104. Fino a che morte non ci separi.

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-"Te lo dico per la prima e ultima volta, se tra mio padre e tua madre dovesse succedere qualcosa non sarò io ad impedirlo anzi sarò dalla loro parte." Aggiunse il moro. "Se a te non va bene, è un problema solo tuo. Loro due sono adulti e liberi di vivere la loro vita come preferiscono. Noi non siamo nessuno." Continuò. "E non osare mai più trattare in quel modo mio padre. Non farlo mai più."
-"È così che la pensi?" Replicò il biondo e il maggiore annuì. "Allora io e te non abbiamo altro da dirci." Aggiunse. "Buonanotte, Benjamin."
Senza aggiungere altro, e senza attendere una risposta da parte del maggiore che sapeva non sarebbe arrivata, il più piccolo si voltò verso il cancello e si allontanò dal compagno mentre sentiva questo sbuffare sonoramente.
Il più piccolo amava Benjamin e non gli piaceva discutere con lui, ma amava - nonostante tutto - anche la sua famiglia e non era disposto a restare in silenzio e vederla colare a picco soltanto per rendere felice il moro. Alessio era una brava persona, il minore lo sapeva bene ed aveva un buon rapporto con lui, e dopo aver sofferto tanto meritava di trovare qualcuno che tenesse davvero a lui ma Federico non poteva, e non voleva, accettare che quella persona fosse proprio sua madre.
"Tra di loro non succederà mai niente. Mamma non farebbe mai una cosa del genere." Continuava a ripetersi mentalmente il più piccolo, mentre camminava a passo spedito verso casa sua, tentando di convincersi che quella fosse la verità. Se una cosa del genere fosse successa pochi mesi prima Federico non avrebbe avuto dubbi, avrebbe riso della questione senza darle alcun peso ma dopo quanto aveva scoperto, dopo quanto era successo, aveva perso molte delle sue certezze. Il rapporto tra i suoi genitori erano più teso che mai, litigavano continuamente e sua madre più di una volta aveva detto di non sopportare più Andrea, dopotutto Federico non si sarebbe sorpreso se i due si fossero separati.

-"Ciao." Borbottò, con tono di voce burbero, il diciannovenne non appena entrò nel salotto dove se ne stava seduto suo padre intento a sfogliare una rivista.
Andrea lanciò una veloce occhiata al figlio e aggrottò la fronte.
-"Non dovevi dormire a casa di quello lì?" Chiese l'uomo e alzò gli occhi al cielo, infastidito anche solo dal pensiero del moro e suo figlio insieme.
-"Quello lì si chiama Benjamin ed è il mio fidanzato." Replicò Federico e si sedette sulla poltrona di fronte al padre. "E ho cambiato idea, non dormirò da lui. È un problema per te?"
-"Avete litigato?" Domandò Andrea e chiuse la rivista. Nella sua voce non c'era traccia di divertimento o di ironia, come in genere accadeva quando parlava del moro, ma per la prima volta sembrava interessato alla relazione del figlio nonostante non l'approvasse.
Il biondo scrollò le spalle e si passò una mano tra i capelli.
-"Abbiamo parlato con Alessio."
-"Che cosa?"
-"Gli abbiamo chiesto che cosa stia succedendo con mamma."
-"E che c- cosa ti ha d- detto?" Balbetto Andrea e deglutì.
-"Lui è interessato alla mamma." Rispose il più piccolo. "Si incontrano spesso ma tra di loro non è mai successo nulla." Aggiunse. "Non c'è nulla di concreto."
L'uomo digrignò i denti e serrò i pugni.
-"Non ti ha detto altro?" Chiese, palesemente irritato.
Federico sospirò e annuì.
-"Come ti ho già detto, lui è interessato alla mamma ma non farà nulla per stare con lei." Spiegò Federico. "Sa benissimo che è una donna sposata e non si intrometterebbe mai nella nostra famiglia, in più mi vuole bene e non farebbe nulla per rovinare la mia vita o la mia relazione con Benjamin."
-"Forse per una volta la tua relazione con Benjamin porterà a qualcosa di buono." Borbottò Andrea e si passò una mano sul volto, dove iniziavano a notarsi i primi segni dell'età. "Quindi non abbiamo nulla di cui preoccuparci? Tra di loro non succederà mai nulla?"
Il biondo scosse la testa e si sistemò meglio sulla poltrona.
-"Alessio ha detto che non farà nulla per intromettersi nella nostra famiglia ma fino ad un certo punto."
-"Fino ad un certo punto?" Ripeté Andrea e inarcò un sopracciglio. "Che cosa intendi dire?"
-"Se dovesse mai capire che la mamma è interessata a lui, a quel punto, smetterà di trattenersi." Disse il biondo. "Se la mamma dovesse mostrarsi interessata, allora lui le chiederà di stare insieme nonostante noi." Spiegò.
Andrea sgranò gli occhi a quelle parole e strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche, mentre boccheggiava più volte incredulo.
-"Credi che tua madre sia interessata ad Alessio?" Chiese, nonostante non volesse davvero ascoltare la risposta a quella domanda. "Alessio crede una cosa del genere?"
Il più piccolo abbassò il capo, quasi dispiaciuto a dover rispondere a quelle domande.
-"Sì." Sussurrò flebilmente, ma non abbastanza sottovoce affinché suo padre non lo sentisse.
-"Dannazione!" Gridò Andrea e colpì con un pugno il divano, per poi alzarsi velocemente dal divano e iniziare a camminare avanti e indietro nella stanza. "Lui deve stare lontano da tua madre o lo ammazzo!" Continuò a gridare e si sbottonò i primi bottoni della camicia scura.
-"Papà, calmati." Sospirò Federico. "Arrabbiarti non cambierà la situazione." Disse. "Anzi forse la peggiorerà."
-"Come puoi pretendere che io mi calmi?!" Replicò, a voce decisamente alta, l'uomo e si voltò verso il figlio. "Mia moglie potrebbe lasciarmi da un momento all'altro!" Esclamò. "Te ne rendi conto?!"
-"Capisco per te sia una situazione difficile, anche per me lo è, ma così non risolverai nulla." Rispose Federico e si alzò dalla poltrona. "Credi di far cambiare idea alla mamma gridando?" Chiese e inarcò un sopracciglio. "Così non farai altro che spingerla, ancor di più, tra le braccia di Alessio. È quello che vuoi?"
-"No, cazzo, assolutamente no!" Scosse la testa Andrea. "Che cosa dovrei fare? Dimmelo tu, visto che sai sempre tutto!"
-"Io non so sempre tutto." Borbottò il biondo. "Ma so che non è così che cambieranno le cose." Aggiunse. "E, in fondo, lo sai anche tu." Continuò.
-"Io non permetterò mai che succeda una cosa del genere." Ringhiò Andrea. "Vanessa, tua madre, è mia moglie e così resterà fino a che morte non ci separi." Disse. "Non sarà Alessio, o chiunque altro, a portarmela via." Aggiunse. "Non distruggerà la nostra famiglia. Non sarà perfetta ma è nostra."
Il più piccolo annuì e abbozzò un sorriso.
-"Hai ragione." Rispose. "Lui non distruggerà la nostra famiglia, dovrà restarne fuori." Aggiunse. "O limitarsi a farne parte come padre del mio fidanzato." Continuò. "Lui non starà mai con la mamma, lei ha già tutto qui con noi."
-"Adesso non resta che farlo capire a loro due." Replicò il padre. "Per evitare altri equivoci."
-"Tieni molto alla mamma?"
Andrea sorrise e scrollò le spalle.
-"Lei è mia."

Lettere dal passato. || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora