-" Quattro anni fa ho perso mio fratello in un incidente d'auto."-
Lo dico tutto d'un fiato, cercando di ignorare il dolore che provo ogni volta che pronuncio quelle dannate parole.
-" Che cosa?"- vedo il volto di Simon, impallidire tutto d'un tratto.
-" È questo il motivo per cui Lucas si preoccupa sempre così tanto per me e poi, è da quando mi conosci che te lo chiedi no?
Cos'è che lega così tanto Lucas a lei? Amore? No, non si può trattare solo di questo, lei lo ha lasciato e gli ha fatto del male.
Pietà? Compassione?
Perché tutto d'un tratto per lui esiste solo lei? Eppure non stanno insieme.
È così vero? "-
Il modo in cui distoglie lo sguardo da me, conferma il tutto.
"Avevo ragione."
Abbasso lo sguardo sulle mie mani giunte e in un attimo, nella mia mente si ripresentano le immagini dolorose del mio passato.
-" Fratellanza."- sussurro con un filo di voce.
-" Cosa?"-
-" Fratellanza, è questo che mi lega a lui. Vedi Simon, io e Lucas siamo dei superstiti e quando affronti dei dolori così grandi come i nostri, sviluppi un certo senso di protezione nei confronti di chi ha affrontato il tuo stesso inferno.
Vuoi proteggerlo, preservarlo da altro dolore, da altre sofferenze, ed è allora che si diventa fratelli.
È come se entrambi, vivessimo in una perenne guerra contro il mondo, l'uno di fianco all'altra schiena contro schiena, a proteggerci le spalle.
Non ci puoi dividere, non più ormai, siamo diventati la metà perfetta dell'altro, ed anche se un giorno avremo vite diverse, noi resteremo sempre fratelli, perché dopo una guerra, chi giura col cuore, giura per sempre."-
Resta in silenzio, ammutolito dalla mia confessione.
-" Ti senti bene Simon?"-
-" Emh sì, penso solo che ...
Oh Grace potrai mai perdonare il mio essere tanto idiota?"-
Anche se faccio finta di niente, non posso non notare il dispiacere sul suo volto.
-" Ma certo, tranquillo è tutto ok."-
-" Sicura?"-
" No, ma come posso dirgli la verità? Lui non capirebbe.
Io lo guardo, ed è evidente dai suoi occhi che c'è qualcosa che non mi ha ancora rivelato, un segreto che si porta dietro che lo rende così fragile e vulnerabile.
Ma come posso porvi rimedio?
Come posso aiutarlo se lui stesso, non è stato completamente sincero con me?"
-" Potrei dirti di sì, ma mentirei.
Vedi Simon, devi renderti conto una buona volta che io non sono una minaccia. Io non voglio rovinare l'amicizia che ti lega a Lucas, ma aiutarti a fare chiarezza. Prima hai detto che il nuovo Lucas è una persona completamente diversa da quella che conoscevi, allora perché non mi permetti di aiutarti a riscoprirlo?"-
Sul suo volto, compare un'espressione corrucciata.
-" Con tutto il rispetto Grace, preferirei non parlare più di questo, forse sabato avevo semplicemente la luna storta, o forse ce l'avevamo entrambi, chi lo sa, ad ogni modo, potresti cancellare quello che ti ho detto?"-
Lo ammetto, le sue parole mi lasciano completamente basita.
" Ma come, prima mi dice di non riuscire a capirlo più e che vuole sapere come mai, il rapporto fra me e Lucas è così grande e poi decide di cancellare ogni singola parola, facendo finta di niente?"
Finiamo il nostro pranzo avvolti in una strana atmosfera, per poi salutarci e tornare alle nostre faccende.
Arrivata in ufficio, l'espressione di Lucas è degna di uno dei migliori film di Hitchcock.
-" Oh santo cielo, ma che diavolo è successo qui?"-
Guardandomi attorno nell'angusto spazio, ci sono file e file di cartelle poggiate ovunque, bozze di progetti passati, sparse qua e la e un odioso e persistente odore di muffa.
-" Magari apriamo la finestra eh?"- dico in tono ironico precipitandomi verso l'unico sbocco d'aria di questo posto.
-" Non ce la farò mai Gracy."-
Lo vedo afflosciarsi lentamente sulla scrivania con le spalle ricurve e lo sguardo disperato.
-" Oh suvvia Johnson, non ti farai mica scoraggiare da qualche scartoffia."- gli dico agitando la mano verso il mucchio di carta che ricopre ogni angolo dell'ufficio.
-" Qualche? Credo che sia arrivato il momento di comprare un paio di occhiali dolce Gracy."-
Sorrido divertita, dandogli un buffetto sulla spalla.
-" Era solo per tirarti un po su di morale, sciocco che non sei altro!"-
-" La prossima volta allora cerca di essere più realista perché ora come ora, credo che tu abbia affossato ancora di più le mie speranza."-
Rido di gusto e non posso non pensare a Simon e a quello che ci siamo detti:
" Come può avere difficoltà nel comunicare con lui, quando a me riesce così facile? Eppure fra loro dovrebbe esserci maggiore complicità. Fino a prova contraria l'intrusa sono io."
-" Ah comunque ho qualcosa che ti tirerà sicuramente su di morale."- esclamo correndo verso la sua busta del pranzo.
-" Ma non mi dire, se si tratta di Jamir che questa volta si è ricordato di non mettere la senape nel mio hot dog, sappi che non funzionerà, quel ragazzo è così masochista che l'avrà nascosta in qualche scomparto segreto."-
Sorrido fra me e me.
" Non cambierà mai."
Gli porgo l'ancora fumante sacchetto ricco di leccornie, aspettando con ansia la sua reazione e non passa molto, prima che io veda spuntare fra quei riccioli arruffati, un sorriso di pura gratitudine.
-" Non ci credo, sei andata da Mario!"-
Annuisco con aria civettuola, sedendomi sul bordo della sua scrivania.
-" Ma come hai fatto? Entrare in quel posto all'ora di pranzo, è praticamente impossibile almeno che tu non ti metta in fila con due ore di anticipo."-
Guardo le mie unghie laccate di nero e fresche di manicure, con finta nonchalance.
-" Chissà, avrò anch'io i miei metodi e poi te l'avevo detto che ti avrei tirato su il morale, no?"-
-" Scherzi? Guarda qua, caffè italiano, sandwich al pollo e ... oh mio dio è un capcake alla cannella quello?"-
Rido di gusto non riuscendo a trattenermi.
-" Sapevo che ti sarebbe piaciuto."-
Mi tiro su, per poi andargli incontro e sedermi sulle sue ginocchia.
-" Ho pranzato con Simon oggi."- dico tutto d'un fiato mentre lo vedo addentare il primo sandwich.
-" Ed ecco la parte in cui Lucas si spazientisce e smette di mangiare."- sentenza rimettendo il sandwich nel suo sacchetto.
-" Ma insomma, si può sapere perché continui a vederlo?"- mi chiede contrariato.
-" Perché è mio amico Lucas."- esclamo con tono di rimprovero.
-" Ok, allora sarò più chiaro con te: non voglio spiegati i mille motivi per i quali, a mio avviso, dovresti lasciarlo stare per il momento, ma te ne dirò solo uno e vedi di fartelo bastare signorina, intesi?"-
-" Intesi"-
-"Non è stabile."- afferma con la determinazione di chi sa con esattezza quel che dice.
-" Che cosa?"-
-" Non è in grado di essere tuo amico, perché ha ancora troppe faccende in sospeso con se stesso.
Credimi Grace, lui è un ragazzo incredibile, ma in questo momento, credo che deve risolvere delle faccende personali in cui è meglio che tu non entri."-
-" Ma se ha bisogno di una mano, noi dobbiamo aiutarlo."-
-" No, purtroppo non possiamo."-
Abbasso lo sguardo confusa dalle sue parole.
" Noi non possiamo e perché? Tutti hanno bisogno di un aiuto, anche quelli che sono convinti del contrario.
Non sarà che ..."
-" Centri tu vero ?"-
Mi guarda con i suoi occhi color smeraldo, ed anche se non dice nulla, nel suo sguardo leggo già la risposta alla mia domanda.
-" Se sai cosa lo fa stare male allora, perché non ne parli con lui?"-
-" Perché è un cammino che deve fare da solo, un giorno sarà pronto ad affrontare la cosa, ed allora io sarò lì ad ascoltarlo, ma nel frattempo, lasciare al tempo il corso delle cose, è l'unica cosa che posso fare."-
Lo guardo e non posso che essere orgogliosa dell'incredibile uomo che è diventato.
Poso una mano sulla sua guancia, accarezzandogliela con dolcezza.
-" Certo che sei diventato davvero saggio tu, eh? Tua madre sarebbe orgogliosa di te , hai trasformato un ragazzo ferito, in un uomo maturo e responsabile e lo hai fatto con le tue sole forze."-
-" Non è vero, ci sei sempre stata tu al mio fianco."-
Sorrido, lasciando andare una lacrima.
-" E tu non hai idea, di quanto questo mi abbia resa felice."- sussurro nascondendo la testa nell'incavo del suo collo.
-" Hai deciso di farmi piangere oggi, Gracy?"-
Scuoto la testa facendogli cenno di no.
-" Volevo solo dirti quello che ho pensato ogni giorno, negli ultimi due anni insieme."-
-" Ah allora sono davvero un ragazzo fortunato."- mi dice stringendomi forte a se.
-" Puoi dirlo forte!"- esclamo con tono ironico, lasciandomi sfuggire un sorriso.
-" Ti voglio bene raggio di sole."- sussurra fra i miei capelli.
-" Te ne voglio anch'io Luke"-
Anche se ignorare i problemi di Simon sarà difficile, credo che seguire i consigli di Lucas, sia la cosa migliore da fare.
Tra loro, c'è sicuramente un segreto che nessuno dei due ha intenzione di rivelare, qualcosa di cui Lucas è a conoscenza e di cui non ha intenzione di parlarmi, ma sapete cosa si dice no?
Tutti i nodi vengono al pettine e questa volta, temo che la posta in gioco, finirà per fare del male a qualcuno.
Guardo il mio migliore amico degli occhi e non posso non pensare:
" Oh Lucas, cos'è che mi stai nascondendo?"
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Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...