Sono sopravvissuta per l'intera giornata senza dare di matto, io direi che è un bel traguardo.
Dopo aver lasciato l'ufficio di Cris questa mattina infatti, vedere la reazione di Lucas dinanzi a un'espresso italiano e un fumante muffin al cioccolato, è stata una gran bella distrazione. Non ha fatto altro che ringraziarmi per tutto il giorno e fra il lavoro e le sue nozioni divertenti, per fortuna non ho avuto modo di pensare a Jakov e a quello che ho visto questa mattina.
Lucas mi sorride, i suoi occhi luccicano mentre si china verso la mia scrivania.
-" Ehilà? Terra chiama Grace, c'è nessuno in casa?"-
La sua voce si fa strada fra i miei pensieri, riportandomi lentamente al presente.
Mi stringo nelle spalle, per scusarmi.
-" Lo so, oggi va così."-
-" A cosa stavi pensando?"-
"Gran bella domanda."
-" Beh in realtà a molte cose, dato che la mia vita sta lentamente prendendo una piega inaspettata."-
-" Ti riferisci al fatto che ormai sono giorni che tu e Roxy, non parlate?"-
"Fantastico, grazie Lucas! Se prima stavo male, ora sto anche peggio, tu sì che sai come tirare su il morale a qualcuno."
-" Beh a dire il vero, fino ad un secondo fa stavo cercando di non pensarci, ma grazie a te ora mi sento un autentico mostro per non essere ancora riuscita a chiare le cose con lei, quindi grazie. La prossima volta, quando ci sarà qualcosa che non va, mi ricorderò di tenermi alla larga da te, signorino."-
Piega le labbra in un sorriso, dandomi un buffetto sulla guancia.
-" Vedrai che riuscirete a fare pace."-
Il suo tono e così caldo e amichevole, che quasi mi scappa una lacrima.
-" Lo so, così come comprendo il fatto che in questo momento lei ha bisogno di spazio. Però mi manca Luke, terribilmente e non vedo l'ora che questo esilio forzato finisca."-
-" Ti capisco."-
Abbassa lo sguardo davanti a sé.
-" A proposito di esilio. Nicol e Simon domani tornano a New York, te l'hanno detto?"-
Annuisco, sentendo il mio senso di malinconia crescere sempre di più.
-" Sì."-
-" Sarà dura senza di loro."-
-" Già, ma vedrai che li rivedremo molto presto."-
Vedo il suo volto rabbuiarsi, al pensiero di dover lasciare andare Nicol.
"Oh Luke."
Sorrido.
-" Ti piace davvero tanto, vero?"-
-" Piacere non rende a pieno l'idea Grace, io ne sono innamorato."-
"Oh mio dio."
-" Lucas, ma questa è una notizia splendida!"- esclamo, contenendo a stento l'emozione.
-" Lo so."-
-" E lei lo sa?"-
Sbatte le palpebre, perplesso.
-" Sapere cosa?"-
Alzo gli occhi al cielo.
"Oh andiamo, non è ovvio?"
-" Che la ami, no?"-
-" Ah no, non ho avuto ancora l'occasione giusta per parlargliene."-
Lo fisso a bocca aperta, non riuscendo quasi a credere alle sue parole.
"Mi prende in giro, vero?"
-" Lucas ma voi praticamente passate tutto il vostro tempo libero insieme, com'è possibile che tu non abbia ancora avuto l'occasione per confessargli i tuoi sentimenti?"-
-" Beh non è facile come credi."-
-" Invece lo è, solo che tu te la fai sotto, perché hai paura che lei non ricambi il tuo amore e decida di troncare la vostra storia."-
Sgrana gli occhi, iniziando a boccheggiare come un pesce rosso.
-" Santo cielo, ma come diavolo fai?"-
Lo guardo confusa.
-" Di cosa parli?"-
-" Di te e del fatto che sei sempre maledettamente brava, a capire quello che penso."-
Gli sorrido.
-" Oh Lucas, fossi anche così brava con la mia vita, scommetto che a quest'ora non avrei un principio di emicrania."-
Si mette le mani in tasca, provando a nascondere uno sguardo divertito.
-" Niente energie negative Grace, vedrai che le cose si sistemeranno."-
Sorrido.
"Mio dio, qui c'è decisamente lo zampino della mia migliore amica."
-" Lo spero."-
Guardo l'orologio. Le cinque e mezzo.
" Oh finalmente!"
Provo a contattare Jakov, ma il suo telefono risulta occupato.
-" Ok cara Gracy, io direi che è proprio ora di andare."-
Lucas recupera alla svelta le sue cose, aspettandomi sulla soglia del nostro ufficio.
-" Credevo che avresti visto Nicol, questa sera."- sussurro, aggrottando la fronte.
-" Infatti, ma suppongo che anche tu voglia passare la sua ultima sera a Los Angeles insieme a lei, quindi ho pensato di andare in un pub irlandese a qualche isolato da qui. Vedrai che ci divertiremo un mondo"-
Lo fisso a lungo.
"Davvero non ci arriva?"
-" Grazie per l'invito, ma io credo davvero che voi due dobbiate uscire da soli."-
-" Cosa? Ma no tranquilla, è tutto ok io..."-
-" Lucas non so se tu lo stia facendo di proposito o meno, ma se credi che io te la lasci passare liscia, ti sbagli. Tu devi dirgli quello che provi e lo devi fare questa sera stessa, prima che parta per New York e tanti saluti."-
-" Oh no Grace, non se ne parla nemmeno."-
Mi guarda di sottecchi, piegando la bocca una una linea dura.
-" E invece sì signorino. Fidati di me, andrà tutto bene, lei ti adora."-
-" Sì però..."- sussurra, cercando di tenere sotto controllo il suo nervosismo.
-" Potrebbe anche rifiutarmi."-
" Impossibile."
-" E tu allora fagli cambiare idea. Santo cielo Lucas, voi due siete perfetti per stare insieme, quindi adesso vá e rendi questa serata memorabile."-
Sorride e la sua espressione, rivela un'emozione del tutto nuova, che non avevo mai visto sul suo volto.
"Lei è quella giusta, lo so."
-" E va bene Grace, mi hai convinto."-
Lancio un gridolino di pura gioia, alzando le braccia al cielo, in segno di vittoria.
-" Che scema."-
Lucas scuote il capo, provando invano a trattenere un sorriso.
-"Allora io vado, eh?"-
-" Ok, ci vediamo domani Luke."-
Va via subito dopo.
-" Buona fortuna, amico mio."- sussurro fra me e me.Nei dieci minuti successivi, provo invano a contattare un Jakov che sembra essersi dissolto nel nulla.
"Ma dove diavolo si sarà cacciato?"
Prendo il cappotto e la borsa, cercando di tenere a freno la mia ansia.
"E se non volesse più vedermi? Forse questa mattina mi ha vista mentre lo spiavo."
Scuoto la testa, provando a riordinare le idee.
" Non essere sciocca Grace, sicuramente ti starà aspettando all'ingresso."
-" Sì, sicuramente sarà così."-
Corro in bagno, per gli ultimi ritocchi.
"Infondo un po' di rossetto non ha mai fatto male a nessuno, no?"
Appena entrata però, mi basta guardare il mio riflesso nello specchio, per impallidire all'improvviso.
-" Santo cielo Miller, ma che cavolo ti è successo?"-
Provo a frugare nella mia borsa, alla ricerca disperata di qualcosa che mi possa dare un minimo di dignità, ma a parte qualche assorbente e caramella sparsa qua e là, non vedo nient'altro.
-" Porca paletta, che sfiga!"-
Inspiro a fondo, provando ad arginare un attacco isterico.
" Fantastico, oggi non me ne va bene una! I miei capelli sono un disastro, il mio volto è più pallido del solito e per finire in bellezza, sembro una squilibrata appena scappata da una clinica psichiatrica.
Dov'è il mio premio sfigata dell'anno? Voglio quel premio, credo di averne il pieno diritto!"
-" E va bene!"- borbotto mentre decido di lasciar perdere il mio make-up.
" Suppongo che prima o poi mi avrebbe comunque vista in questo stato pietoso."
Nervosa, attraverso i corridoi diretta verso gli ascensori. La vista della porta dell'ufficio di Cris però, mi fa rallentare all'improvviso.
È socchiusa e malgrado non ci sia quasi più nessuno in giro, la luce che proviene dall'interno mi fa capire che lui è ancora qui.
"Forse dovrei controllare che stia bene."
Allungo la mano verso la maniglia, ritraendola però subito dopo.
" No, non credo che sia una buona idea."
Provo a scorgere qualcosa attraverso la fessura, ed eccolo lì.
Senza cravatta, con una camicia bianca aperta sul collo e i capelli arruffati, ormai troppo lunghi, che gli sfiorano la fronte, incorniciando il suo volto dai lineamenti delicati.
"Ma come cavolo fa? Io davvero non riesco a spiegarmelo. Come cavolo fa ad essere sempre perfetto, dopo un'intera giornata passata in ufficio? Deve sicuramente aver fatto qualche patto col diavolo, non ci sono altre spiegazioni!"
Se ne sta seduto con i gomiti poggiati sulla scrivania e le mani giunte in preghiera, davanti alle sue labbra.
"Mio dio, quella bocca."
Faccio un passo indietro decisa a battere in ritirata, ma ahimè mi scontro con una biondina con la puzza sotto il naso, che mi fa finire dritta dritta sul pavimento.
"Dio santo, che dolore!"
Provo a tirarmi su, massaggiando il mio sedere dolorante, ma non passa molto prima che gli occhi grigi di un certo signor Smith, finiscano nel mio campo visivo.
-" Qualcosa mi dice che tu, hai bisogno di una mano."- mormora, provando a nascondere un sorriso divertito.
-" Davvero? Oh ma che uomo perspicace."-
Mi tende le mani, ed io le afferro volentieri.
Tutto normale voi penserete e invece no, perché provate ad immaginare chi è che gli è finita praticamente addosso?
Sì esatto, io.
Un attimo prima sono seduta sul pavimento e l'attimo dopo sono fra le sue braccia, mentre mi stringe forte al petto.
"Santo cielo il suo profumo..."
É caldo e avvolgente. Lo sento invadere i miei sensi, lasciandomi stordita e confusa.
-" Ti sei fatta male?"- mormora, con il volto a pochi centimetri dal mio.
-" No io..."-
Sento il calore del suo corpo, infiammare la mia pelle.
"Oh no Grace, questo non va bene, non va bene per niente!"
Mi guarda con i suoi intensi occhi grigi che in questo momento, sembrano bruciare in preda all'emozione.
-" Tu cosa?"- le sue parole accarezzano le mie orecchie, facendo mancare un battito al mio cuore.
-" Cris io non credo che noi..."-
La sua mano mi accarezza delicatamente il volto, mentre con un braccio continua a tenermi stretta a sé.
-" Noi?"-
Con il pollice, percorre il contorno delle mie labbra, inumidendo le sue.
"Mio dio, perché mi rende le cose così difficili?"
Mi guarda come se nel suo sguardo, ci fosse tutto quello che mi serve sapere.
Poi i suoi occhi si posano sulla mia bocca e per una frazione di secondo, ho la sensazione che il tempo attorno a me, smetta di scorrere.
Il suo respiro si spezza.
-" Cris."-
Chiude gli occhi, posando la sua fronte sulla mia.
-" Smettila di chiamarmi in questo modo Grace, mi spezza il cuore."-
"Oh no. Troppo vicini, troppo vicini, TROPPO VICINI!"
Sento i suoi battiti aumentare, mente mi sembra di tornare indietro nel tempo.
Solo io, lui e i nostri respiri lasciati a metà, che si fondono diventando una cosa sola.
" Che cosa sto facendo?"
Per la prima volta dopo anni, ho il desiderio di baciare qualcuno.
Peccato però che ti tratti, della persona sbagliata.

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Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...