credi, se Federico è onesto con te." Aggiunse. "Vai fuori da qui e non ti far rivedere mai più."
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Lettere dal passato. || Fenji.
Fanfiction«2050, sono passati trent'anni da quando Federico ha spedito una lettera che ha cambiato per sempre la sua vita. Trent'anni da quando due opposti hanno trovato il modo di essere simili. Che cosa sarà successo in così tanti anni? Quella lettera sarà...