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New York, o più comunemente conosciuta come la grande mela. Eccoci ci siamo, dopo un'ora e mezza passata su un aereo e cinque, bloccati in aeroporto alla ricerca dei nostri bagagli smarriti, finalmente possiamo dire di essere arrivati sani e salvi.
-"Non posso credere di essere davvero a New York!"- esclamo in preda all'euforia.
-" Già, sembra quasi un sogno."-
Gli occhi di Lucas, esplorano ogni dettaglio che ci circonda, quasi come se non avesse mai visto nulla del genere in vita sua.
-" É incredibile, non riesco ancora a cedere che d'ora in avanti, questa sarà la nostra città!"-
Lo guardo negli occhi, ripensando a quanta strada ha fatto per arrivare fin qui: anni passati come stagista a Los Angeles e poi Richmond, saremmo dovuti rimanere lì solo per qualche mese, ma alla fine il lavoro si è rivelato più complesso del dovuto e i mesi in poco tempo si sono tramutati in anni, due per l'esattezza.
-" Saremo degli yankee adesso signor Johnson, ti senti pronto per questo?"-
Vedo Lucas ridere di gusto, per poi prendermi la mano e condurmi verso un taxi tipicamente giallo.
-" Degli yankee... Tu forse non ci crederai, ma dannazione non vedevo l'ora! Ad ogni modo, Simon sa che siamo arrivati?"-
-" Sì, ho parlato con lui proprio qualche minuto fa. "- gli dico con un po di esitazione, so già quello che sta per chiedermi e la mia risposta, non gli piacerà per niente.
-" Ti prego, dimmi che ha trovato un appartamento per noi!"-
-" Emh no, dice che la ricerca si è rivelata più complicata del solito, quindi ci ha prenotato due camere in un albergo vicino alla compagnia."-
" Ecco, gliel'ho detto."
-" Ottimo, ricordami di strozzarlo appena lo vedo."-
Sorrido tra me e me, ripensando alla voce angosciata di Simon, mentre mi dava la notizia. Temeva che alla fine Lucas se la sarebbe presa con lui e aveva ragione, anche se io proprio non riesco ad essere arrabbiata.
Ah dovreste conoscerlo, è un ragazzo davvero incredibile!
Divertente, allegro ed irrimediabilmente gay, l'ho adorato fin dalla prima volta che ho sentito la sua voce, ed ora che finalmente potrò vederlo, ammetto di non essere più nella pelle.
-" Andiamo Lucas non è dipeso da lui, poverino."-
-" Che sia colpa sua o meno, gli avevo affidato l'incarico di trovarci una sistemazione stabile e non lo ha fatto."-
Alzo gli occhi al cielo, sistemandomi nel taxi che troviamo miracolosamente libero.
-" Beh, questa città è immensa Lucas, prima o poi troveremo un posto in cui stare."-
" O almeno spero."
-" Certo che lo troveremo, a costo di sfrattare lo stesso Simon."-
-" Oh ma che esagerato!"- rido di gusto guardandolo raggiungere nell'auto. Tempo dieci minuti, e ci ritroviamo imbottigliati nel traffico newyorkese.
" Fantastico, come inizio direi niente male!"
Il mio sguardo si perde fra gli enormi grattacieli e le insegne pubblicitarie dei numerosi negozi.
New York, se me lo aveste detto qualche anno fa, giuro che non ci avrei mai creduto.
Flashback del passato, riaffiorano nella mia memoria.

-" Pronto... "-
-" Ehi piccola, sono stato impegnato tutto il giorno.
Cosa mi racconti? "-
-"Nulla di speciale, dove sei? "-
-" Emh sono...sto lavorando, te l'ho detto no?"-

Chiudo gli occhi, cercando di controllare il respiro, scandito dal battito del mio cuore, sempre più accelerato.
" No Grace, questo non è il momento giusto per ricordare il passato, resetta quelle immagini, torna al presente."

-" Cris, sei strano. "-
-" Strano? Oddio piccola, ma perché devi pensare sempre al peggio? "-
-" Perché quando parti, almeno un messaggio, puoi anche inviarlo, dannazzione! Come è possibile che tu non abbia avuto neanche un attimo da dedicarmi? "-
-" Oddio piccola, come sei
paranoica!"-

Sento la rabbia cominciare a farsi strada dentro di me.
" Lo sapevo, sapevo che prima o poi questi dannati ricordi sarebbero ritornati a tormentarmi"

-"Cris smettila di chiamarmi piccola, lo detesto e lo sai."-
-" Io ti chiamo come mi pare e piace, è chiaro? "-
-" Stai scherzando spero."-
-" No, non sto scherzando.
È da quando hai risposto al telefono che hai cominciato ad assumere un atteggiamento che non mi piace per niente."-
-" Atteggiamento? Vogliamo parlare davvero di questo Cris?
Dannazione ma tu ti sei visto?"-

Sento il peso de ricordi, schiacciarmi il petto.
Afferro la mano di Lucas:
-" Io ho bisogno di uscire di qui e prendere un po d'aria."-
Mi guarda preoccupato:
-" Santo cielo sei diventata pallida, stai bene Gracy?"-
Cerco di metterlo bene a fuoco, ma non ci riesco.
-" S-sì ma starò meglio quando mi avrai fatta uscire da questo taxi."-
Aspetto che l'auto accosti vicino ad un marciapiede per poi uscirne alla svelta.
Flashback, sensazioni, tutto quello che avevo cercato con tutta me stessa di rimuovere dalla mia mente, sembra essere tornato a tormentarmi.
Sento una lacrima, scendere sul mio viso:
" No, dannazione perché sto piangendo?"

-" Ma cosa pretendi da me Grace?
Vuoi la perfezione?
Beh, mi dispiace ma io non sono perfetto!
Sono qui, a fare il mio dannato dovere di figlio, mi sto sacrificando per l'azienda di mio padre e devo anche sentirmi una predica da parte tua?"-
-" Tu non capisci... "-
-" No, sei tu a non capire un bel niente!
Io qui ho da fare, quindi se non mi metto in contatto con te, significa che sto lavorando chiaro?
Se ti sta bene ok, altrimenti ti consiglio di farci l'abitudine, io a te ci tengo tantissimo, ma esiste un intero mondo oltre a noi due."-

"Quella volta mi disse una bugia, ma come posso biasimarlo, non poteva di certo dirmi che in realtà stava andando a letto con quella dannata donna!"
Chiudo gli occhi, facendo dei respiri profondi.
Le mani di Lucas, le sento stringermi in in abbraccio rassicurante mentre mi accarezza dolcemente il volto.
-" Va tutto bene, è passato Gracy, il tuo presente è diverso ora."-
-" Hai ragione, ma arrivare qui..."-
-" È dura lo so, ma tu non sei più la fragile ragazza di un tempo. Ti prego, non lasciare che lui abbia la meglio su di te ancora, non lasciare che ti schiacci."-
Faccio un respiro profondo. "Lucas ha ragione, non devo più dargli il potere di condizionare la mia vita."
Ritrovato il mio equilibrio, lo guardo negli occhi.
-" Grazie Luke."-
-" Sta tranquilla Gracy, lo sai che farei qualsiasi cosa per farti stare meglio."-
Gli sorrido con gratitudine e dopo aver dato un'occhiata in giro, noto un chiosco che vende hot dog, tipicamente newyorkesi.
" Oh mio dio, non ci credo!"
Con finta nonchalance, incrocio lo sguardo del mio migliore amico.
-" Ora che ci penso, sai cosa mi tirerebbe su di morale?"-
Gli basta un'occhiata, per capire a cosa mi sto riferendo.
-" Non dirlo, dammi un paio di minuti e quei panini saranno nostri."-
Inutile narrarvi della bontà di quegli hot dog, erano spaziali!

Due ore dopo, siamo davanti l'ingresso dell'Empire hotel, stanchi, sporchi, ma soprattutto stressati.
-" Prima l'aeroporto, poi il traffico, con tutte queste ore di attesa, mi serve una seduta psichiatrica, me lo sento!"-
Esclamo in preda allo sconforto, lasciandomi cadere su una panchina accanto ad un Lucas distrutto.
-" Beh in tal caso ti accompagnerei volentieri. Caspita, per vivere in questa città bisogna avere la pazienza di un monaco tibetano!"-
Sorrido divertita, cercando con lo sguardo qualcuno che fisicamente possa rispecchiare l'idea che mi sono fatta di Simon, ma di lui nessuna traccia.
-" Dove credi che sia ora?"- chiedo a Lucas preoccupata.
-" Chi, quel folle del mio migliore amico? Ah non lo so, ma ti assicuro che se lo sapessi, andrei lì a strozzarlo con queste stesse mani."-
Sorrido scuotendo il capo, davanti alla sua faccia sconvolta .
-" Qui qualcuno è vicino alla pazzia."- gli sussurro con voce cantilenante.
-" Oh cavolo, non sai quanto hai ragione!"-
Si prende il volto fra le mani, mentre poso la testa sulla sua spalla.
-" Voglio un letto Luke."- sussurro mettendo su il broncio.
-" Siamo in due Gracy, anche se non sai cosa darei per della pasta italiana!"-
-" Oh, finalmente siete arrivati!"-
Una voce a me familiare, fa capolino dalla porta d'ingresso dell'hotel.
" Simon!"
Mi alzo per accoglierlo al meglio, ma a momenti mi viene un colpo.
Al posto dell'esile ragazzo dai tratti femminili che mi ero immaginata, vedo un uomo alto, biondo e affascinante dal fisico snello, avvolto in un elegante completo di alta moda.
" Oh mio dio, è quello sarebbe gay?"

Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora