87. La risposta è sì.

191 40 4
                                    

-"Possiamo dimenticare tutto e andare avanti?"
-"Possiamo."
Benjamin era certo che il suo comportamento, a lungo andare, non lo avrebbe portato a niente di buono, prima o poi si sarebbe pentito di perdonare qualsiasi cosa facesse il più piccolo solo per ridurre al minimo il rischio di perderlo ancora una volta. Il più grande sapeva che non fosse una buona idea fingere che avesse dimenticato tutto e continuare a perdonare ogni sbaglio del suo fidanzato, da un momento all'altro sarebbe potuto scoppiare e riversare sul minore tutta la sua rabbia e frustrazione, allo stesso tempo però lo faceva sentire in pace con se stesso vedere il più piccolo finalmente felice e sereno tra le sue braccia.
"Non stavate insieme, te l'ha tenuto nascosto soltanto per non farti soffrire." Aveva continuato a ripetersi il più grande durante tutta la serata, mentre osservava Federico abbracciarlo e non lasciarlo mai solo - standogli attaccato come se fosse un koala - eppure Benjamin non riusciva a convincersi che glielo avesse nascosto soltanto per non farlo soffrire, una parte di lui continuava a ripetergli che sotto ci fosse altro e toccava a lui scoprirlo.
Benjamin sapeva che un giorno, vicino o lontano che fosse, si sarebbe odiato per aver accettato la promessa di Federico di amarlo prima o poi, di aver accettato di fare quello che il ragazzo voleva soltanto per poterlo stringere ancora una volta. Il moro non aveva certezze riguardo la loro relazione, per quanto ne sapeva il più piccolo si sarebbe potuto stancare di lui anche il giorno seguente e non avrebbe potuto fare nulla per evitarlo.
Benjamin non poteva fare più nulla per tenere Federico al suo fianco, toccava al minore lottare per lui.

«Mi manchi
Scrisse Benjamin, con il cuore che gli batteva forte come se fosse un dodicenne alle prese con la sua prima cotta, pochi minuti dopo la separazione dal minore nonostante l'avrebbe incontrato quello stesso pomeriggio.
"Sono ridicolo." Sospirò Benjamin, ma non riuscì a trattenere un sorriso quando notò le due spunte diventare blu.
«Credi di poter resistere qualche ora?» Benjamin avrebbe voluto scrivergli che, senza di lui, non resisteva neppure un minuto ma non voleva opprimere il ragazzo con i suoi sentimenti e farlo sentire costretto a ricambiare.
I due giovani si scambiarono qualche messaggio, intervallati da un paio di pause di qualche minuto dovute agli spostamenti del minore che stava tornando a casa, e si accordarono per incontrarsi a pranzo e passare insieme l'intero pomeriggio.
-"Papà io pranzo fuori." Annunciò il maggiore e bloccò lo schermo del suo cellulare, dopo aver concluso la conversazione con il fidanzato che era arrivato a casa.
-"Con Federico?" Domandò Alessio, che stava digitando qualcosa sul suo computer.
-"Sì, per te è un problema?" Replicò il moro e inarcò un sopracciglio.
L'uomo scosse la testa.
-"Ormai abbiamo chiarito." Rispose. "Se siete felici voi, lo sono anch'io per voi." Aggiunse. "Anche se credo tu l'abbia perdonato troppo in fretta." Continuò. "Stare un po' sulla corda non gli avrebbe fatto male."
Benjamin sospirò e andò a sedersi accanto al padre.
-"Lo so bene, ci ho pensato molto e so di essere stato troppo frettoloso." Replicò. "Ma lo amo e non sono riuscito a stargli lontano."
Alessio abbozzò un sorriso e gli diede una pacca sulla spalla.
-"Se ti rende felice, è giusto così."
-"Signore, scusatemi, c'è una visita." Disse una delle guardie che sorvegliano la casa.
Alessio aggrottò la fronte.
-"Io non aspetto nessuno."
-"Nemmeno io. Chi è?" Domandò Benjamin.
-"Dice di essere il padre di Federico." Rispose l'uomo. "E di non essere qui per litigare ma ha bisogno di parlare con voi."
Alessio si voltò verso il figlio.
-"Vuoi vederlo?" Gli chiese.
Il moro fece una smorfia annoiata e, poco dopo, annuì.
-"Sono curioso di sapere che cosa vuole ancora." Disse. "Può entrare."

Dopo pochi minuti Andrea entrò nella stanza dove si trovavano i due e si stampò sul volto uno dei suoi soliti sorrisi falsi.
-"Buongiorno."
-"Saltiamo i convenevoli, nessuno di noi ha voglia di perdere tempo." Disse Alessio, con tono burbero. "O non è così?" Chiese.
-"Quanta poca educazione." Sbuffò Andrea e scrollò le spalle. "Ma è così." Annuì poco dopo. "Devo parlare con Benjamin." Disse.
-"Sono qui, l'ascolto."
-"Possiamo parlare da soli?"
-"Niente di quello che mi dirà sarà un segreto per mio padre, può restare." Disse Benjamin. "Si accomodi." Aggiunse e gli indicò la poltrona vuota.
Andrea alzò gli occhi al cielo e si sedette di fronte ai due.
-"Come puoi immaginare sono qui per Federico." Disse. "Mi ha detto tutto su di lui - fece una smorfia disgustata- e su di voi."
-"Lo so." Rispose il moro. "E suppongo lei non sia d'accordo."
-"Che cosa te ne fai di mio figlio?" Replicò Andrea. "È un ragazzino che crede di poter cambiare il mondo, di essere invincibile ma lo è soltanto perché l'ho sempre difeso e ho pagato per i suoi guai." Disse. "È immaturo, non sa quello che vuole, egoista e molto abile a manovrare le cose e le persone per un sua tornaconto personale." Aggiunse. "Vuoi davvero una persona del genere al tuo fianco?"
Alessio e Benjamin strabuzzarono gli occhi a quelle parole e il tono di voce usato dall'uomo per pronunciarle.
-"Sei venuto qui per parlare male di tuo figlio?" Gli chiese, a dir poco sorpreso, Alessio.
-"Vista in questo modo sembra qualcosa di brutto." Borbottò Andrea. "Sono qui per far aprire gli occhi a Benjamin." Aggiunse.
-"I miei occhi sono già aperti, molto più di quel che crede."
-"Se fosse così non staresti con Federico." Replicò l'uomo. "Puoi avere di meglio. Vuoi davvero accontentarti di un ragazzino viziato che finge di non esserlo?" Continuò. "Dopotutto la vostra relazione è una cosa da niente, qualche bacetto e parole carine, no?"
Il più grande aggrottò la fronte.
-"Mi sta chiedendo se io e Federico abbiamo fatto sesso?" Chiese il ragazzo. "Perché, in quel caso, la risposta è sì."
Andrea boccheggiò a quella risposta, da lui indirettamente chiesta, e dovette chiudere gli occhi per qualche momento per riprendere il controllo di se stesso.
-"Non importa." Disse Andrea. "Tra di voi non è nulla di serio, state insieme da pochissimo e vi siete già lasciati una volta." Aggiunse. "Starete male per un po' ma ve ne farete una ragione." Continuò. "Lascialo Benjamin, sarà la cosa migliore per te."
-"Quello che è meglio per me sono io a deciderlo." Rispose Benjamin. "E di sicuro lasciare Federico non lo è." Aggiunse. "La relazione tra me e Federico non è la cosa da nulla che crede. Abbiamo avuto i nostri alti e bassi, è vero, ma vogliamo stare insieme e nessuno potrà impedircelo, nemmeno lei."
Andrea digrignò i denti.
-"Sei davvero uno sciocco se pensi una cosa del genere." Ringhiò. "Io non vi lascerò mai vivere tranquilli, renderò la vostra relazione un inferno."
Alessio si schiarì la voce e si alzò dal divano.
-"La nostra breve ed infelice conversazione finisce qui." Disse. "Sai la porta dov'è."

Lettere dal passato. || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora