101. Ho sentito.

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-"Ho cambiato idea, preferisco fare la doccia con te." Rispose e gli accarezzò un fianco, facendolo sobbalzare.
Il più piccolo sorrise e poggiò la schiena contro le piastrelle bianche.
-"Come mai hai cambiato idea?" Gli chiese.
Benjamin, per tutta risposta, lo attirò verso di lui e gli strinse una natica tra le mani.
-"Zitto e baciami."
Il più piccolo non se lo fece ripetere una seconda volta, poggiò una mano dietro al collo del fidanzato, lo attirò contro di lui e lo baciò.
Le mani del moro si spostarono subito sui fianchi del minore, li strinse e li sfiorò lentamente più volte, facendo ridere il fidanzato che si staccò.
-"Che bello, i miei baci ti fanno ridere." Borbottò il maggiore e sbuffò, per poi lasciargli i fianchi e farlo calmare.
-"Ma lo sai che soffro il solletico!" Esclamò Federico tra una risata e l'altra. "Sei venuto qui soltanto per farmi il solletico?" Gli chiese e si avvicinò nuovamente a lui.
Il moro inarcò un sopracciglio e scrutò attentamente il compagno.
-"Ti sembro una persona che è venuta qui solo per farti il solletico?" Replicò.
Il più piccolo storse il naso e scosse la testa.
-"In effetti no, non sembri quel genere di persona." Rispose e allacciò le braccia al collo di questo. "Come mai hai cambiato idea? Non stavi morendo di fame?"
-"Lo capirai più tardi."

Erano ormai sera inoltrata quando i due ragazzi, finalmente, decisero di abbandonare il letto nella camera del minore e cenare, dato che lo stomaco del moro continuava a borbottare insistentemente da diverso tempo.
-"Ceni qui?" Gli domandò Federico, mentre recuperava una maglietta dal suo armadio.
-"Secondo te corro il rischio di essere accoltellato da tuo padre?" Ridacchiò il moro e prese il suo cellulare per controllare se ci fossero messaggi o chiamati, il ragazzo guardò velocemente le notifiche presenti sullo schermo ma decise di ignorarle tutte.
Il più piccolo sorrise e scosse la testa.
-"E se cenassimo io e te, da soli, in giardino?" Propose il minore e gettò alle sue spalle una maglia nera, che avrebbe indossato il fidanzato. "Così non correremo alcun rischio."
Benjamin sorrise, si avvicinò al fidanzato e lo abbracciò da dietro.
-"Mi sembra un'idea splendida." Sorrise Benjamin. "Ti va se ordiniamo delle pizze?" Chiese e gli accarezzò il petto ancora nudo.
Il biondo si raddrizzò e la sua schiena si strinse contro il petto del fidanzato che, prontamente, gli baciò il collo.
-"Ottima idea." Sorrise lui. "Però, sai, per mangiare dovremmo uscire da qui." Ridacchiò e si voltò verso di lui.
Il più grande storse il naso e sospirò.
-"E va bene, usciremo da qui." Disse, con area teatrale. "Ma solo se mi prometti che dopo torneremo."
Federico gli diede un bacio a stampo e sorrise.
-"Promesso."

-"Mentre tu sistemi io ordino le piz-" Stava parlando il maggiore, mentre scendevano le scale, ma venne interrotto dal fidanzato che gli mise una mano sul petto.
-"Aspetta un momento, zitto." Sussurrò Federico e si accovacciò sulle scale.
-"Che succede?" Domandò il moro e aggrottò la fronte.
-"Fammi ascoltare che cosa dicono." Disse il più piccolo e indicò i suo genitori al piano inferiore, che stavano parlando animatamente.
-"Non gridare, al piano superiore c'è Federico!" Esclamò Vanessa, ignara della presenza del figlio. "L'hai già coinvolto troppo nei nostri problemi."
-"Hai paura che scopra che razza di persona sei?!" Replicò Andrea, senza preoccuparsi di regolare il volume della voce. "E, nel caso ti interessasse, non è solo. Con lui c'è il figlio del tuo amato Alessio."
-"Perché sta parlando di mio padre?" Domandò, confuso, il maggiore e si accovacciò accanto al fidanzato che scrollò le spalle.
-"C'è anche Benjamin qui?" Chiese la donna.
-"Per tua fortuna, sì." Annuì Andrea. "Altrimenti non avreste potuto avere la casa tutta per voi!"
La donna alzò gli occhi al cielo.
-"Andrea quante altre volte dovrò ripeterti che tra me e Alessio non c'è nulla?!" Replicò lei, esasperata. "Siamo solo amici!"
-"Ma di che cosa stanno parlando?" Continuò a chiedere Benjamin. "Tu ne sai qualcosa?" Chiese al minore.
-"È la prima volta che li sento parlare di tuo padre." Rispose Federico.
-"Allora perché continui a vederlo di nascosto?!" Gridò Andrea furioso. "Perché continui ad andare a casa quando non c'è nessuno?!"
Benjamin e Federico spalancarono gli occhi a quelle parole, nessuno dei due sapeva che i loro genitori si incontrassero in segreto.
-"Mia madre e tuo padre si frequentano?!" Esclamò, a bassa voce, sorpreso Federico. "E da quando?!"
-"I- io non ne avevo i- idea..." Balbettò il più grande, sorpreso tanto quanto il minore. "Mio padre n- non mi ha detto n- nulla..."
-"È successo soltanto oggi!" Replicò Vanessa. "In genere ci incontriamo sempre in posti pubblici e lo sai bene!"
-"Tu non dovresti mai incontrarlo!" Controbatté Andrea. "Io sono tuo marito, non lui!"
La donna scosse la testa.
-"Non vorrai farmi una scenata di gelosia dopo tanti anni in cui mi hai ignorata?" Chiese lei.
L'uomo scosse la testa e serrò i pugni.
-"Stai lontano da Alessio, o sai già che cosa ti succederà." Disse lui. "Se dovesse esserci una prossima volta non sarò così tanto gentile."
-"Tu non sei mai gentile, Andrea." Rispose Vanessa e si voltò, per poi andarsene.
-"Potete anche scendere, non siete invisibili." Disse Andrea e alzò lo sguardo verso i due ragazzi.
Benjamin e Federico sobbalzarono a quelle parole e si alzarono.
-"Ci hai visti?" Chiese Federico.
-"Ve lo ripeto, non siete invisibili." Rispose lui. "Scendete."
I due ragazzi fecero come gli era stato detto e scesero al piano inferiore, per poi fermarsi davanti ad Andrea.
-"Ti avevo detto di andartene." Disse Andrea, rivolto verso il maggiore.
-"Ho avuto da fare." Rispose Benjamin e scrollò le spalle.
-"Sì, ho sentito." Sbuffò l'uomo.
-"Ben, pensi tu ad ordinare le pizze?" Chiese il biondo e l'altro annuì. "Vai in giardino, ti raggiungo subito."
-"Ma Fed-"
-"Per favore."
Il maggiore sospirò e annuì.
-"Ti aspetto fuori." Disse, baciò la fronte del ragazzo e uscì fuori in giardino.
-"Immagino tu voglia dirmi qualcosa." Disse Andrea e poggiò la schiena contro il tavolo. "Mi sbaglio?"
-"Di che cosa stavate parlando tu e mamma?"
-"Dalle scale non siete riusciti a sentire bene?"
-"Perché mamma incontra il padre di Benjamin?" Chiese Federico.
-"Questa domanda dovresti farla a lei, Federico, non a me." Disse Andrea. "Io ne so quanto te."
-"A me sembra che tu ne sappia di più." Replicò il più piccolo. "Io non sapevo nemmeno si incontrassero." Aggiunse.
L'uomo roteò gli occhi.
-"Qualche settimana fa, per caso, li ho visti insieme in una pasticceria." Spiegò l'uomo. "E, da quel che so, in questo tempo hanno continuato ad incontrarsi." Aggiunse. "Oggi lei è stata a casa sua, ho visto la sua auto fuori casa di Benjamin." Raccontò. "Non so che cosa succeda tra di loro e, fidati, vorrei saperlo." Continuò.
-"C- credi che tra d- di loro ci sia q- qualcosa?" Balbettò il biondo. Federico sapeva benissimo che i suoi genitori, ormai, non stavano più bene insieme ma non aveva mai realmente pensato alla possibilità che potessero lasciarsi e frequentare altre persone; ancor meno aveva pensato che sua madre potesse frequentare il padre del suo fidanzato.
Andrea scrollò le spalle.
-"Guarda il lato positivo, potresti vivere con Benjamin."

Lettere dal passato. || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora