-"E tu chi saresti?" Domandò rivolto al minore e lo guardò da capo a piedi più volte, cercando di ricordare se lo avesse già visto in passato.
-"Io son-"
-"Lui è il mio fidanzato." Rispose Benjamin, con tono duro, e strinse la mano del minore. "Lui è il mio fidanzato, mamma."
Il modo notò, senza sforzarsi troppo, lo stupore dipingersi sul volto di suo padre e del più piccolo per le parole appena pronunciate e anche per la durezza usata nel chiamare la donna mamma.
Il volto di Francesca, meno sorpresa dei due che erano al corrente di tutto, si illuminò con un sorriso e si avvicinò al figlio per poterlo abbracciare.
-"Sono così felice per te!" Esclamò la donna e accarezzò la schiena del figlio, che era rimasto immobile senza ricambiare l'abbraccio. "Era ora trovassi qualcuno." Aggiunse e stampò un rumoroso bacio sulla guancia del più grande, sporcandolo con il suo rossetto bordeaux. "Ed è davvero molto carino." Continuò e si voltò verso il minore, per poi porgergli la mano. "Io sono Francesca, come hai potuto capire sono la madre di Benjamin, piacere di conoscerti." Si presento e sorrise al minore.
Federico, incerto su come avrebbe dovuto comportarsi in quella situazione, abbozzò un sorriso e strinse debolmente la mano della donna.
-"I- io sono Federico." Balbettò Federico, sperando di non star facendo la cosa sbagliata. "Piacere mio." Aggiunse e lanciò una veloce occhiata al moro per capire che cosa stesse succedendo.
-"Lascialo in pace." Disse Benjamin e separò il minore dalla donna. "Che cosa vuoi?"
-"Mi sono solo presentata, non ho fatto nulla di male." Rispose Francesca e si voltò nuovamente verso il figlio. "Non l'ho infastidito, vero, Federico?" Chiese al minore, nonostante stesse guardando Benjamin.
-"Che cosa vuoi?!" Le chiese, con tono alterato e alzando il volume della voce, Benjamin e serrò i pugni.
-"Benjamin, calmati per favore." Disse Alessio e si avvicinò al figlio. "Tua madre è venuta qui per chiederti di passare il prossimo fine settimana con lei." Spiegò l'uomo. "Magari potreste andare alla casa sul lago, a Bracciano, che ne dici?" Propose l'uomo.
-"Con questa donna io non vado da nessuna parte." Scosse la testa il moro. "Ancor meno in una casa della nostra famiglia, lei non ha alcun diritto di andare lì." Aggiunse e incrociò le braccia al petto. "Puoi anche andartene, non passeremo nessun fine settimana insieme né a Bracciano né altrove." Concluse.
Francesca sospirò e si sistemò una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio, da cui pendeva in vistoso orecchino in diamanti che Alessio le aveva regalato poco dopo il loro matrimonio.
-"Sarebbe un buon modo per recuperare un po' del tempo passato separati, non trovi?"
-"Sei stata tu a voler passare del tempo separati, non io." Rispose Benjamin. "E adesso sono io a non voler recuperare quel tempo." Aggiunse.
-"Magari potrei presentarti il mio fidanzato." Replicò Francesca. "Mi farebbe piacere se voi due vi conosceste." Aggiunse. "Tra l'altro devi ancora dirmi se parteciperai al matrimonio."
Alessio e Benjamin si irrigidirono - mentre lo sguardo confuso del minore si alternava tra i presenti, per cercare di capire se dovesse o meno intervenire - e mentre sul volto di prima si dipinse un'espressione delusa, triste, su quello del secondo l'espressione lasciava capire quanto questo fosse arrabbiato.
-"Vai via." Ringhiò Benjamin. "Vai via da qui e non tornare mai più."
-"Ma Benj-"
-"Vai via!" Gridò il maggiore, facendo sobbalzare il minore al suo fianco.
-"Francesca vai via, è la cosa migliore." Disse Alessio con tono più moderato, nonostante avesse anche lui voglia di gridare.
La donna sospirò e si voltò verso l'ex marito.
-"Ti prego, cerca di convincerlo."
-"Ora vai, ci penso io."-"Io non la sopporto!" Gridò il maggiore e colpì il muro con un pugno, non appena entrò nella sua stanza seguito dal minore.
-"Fermati, così ti farai male." Gli disse, con tono pacato, Federico e si avvicinò a lui per prendergli la mano. "Guarda che cosa hai fatto." Sospirò e gli accarezzò le nocche rosse e sanguinanti in alcuni punti. "Devi medicarti."
-"Non è nulla." Replicò il moro. "Tra un po' passerà." Aggiunse e ritirò la mano. "Ma quella donna non passerà mai, purtroppo." Continuò e sbuffò sonoramente, per poi avvicinarsi a letto e buttarsi su questo. "Continua a rovinarmi la vita e, quel che è peggio, neppure se ne rende conto."
Il più piccolo si avvicinò e si sedette accanto a lui.
-"Non lo fa in cattiva fede." Rispose il più piccolo. "Capisco tu sia arrabbiato con lei, anch'io lo sarei se fossi in te, ma è pur sempre tua madre e passare un po' di tempo con lei potrebbe aiutarti." Aggiunse. "Forse è cambiata durante questi anni, il fatto che voglia passare del tempo con te è un buon segno. Non trovi?"
-"Vuole passare del tempo con me soltanto per pulirsi la coscienza." Disse Benjamin. "Così non potrò più rimproverarle di non aver nemmeno provato ad essere una buona madre."
-"A me non sembra una cosa brutta." Rispose il biondo. "Lei, così facendo, ci proverebbe davvero e tu potresti chiudere questo capitolo." Aggiunse. "Se poi andasse male saprai di averci provato, di averle dato una possibilità, e anche tu avrai la coscienza pulita."
Il più grande sospirò e poggiò la testa sulle gambe del minore.
-"Per favore parliamo d'altro."
Federico si mordicchiò il labbro inferiore e accarezzò i capelli del maggiore.
-"In effetti c'è qualcosa di cui vorrei parlare."
-"Che cosa?"
-"Hai detto a tua madre che sono il tuo fidanzato." Disse Federico, cercando di non lasciar trasparire troppo le sue emozioni.
-"Sì." Annuì il moro. "Le ho detto che sei il mio fidanzato, è un problema per te?" Gli domandò.
-"Io non sono il tuo fidanzato." Rispose il più piccolo. "Io non sono il tuo fidanzato, Benjamin, lo sai non è vero?"
Il volto di Benjamin si incupì.
-"Oh." Fu tutto ciò che riuscì a dire e allontanò la testa dalle gambe del più piccolo, per poi mettersi a sedere.
-"Non me l'hai mai chiesto." Disse il biondo e gli sorrise per rassicurarlo. "Non mi hai chiesto di essere il tuo fidanzato, quindi come posso esserlo?"
Il più grande sospirò sollevato e si portò una mano sul petto che si alzava e abbassava irregolarmente.
-"Mi hai fatto prendere un colpo."
-"Scusami." Ridacchiò il diciannovenne.
Il più grande si morse il labbro inferiore e si avvicinò al più piccolo, per poi alzarsi sulle ginocchia.
-"Se il problema è che non te l'ho mai chiesto, posso rimediare." Disse il più grande e prese la mano del minore. "Allora Federico Rossi, che si aggira a feste eleganti e non mangia carne, - Federico ridacchiò e strinse la mano del compagno - vuoi essere il mio fidanzato?"
Federico arricciò il naso.
-"E che vantaggi avrei nell'essere il tuo fidanzato?" Replicò Federico. "Non mi sembra una proposta molto vantaggiosa per me." Aggiunse. "Insomma, tu avresti una persona magnifica come me al tuo fianco, saresti la persona più fortunata del mondo e ti invidierebbe tutto. Io invece? Io che vantaggi avrei?"
Il moro rise e scosse la testa divertito.
-"Ammetto che sarò io ad avere più vantaggi in questa storia, ma anche tu avrai qualcosa." Rispose il moro. "Magari potrei farti tutti i dolci che vuoi e portarti dove vuoi."
-"Per questo posso assumere un autista e una cuoca."
-"Ma nessuno di loro può fare questo." Sussurrò il moro e si avvicinò a baciargli il collo per poi stringerli i fianchi.
-"Beh, in effetti." Annuì il più piccolo. "Forse non è una proposta tanto terribile."
-"Quindi accetti?" Replicò Benjamin. "Accetti di essere il mio fidanzato?"
-"Sì, Benjamin, accetto."
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Lettere dal passato. || Fenji.
Fanfiction«2050, sono passati trent'anni da quando Federico ha spedito una lettera che ha cambiato per sempre la sua vita. Trent'anni da quando due opposti hanno trovato il modo di essere simili. Che cosa sarà successo in così tanti anni? Quella lettera sarà...