82. Torniamo dentro.

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-"Puoi, almeno per questa sera, non lamentarti e goderti la serata?" Replicò il più piccolo. "È la tua festa, devi divertirti."
Benjamin sospirò con aria teatrale e massaggiò, lentamente, i fianchi del ragazzo.
-"E va bene, farò questo sacrificio." Rispose. "Mi godrò la serata e anche il mio splendido fidanzato." Aggiunse e poggiò la fronte contro quella del minore. "Grazie." Sussurrò per poi baciarlo.
-"Ma guarda un po' chi si rivede!"
Federico sentì il sangue gelarsi nelle vene quando sentì quella voce, nonostante ci fosse la musica alta riuscì a distinguerla senza troppi problemi. Il ragazzo sgranò gli occhi e si allontanò, con estrema lentezza, dal maggiore per poi voltarsi verso la persona che aveva appena parlato.
Benjamin aggrottò la fronte alla reazione del compagno e, subito dopo, si voltò anche lui verso la persona.
"E lui chi è?" Si domandò Benjamin e osservò lo sconosciuto fermo davanti a lui. "Non mi sembra di averlo mai visto." Osservò gli occhi verdi del ragazzo, decisamente alto, le braccia muscolose prove di tatuaggi ed era certo di non averlo mai visto.
-"Tu chi sei?" Gli domandò Benjamin e strinse la mano del minore, che stava tremando come se fosse una foglia. "Sei un amico di Federico?"
Il ragazzo aprì la bocca per rispondere ma venne preceduto da Federico.
-"No, non è un mio amico." Scosse la testa Federico. "Questa è una festa privata, il locale per questa sera è nostro."
-"È una festa privata come la nostra della settimana scorsa?" Ghignò il giovane. "Sono Davide, nel caso non lo ricordassi."
-"Ricordo chi sei."
-"Allora lo conosci?" Gli chiese il moro, confuso da quella situazione.
-"Certo che mi conosce, molto bene direi." Ghignò malizioso Davide. "Mi avevi detto di non voler relazioni serie, come mai hai cambiato idea tanto in fretta?" Domandò al minore, a cui improvvisamente sembrò mancare l'aria. "O magari avevi già una relazione seria quando abbiamo fatto sesso?"
Il più grande sgranò gli occhi a quelle parole e si voltò a guardare il biondo alla ricerca di risposte che, però, non ebbe.
-"D- di che cosa s- sta parlando, Federico?" Gli chiese, balbettando, il ragazzo. "S- siete andati a letto i- insieme?"
-"In realtà era nella mia auto, ma sono dettagli." Scrollò le spalle il ragazzo. "Ma forse tu non lo sapevi, o mi sbaglio?"
-"Davide vattene." Disse Federico, teso come non mai e alla ricerca della mano del maggiore che si era allontanato di qualche passo. "È una festa privata."
-"Se ti venisse voglia di divertiti ancora, basta chiamarmi." Rispose Davide e, senza aggiungere altro, andò via.
-"Benjamin, non è come credi te lo giu-" Stava parlando Federico ma venne interrotto dal compagno.
-"Quel ragazzo ha detto la v- verità?" Balbettò il moro. "Avete f- fatto sesso?"
Il più piccolo sospirò e annuì.
-"È successo soltanto una volta, te lo giuro." Disse il più piccolo. "Quella è stata l'unica volta in cui l'ho visto, non ho neppure il suo numero, non conosco il suo cognome." Aggiunse e si avvicinò al moro. "Tutto è iniziato e finito quella sera, avevo bevuto un po' troppo e i- io..."
-"Sei andato a letto con lui." Completò la frase Benjamin. "Ti ho chiesto se fossi stato con qualcuno e tu mi hai detto di no, perché l'hai fatto?" Gli chiese e serrò i pugni.
Il biondo si passò una mano tra i capelli.
-"Possiamo parlarne domani?" Chiese il biondo. "È la tua serata, la tua festa, vuoi davvero rovinarla così?" Aggiunse. "Adesso dovresti divertirti."
-"Come pensi io possa divertirmi dopo aver scoperto una cosa del genere?" Replicò il più grande. "Ne parleremo adesso e dovrai dirmi tutta la verità." Aggiunse. "Tutto quello che è successo, non devi tralasciare assolutamente nulla." Continuò. "Hai capito, Federico?"
-"Ho capito." Sospirò Federico. "Vieni fuori, parleremo più tranquillamente."

Benjamin seguì il più piccolo verso il muretto dove, poco prima che entrassero nel locale, un gruppo di persone stava parlottando e fumando tranquillamente. La situazione che si era creata tra i due ragazzi, però, era tutt'altro che tranquilla e Federico lo sapeva fin troppo bene.
-"Benjamin, posso spiegarti tutto, te lo giuro." Disse Federico.
-"Non voglio spiegazioni, voglio soltanto la verità." Rispose il moro. "Che cos'è successo con quel ragazzo?" Gli domandò e si appoggiò al muretto sporco.
-"Quello che ti ho già detto." Replicò il più piccolo. "Una sera sono andato in discoteca, assolutamente non questa, non ti avrei mai organizzato una festa nello stesso però, e ho bevuto un po' troppo." Spiegò. "Si è avvicinato Davide e, l'hai visto, è un bellissimo ragazzo. Ci ha provato con me e io ci sono stato, so benissimo di aver sbagliato ma in quel momento mi sembrava la cosa migliore.
Pensavo di averti perso e no, non è una giustifica a quanto ho fatto ma avevo bisogno di pensare ad altro, distrarmi per qualche ora e lui sembrava essere la mia unica possibilità." Continuò a parlare e gesticolare freneticamente. "Il giorno dopo lui ha provato a chiedermi di uscire, voleva essere carino con me ma io gli ho detto subito di non voler relazioni serie perché nella mia testa c'eri soltanto tu, te lo giuro.
Davide per me è stato soltanto l'incontro di una sera, niente di più, e pensavo di non rivederlo mai più."
-"Di sicuro per te sarebbe stato più facile." Replicò Benjamin. "Così non avrei mai scoperto nulla e ti saresti tenuto il tuo bel segreto."
-"Non me ne frega un cazzo del segreto, in realtà non c'è mai stato un segreto!" Controbatté il biondo e alzò il tono di voce. "Per me non ha significato nulla e non volevo turbarti per questo motivo!"
-"Quando è successo?" Gli chiese il più grande, ignorando le parole del fidanzato. "Subito dopo esserci lasciati o in seguito?"
Federico sospirò rumorosamente e si passò una mano sul volto.
-"È davvero così tanto importante?"
-"Sì, Federico, lo è."
-"Benjamin..."
-"Federico dimmelo o, te lo giuro, andrò a cercare quel Davide e lo chiederò direttamente a lui." Disse il più grande con tono fermo.
-"È successo la sera del tuo compleanno." Sussurrò Federico.
Il moro strabuzzò gli occhi.
-"La sera del mio compleanno?" Ripeté incredulo. "Sul serio, Federico?" Aggiunse. "Io mi stavo disperando per te, pensavo che fosse finita per sempre e tu stavi scopando con un altro?!"
Federico strinse gli occhi, ormai lucidi, e il peso che sentiva sul petto sembrò raddoppiare.
-"I- io stavo m- malissimo..."
-"Immagino quanto stessi soffrendo!" Gridò il moro. "Spero che Davide ti abbia consolato per bene!"
-"Per me non ha significato niente!"
-"Perché non me l'hai detto quando te l'ho chiesto?!"
-"Te l'ho appena detto." Rispose il più piccolo. "Per me non ha significato niente e non volevo rovinare un bel momento."
-"Meglio rovinare tutto il resto, no?!" Replicò Benjamin. "Dannazione, Federico, sai che io odio le bugie!"
-"Non ti ho mentito!"
Benjamin guardò il minore quasi disgustato e scosse la testa.
-"Torniamo dentro."
-"Ben, dobbiamo chiarire."
-"Torniamo dentro." Ripeté Benjamin per poi ritornare all'interno del locale, lasciando il minore da solo nel parcheggio.

Lettere dal passato. || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora