69. Adesso sta a te.

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Due settimane.
Benjamin aveva deciso di dare al più piccolo ancora due settimane per recuperare la loro relazione e ripartire da dove avevano interrotto ma con meno problemi di prima. Nel caso, invece, in cui il più piccolo avesse deciso di non fare nulla per tornare con lui Benjamin avrebbe chiuso per sempre con il minore e avrebbe relegato in una parte buia della sua memoria quando successo con il ragazzo.
Al moro sarebbe piaciuto recuperare il rapporto con il più piccolo, nonostante non avesse avuto il coraggio di dirglielo lui lo amava e non era certo di riuscire a smettere di farlo, ma una parte di lui dubitava che anche Federico volesse la stessa cosa; nei loro due ultimi incontri il biondo aveva sempre, in qualche modo, sminuito la loro relazione riducendola a qualcosa di passeggero, ad un divertimento occasionale che non avrebbe portato a niente e che era destinata a terminare prima o poi.
-"Due settimane."
-"Cosa?"
-"Tra due settimane, il 21, sarà il mio compleanno." Disse Benjamin. "Se entro la mezzanotte di quel giorno, in pratica il 22, mi contatterà potremmo anche tornare insieme altrimenti sarà finita e io non gli darò altre possibilità."
-"Dici sul serio?" Gli domandò, speranzosa, Vanessa.
-"Dico sul serio." Annuì il più piccolo. "Solo due settimane, non un giorno in più e non un giorno in meno." Aggiunse. "Starà a lui fare qualcosa, io ho già fatto abbastanza."
La donna annuì sorridente e si alzò.
-"Vado a parlargli subito." Rispose. "Sono sicura che si risolverà tutto." Aggiunse.

Vanessa, così come aveva detto al moro, ritornò a casa sua e corse in camera del minore, che se ne stava sdraiato a letto ad osservare il soffitto, per parlargli.
-"Federico!" Esclamò Vanessa non appena entrò nella stanza del figlio, facendolo sobbalzare. "Per fortuna sei qui!"
Il minore, dopo essersi portato una mano sul petto per lo spavento, si voltò verso la donna e inarcò un sopracciglio.
-"Vuoi forse farmi morire per un infarto?!" Replicò.
La donna alzò gli occhi al cielo e andò a sedersi sul letto del figlio.
-"Non essere sempre così melodrammatico." Borbottò la donna. "Devo dirti una cosa." Aggiunse.
-"Dimmi pure."
-"Riguarda Benjamin."
Il più piccolo, sentendo nominare il suo ex fidanzato, spalancò gli occhi e si mise a sedere sul letto con le gambe incrociate.
-"B- Benjamin?" Balbettò.
Vanessa annuì e con la mano si spostò una ciocca di capelli che le ricadeva davanti agli occhi.
-"Sono stata da lui." Disse. "Sono appena tornata."
Federico deglutì a vuoto.
-"Perché s- sei stata da l- lui?"
-"Volevo, e dovevo, parlargli." Rispose Vanessa. "Parlargli di te." Aggiunse.
Il biondo sospirò e si strofinò il palmo della mano sulla fronte.
-"Lui mi conosce." Replicò il ragazzo. "Non serviva che tu gli parlassi di me."
-"Sembra, però, aver dimenticato come sei fatto." Controbatté la donna. "E ha ragione, da quando siete tornati dalla vostra vacanza non ti sei comportato bene con lui." Aggiunse. "Hai sbagliato e lui è molto deluso."
-"E che cosa dovrei farci?" Domandò il più piccolo e strinse le ginocchia contro il petto. "Ho provato a parlarci ma lui non vuole sentire ragioni." Aggiunse. "Ha già deciso che ho sbagliato e che è meglio finirla così."
-"Non l'ha deciso tanto per e lo sai bene." Rispose Vanessa e accavallò le gambe. "Gli hai dato dei validi motivi per decidere di mettere fine alla vostra relazione e anche per dubitare di te."
-"Ho sbagliato, lo so benissimo, okay?" Sospirò Federico. "So benissimo di essere stato uno stronzo, di essermi comportato malissimo con lui ma non avevo altra scelta. È successo tutto all'improvviso, in pochissimi giorni la mia vita è cambiata radicalmente e, cazzo, da oggi potrebbe essere anche peggiore e tu lo sai benissimo." Continuò. "L'ultima cosa che avrei voluto fare era ferire Benjamin, lui non se lo merita ma è successo e sono pentito, non ho modo però di dimostrarlo a Benjamin perché ha preferito chiudere ogni rapporto con me." Aggiunse. "In fondo a me sta bene così, so che lui merita tantissimo e, adesso, io non sono in grado di dargli niente. Merita di meglio e io non sono quel meglio." Concluse e abbassò la testa dispiaciuto.
-"Ti sbagli." Replicò la donna. "Non è così."
-"Ah no?"
-"Sono andata a parlargli proprio di questo."
Federico aggrottò la fronte.
-"Gli hai chiesto di darmi un'altra possibilità?" Domandò, sperando in una risposta negativa che - sapeva - non sarebbe arrivata.
Vanessa sorrise e annuì.
-"Esatto."
-"Mamma ma sei impazzita?!" Replicò il più piccolo, alzando il tono della voce.
La donna sobbalzò e guardò confusa il figlio, era certa che gli avrebbe fatto piacere sapere che cosa Benjamin le aveva detto.
-"Che cosa ti prende?"
-"Non saresti mai dovuta andare da Benjamin!" Esclamò il minore. "Soprattutto per chiedergli di farmi un'altra possibilità!"
-"E perché non avrei dovuto farlo?" Replicò la donna e aggrottò la fronte.
Il biondo sbuffò sonoramente e si passò una mano sul volto.
-"Adesso penserà che sono uno stupido."
-"Perché dovrebbe pensare una cosa del genere?"
-"Perché è ovvio che lo farà, mamma." Borbottò Federico. "Adesso penserà di me che non ho neppure il coraggio di andare da lui a chiedergli di perdonarmi." Aggiunse. "Penserà che sono un codardo che si nasconde dietro i suoi genitori." Concluse e sbuffò una seconda volta.
-"Sono certa che Benjamin non pensi queste cose di te." Replicò Vanessa. "Non potrebbe mai farlo." Aggiunse. "E, in più, quando stavamo parlando non mi è sembrato infastidito dalla mia richiesta."
-"Anche se fosse stato infastidito non te l'avrebbe mai detto." Rispose il biondo. "Ma sono certo che non ne sia felice."
-"Io credo che tu stia esagerando." Controbatté la donna. "Benjamin sta male per la fine della vostra relazione e, se solo tu gli dimostrassi di voler stare con lui, lui sarebbe felice di stare di nuovo con te." Aggiunse. "Benjamin ti ama."
Le guance del minore si tinsero di una leggera sfumatura di rosso nel sentire quelle parole pronunciate con tanta sicurezza e che, almeno in parte, gli fecero battere il cuore.
-"L- lui non mi a- ama." Balbettò sottovoce.
-"Ne sei proprio sicuro?"
Il minore annuì debolmente.
-"È stato l- lui stesso a dirmelo." Rispose.
Vanessa alzò gli occhi al cielo e sospirò.
-"Ragazzi." Disse. "Credete proprio a tutto." Aggiunse e scosse la testa. "Ma non è questo il punto adesso."
-"E quale sarebbe il punto?"
-"Devi dimostrare a Benjamin che vuoi stare con lui." Disse Vanessa. "Lui è disposto ad aspettarti, a rispettare i tuoi tempi, ma non lo farà per sempre." Aggiunse. "Hai due settimane."
-"Due settimane?" Ripeté il biondo e inarcò un sopracciglio.
-"Ha detto che aspetterà un tuo messaggio, o qualsiasi tuo gesto, fino al giorno del suo compleanno." Spiegò Vanessa. "Dopodiché volterà pagina e non potrai più farci nulla."
-"È uno scherzo?" Replicò sbalordito Federico.
-"Perché dovrebbe?"
-"Cose del genere non dovrebbero avere date di scadenza!" Esclamò il biondo. "Non posso fare qualcosa soltanto perché lui mi ha dato un limite di tempo." Aggiunse. "E se io avessi bisogno di più tempo?"
Vanessa scrollò le spalle.
-"Le cose stanno così." Rispose la donna. "Nessuno le può cambiare, adesso sta a te decidere che cosa fare."

Lettere dal passato. || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora