90. Famiglia.

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Era passata una settimana da quando Andrea si era recato a casa del maggiore per convincerlo a lasciare Federico e l'uomo, nonostante avesse giurato a più di una persona l'esatto opposto, non aveva fatto nulla per impedire che i due ragazzi stessero insieme. Andrea, in realtà, era partito sei giorni prima per un viaggio di lavoro a Lugano che lo avrebbe tenuto fuori città per ancora qualche giorno.
Benjamin e Federico non potevano essere più felici della notizia, per qualche giorno i due potevano ignorare l'esistenza dell'uomo e risolvere tutte le discussioni rimaste in sospeso tra di loro per poter essere più forti quando Andrea avrebbe, nuovamente, tentato di separarli.
In quel breve lasso di tempo i due ragazzi non si erano staccati neppure per un momento, il più grande aveva anche accompagnato il minore ad un esame e quella sera stessa avevano festeggiato in compagnia di Marco, che pian piano stava diventando amico anche del minore. Federico era felice di essersi ricreduto sul riccio, era un bravo ragazzo ed era stato fondamentale per il più grande durante il periodo della loro separazione, credeva sarebbero potuti diventare ottimi amici.

«Secondo te che cosa dovrei indossare? Una camicia?» Recitava uno dei tanti messaggi, intrisi di ansia e preoccupazione, che il maggiore quella mattina aveva ricevuto dal più piccolo e che lo avevano fatto ridere. «O è troppo formale? Forse è meglio un maglione, tu che ne dici?» Digitò subito dopo il minore e Benjamin non faticò ad immaginarselo seduto sul letto, con solo i boxer, a fissare sconsolato il suo armadio in disordine.
«Piccolo puoi indossare quello che vuoi, non è un problema.» Rispose Benjamin, sperando di riuscire a tranquillizzare il compagno.
«Forse non lo è per te, ma per tua madre? Lei è sempre così elegante!» Benjamin lesse quel messaggio con la voce piagnucolante del minore e ridacchiò divertito.
Il moro aveva deciso, per quel giorno abbastanza soleggiato, di organizzare un pranzo in famiglia e presentare formalmente Federico a sua madre, dopo aver ristabilito un rapporto con lei voleva che conoscesse il biondo e anche Vanessa, che lo avrebbe accompagnato.
«Non è un problema nemmeno per lei, dopotutto ti conosce già, è soltanto un modo per passare un po' di tempo tutti insieme.» Digitò il più grande per poi leccarsi le labbra. «E poi a che ti serve indossare vestiti tanto belli se, dopo pranzo, finiranno sul pavimento di camera mia?» Inviò e ghignò divertito, immaginando l'espressione del minore.
Ancora una volta la risposta di Federico non tardò ad arrivare.
«Vaffanculo
«Per quello mi servi tu, piccolo, sbrigati ad arrivare

Alle tredici e pochi minuti Federico accompagnato da sua madre, che era decisamente meno agitata del biondo, arrivarono a casa del maggiore e furono subito accolti da Benjamin che se ne stava seduto sul dondolo.
-"Ben arrivati." Sorrise il ventitreenne e si alzò per raggiungerli.
-"Ciao, Benjamin." Sorrise Vanessa e stampò un bacio sulla guancia del maggiore, stando attenta a non sporcarlo con il suo rossetto rosa chiaro. "Grazie mille per l'invito a pranzo."
-"Grazie a voi per aver accettato." Replicò Benjamin. "Il pranzo sarà pronto a breve." Aggiunse.
La donna annuì e si guardò intorno.
-"I tuoi genitori?"
-"Sono in casa."
-"Allora vado a salutarli." Disse Vanessa e il moro annuì. "Ci vediamo dentro." Aggiunse e si diresse verso l'interno della villa.
-"Sei bellissimo." Disse il maggiore al fidanzato, una volta rimasti soli, e si avvicinò per stringergli i fianchi. "Direi che hai fatto un'ottima scelta." Aggiunse e lo accarezzò da sopra il maglione bianco aderente, sistemato nel pantalone nero altrettanto aderente.
-"Non sembro ridicolo?" Replicò Federico e spalancò le braccia, per poi abbassare lo sguardo sul suo maglione. "Troppo scontato?"
Il moro schioccò la lingua sul palato e scosse la testa.
-"Sei perfetto." Rispose il moro e ritornò a stringerlo. "Assolutamente perfetto." Aggiunse e gli diede un bacio a stampo.
Il più piccolo sospirò e allacciò le braccia al collo del fidanzato.
-"Grazie per averci invitato, sono felice di conoscere tua madre." Disse il più piccolo. "Anche per mia madre significa molto."
Benjamin gli morse il labbro inferiore e lo tirò con lui sul dondolo bianco.
-"Anche per me è molto importante." Replicò. "Sono felice di aver chiarito con mia madre e voglio presentartela come si deve." Aggiunse.
Il biondo si sedette a cavalcioni sul maggiore e gli accarezzò la testa.
-"Ci sarà anche il suo fidanzato? Davide, giusto?"
Il più grande annuì.
-"Mio padre non è molto felice della sua presenza ma sì, c'è anche lui." Rispose il più grande. "Ed è più simpatico di quanto mi aspettassi."
Federico gli morse il labbro inferiore e gli accarezzò il piercing che aveva dietro al collo.
-"Ancora non è riuscito a dimenticare tua madre?" Gli domandò. "La ama ancora?"
Il mordo sospirò e annuì.
-"Deve essere una sorta di tradizione di famiglia." Rispose il moro. "È difficile farci innamorare ma quando succede è per sempre."
-"Beh, meglio per me, no?" Replicò il più piccolo e sorrise.
Benjamin abbozzò un sorriso, avrebbe voluto dirgli che per lui non era affatto qualcosa di buono e non lo sarebbe stato fino a quando Federico non avrebbe ricambiato i suoi sentimenti.
-"Entriamo in casa?" Chiese Benjamin, cambiando argomento. "Tra poco sarà pronto il pranzo."

Il pranzo stava andando meglio di quanto Benjamin potesse pensare, tutti i presenti stavano conversando tranquillamente di argomenti poco importanti e Alessio era persino riuscito a parlare per qualche minuto con Davide mettendo da parte i suoi sentimenti.
-"Quindi frequenti il primo di storia dell'arte, Federico?" Chiese Francesca e prese la forchetta.
Il biondo, seduto tra il moro e sua madre, annuì e deglutì gli spaghetti che stava mangiando.
-"Esatto."
-"Come vi siete conosciuti?" Domandò Davide, imbarazzato tanto quanto il più piccolo.
-"In realtà abbiamo avuto due primi incontri." Rispose il più grande e si voltò, sorridendo, verso il minore.
-"La prima volta ci siamo incontrati all'università ma io ero stanchissimo e neppure l'ho visto." Spiegò Federico e versò nel bicchiere della coca cola. "La seconda è stata ad una festa di imprenditori e siamo usciti insieme a prendere una boccata d'aria, abbiamo parlato un po' è niente, eccoci qua." Concluse sorridendo.
-"Siete una bella coppia." Disse Francesca e si voltò verso Alessio. "Non trovi anche tu?"
Alessio annuì.
-"Sì, stanno bene insieme." Rispose Alessio. "Nonostante abbiano avuto i loro problemi."
-"Per colpa di mio marito." Sospirò Vanessa. "Andrea non cambierà mai." Aggiunse.
-"Ancora non capisco come possiate essere sposati voi due." Replicò Francesca e arricciò le labbra. "Siete così diversi."
Vanessa abbozzò un sorriso.
-"In passato era diverso." Rispose la donna. "Le cose sono cambiate molto negli ultimi anni." Aggiunse e sospirò. "Ma non voglio annoiarvi con la storia del mio matrimonio, non siamo qui per questo."
-"Qualunque cosa sia successa in passato, ciò che conta è il futuro." Disse Alessio. "Andrea non riuscirà a far del male a questa famiglia." Aggiunse. "Qualsiasi cosa lui farà, non avrà alcun effetto su di noi. Lui non conta nulla."

Lettere dal passato. || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora