Cris POV
Part IIIl dottor Foreman resta immobile davanti a me, mentre mi tiene avvinto con i suoi intensi occhi scuri.
" Un profondo buco nero. Steve dice di vedermi in questo modo, ed io non potrei essere più d'accordo. Un abisso da cui ormai, è difficile tornare indietro. Eppure lui è anche convinto di potermi aiutare: mi domando come."
Sento la mia sicurezza abbandonarmi lentamente, sostituita dalla pelle d'oca e un profondo senso di nausea.
Sorrido, provando a nascondere il mio disagio.
-" Ah Steve, mi piacerebbe tanto credere alle sue parole, ma la verità è un'altra."- lui sembra ascoltarmi con attenzione, così decido di continuare.
-" Lei non lo sa.
Lei non ha la più pallida idea della sofferenza che sono in grado di infliggere, nei confronti di tutti coloro mi circondano.
Ho fatto cose terribili. Cose imperdonabili con cui tutti i giorni, sono costretto a convivere."-
Mi si stringe il cuore, mentre nella mia mente rivivo ogni mia vile azione.
Il dottor Foreman mi fissa, piegando le labbra in una linea severa.
-" Hai mai pensato di mettere fine alla tua vita?"-
La sua domanda non mi stupisce.
Cerco di deglutire, ma ho la gola secca.
-" Sì."- rispondo semplicemente.
"Perché nasconderlo a questo punto? Non avrebbe senso."
-" Quante volte?"- aggiunge.
-" Due."-
-" Che cosa ti ha spinto a desiderare una cosa del genere?"-
-" Non vedo una via d'uscita."-
-" Da cosa?"-
-" Da me stesso."-
-" E cos'è che alla fine, ti ha impedito di andare fino in fondo?"- dice con freddezza, fissando le mie mani aggrovigliate.
-"Grace."-
Lo guardo con riluttanza e quando riprendo a parlare, la mia voce è ridotta ad un sussurro.
-" Lei non me lo avrebbe mai perdonato. Perché anche se in tutti questi anni ho provato in tutti i modi a distruggere le prove della sua esistenza, dentro di me lei c'è sempre stata in un modo che tuttora mi terrorizza."-
-" Ti va di parlarne?"- sussurra Foreman, guardandomi con un'espressione grave.
Sbatto le palpebre.
-" Devo."-
-" No, se non te la senti."- la sua voce è gentile e rassicurante.
-" Ian, voglio che tu ti metta in testa che noi non abbiamo nessuna fretta. Rilassati, prenditi il tuo tempo."-
Annuisco, provando a metabolizzare bene le sue parole.
-" Un passo alla volta, ragazzo mio."-
"Come se fosse facile."
-"Io direi di partire con qualcosa di semplice. Che ne diresti di dirmi tre aggettivi, che secondo te ti caratterizzano?"-
Distolgo lo sguardo, facendo un lungo respiro.
-" Precisamente a cosa dovrebbe servire una cosa simile?"- gli chiedo, spazientito.
-" Beh, mi aiuterebbe a conoscerti meglio."-
Mi stringo nelle spalle.
-" Non c'è niente da conoscere."-
-" Risposta sbagliata, Ian."-
-" Ma è la verità!"-
-" Prova ad impegnarti di più. Su avanti, ci deve pur essere qualcosa che ti piace di te."-
Abbasso lo sguardo sulle mie mani.
"Che cosa posso dirgli?"
-" Mi andrebbe bene qualsiasi cosa."- aggiunge.
"Qualsiasi cosa?"
-" Beh sono maledettamente bravo nel mio lavoro."- mormoro, sentendo il dottor Foreman, sospirare.
-" Molto bene, ma mi piacerebbe sapere qualcos'altro."-
"Ancora?"
Aggrotto la fronte, passandomi nervosamente una mano fra i capelli.
-" Mi dispiace. Non mi viene in mente niente."-
-" Ok, allora proviamo a spostare il baricentro da te a una persona a te cara. Non so, magari la tua ex ragazza? Cosa credi mi direbbe, se gli chiedessi di elencarmi tre aggettivi che ti rappresentano?"-
"La risposta è fin troppo facile."
-" Le direbbe che sono un fallito."-
Provo a fare finta di niente, ma Foreman mi lancia uno sguardo contrariato.
-" Ne sei davvero sicuro?"-
-" No."-
-" Allora perché dai alla tua persona, un'accezione così negativa?"-
-"Perché è così che mi sento, ogni volta che gli occhi di Grace, si posano su di me."-
Sbatte le palpebre e mi guarda, mente le mie parole riecheggiano nella stanza.
-" Sai Ian, ho notato che ogni volta che si parla di lei, tu abbassi lo sguardo sul pavimento, scuotendo il capo."-
Aggrotto la fronte, non capendo dove vuole arrivare.
-" Forse il solo pensare a lei, lo mette a disagio: è stato questo il mio primo pensiero. Poi però ho continuato ad osservarti e alla fine, ho capito. Tu tieni molto a questa ragazza, non è vero? Tieni a lei talmente tanto, da metterla addirittura prima del tuoi bisogni. "-
Sbatto le palpebre, guardandolo letteralmente a bocca aperta.
-" Cristo santo, sicuro di essere solo uno psicologo? Steve, con tutto il rispetto ma lei in questo posto, è sprecato. Dovrebbe rivalutare la sua scelta professionale e fare il detective!"-
Vedo il dottor Foreman, sorridere divertito.
-" Ci penserò. "- mormora.
-" Ad ogni modo, tornando a Grace...."- provo mantenere il pieno controllo delle mie emozioni, ma la voce mi muore in gola.
Il dottor Foreman annuisce comprensivo.
-" Ian, è normale che tu in questo momento ti senta a disagio, quindi fa pure con calma.
Posso solo immaginare quanto sia difficile per te, scendere a patti con le tue faccende in sospeso, ma io sono qui per questo. Desidero che tu sappia, che la ragione principale di queste sedute è aiutarti a esplorare te stesso, per poter arrivare infine ad un equilibrio. I tuoi attacchi di panico, la tua ansia, le tue insicurezze sono solo un effetto collaterale dell'enorme caos di emozioni represse, che ti porti dentro. Il nostro obiettivo? Affrontarle e superarle con successo. Quindi ora fa un respiro profondo e prova a pensare al momento della tua vita, in cui hai smesso di essere felice. Ricordi quel giorno, Ian?"-
Sussulto.
-" Sì. In ogni minimo particolare."-
-" E ti va di parlarmene?"-
Annuisco.
-" Ma lei deve promettermi, che qualsiasi cosa io le dica, non deve assolutamente uscire da questo studio."-
-" Hai la mia parola."-
"Ok. Ci siamo."
Faccio un respiro profondo prima di iniziare, stordito dal battito accelerato del mio cuore.
-" Stavo ancora con Grace durante quel periodo. La nostra storia andava davvero bene."- dico, sentendo il dolore di quei giorni, tornare a galla.
-" Lei era fantastica. Ma si sa, le cose belle non durano mai a lungo e a rovinarle, ci pensò l'unico uomo di cui nessuno avrebbe mai sospettato: mio padre. Un giorno si presentò nel mio ufficio, ed è da quel preciso momento che cominciò il mio inferno personale. Cominciò a fare dei discorsi strani, sull'essere dei veri uomini e sul senso del dovere nei confronti della propria famiglia, che ognuno dovrebbe avere. La sua azienda stava fallendo, così mi disse che avrei dovuto occuparmi personalmente della faccenda e di conseguenza, rimediare abbastanza denaro per poter salvare la situazione. Ovviamente le cose non andarono come previsto, ma lui non si arrese."- faccio una breve pausa.
-" Lui non si arrende mai."-
Scuoto la testa, rivivendo l'agonia di quei giorni.
-" Poco tempo dopo, mi disse che aveva un piano. Dovevo sedurre l'unica figlia di John Wild, un brav'uomo la cui unica colpa è stata quella di possedere molto denaro, per poi sposarla ed ereditare tutto il capitale della sua famiglia."-
Foreman alza un sopracciglio, non riuscendo a contenere la sua sorpresa.
-" Parli di Jennifer? La ragazza con cui mi è capitato spesso, di vederti sui giornali?"-
-" Sì."-
-" Ma è terribile."- mormora sconcertato.
Abbasso lo sguardo.
-" Lo so, ma le assicuro che siamo solo all'inizio."-
Foreman annuisce, ma non aggiunge nient'altro, così decido di continuare.
-"Mi disse che avrei dovuto portarmela a letto e lasciare Grace, ma ovviamente mi rifiutai, così cominciò a minacciarmi."-
Faccio una pausa e lo guardo, provando a misurare le sue reazioni.
-" Va avanti, ragazzo."- sussurra.
-" Mi disse che se mi fossi rifiutato, avrebbe fatto del male a Grace ma all'inizio non credevo che l'avrebbe fatto per davvero, così non gli detti molto peso e continuai a frequentarla normalmente. Sopportai per un intero mese i suoi sporchi ricatti senza cedere mai, neanche una volta. "-
Deglutisco mentre Foreman, cambia posizione sulla poltrona.
-" Cos'è successo dopo?"-
Sbatto le palpebre e lo guardo.
I suoi profondi occhi scuri sembrano essere sinceri e questo in qualche modo, mi da la spinta per andare avanti e proseguire.
-" Ero a più di duemila miglia da Los Angeles, il giorno in cui provò ad investirla con un grosso suv nero."-
Chiudo gli occhi, provando ad attenuare il dolore.
-" Io avrei dato la mia vita per lei e lui lo sapeva. Così documentò il tutto e fece in modo di farmelo avere. A quel punto era ovvio che avrei accettato, ma nessuno, nemmeno lei, potrà mai immaginare quanto sia stato difficile per me.
Io ero a letto con Jennifer e continuavo a pensare a Grace e a quanto l'avrebbe distrutta tutto questo. Quella sera dopo aver terminato, mi ricordo che vomitai anche l'anima."- rabbrividisco, lasciandomi andare ad un sospiro che sembra quasi un singhiozzo.
-" Oh Ian..."-
Mi stringo nelle spalle.
-" So a cosa sta pensando. Lei crede che io avrei potuto agire diversamente, ma non è così. In qualche modo c'è sempre stato qualcosa negli occhi di mio padre che mi suggeriva che alla fine se non avessi accettato, lui l'avrebbe uccisa per davvero."-
Il mio sguardo vaga altrove, pieno di orrore e sconcerto.
-" Hai mai pensato di raccontare tutto alle autorità competenti?"-
-" Cosa? No!"- rispondo secco.
-" Forse lei non ha capito la gravità della cosa, ma mio padre è un folle! Qualche mese fa è riuscito a scovare Grace a New York e a farla tornare qui a Los Angeles con una scusa banale. Ha fatto in modo che noi ci rincontrassimmo e che cominciassimo a lavorare insieme. Dopodiché ha voluto che le nozze fra me e Jennifer diventassero di dominio pubblico e come se non bastasse, sono convinto che lui stia pagando qualcuno per tenere costantemente sotto controllo le mosse di Grace."-
Lo fisso, passandomi una mano sul viso.
-"È come se facesse tutto parte di un fottuto gioco. Lui si diverte a tormentarmi e a giocare con la vita, delle persone a cui tengo. In tutti questi anni, mi ha trasformato in un uomo orribile e pieno di rancore, perché così com'ero prima, secondo lui non andavo bene."-
Mi irrigidisco, sentendo le lacrime pungermi gli occhi.
-" Il giorno in cui Grace ha scoperto il mio tradimento, ero nel mio ufficio, mentre stavo per prendere la Wild sulla mia scrivania. Se ne stava lì, sulla soglia della porta, mentre assisteva inerme all'ennesima tragedia della sua vita. Mi fissava con disgusto, lo stesso con cui ho continuato a guardarmi in tutti questi anni, ed io non sono riuscito a dirgli niente. Il dolore che ne è seguito poi, mi ha reso un mostro."-
Respiro a fondo, cercando di calmarmi.
-" Donne, trasgressioni, alcol. Poco a poco mi sono lasciato trascinare giù in fondo, fino a raschiare il suolo. La mia vita senza di lei non aveva più un senso e dato che non potevo ribellarmi a mio padre, ho deciso di ribellarmi a tutto quello in cui avevo sempre creduto, fino a quel momento. Ho lasciato che Ian, prendesse il sopravvento su Cris.
Giorno dopo giorno, ho concesso al mio odio, il totale controllo delle mie emozioni.
Ho lasciato che il dolore mi annullasse completamente, perché Cris non aveva motivo di esistere senza la sua Grace.
Oh Steve, lei ha mai pianto per il semplice fatto di essere se stesso?
Io sì, ma d'altronde sono un fottuto carnefice. È questo, quello che merito."-
Foreman scuote il capo, contrariato.
-" Mi dispiace Ian, ma io non sono affatto d'accordo con te. Da come me l'hai descritta, Grace sembra davvero essere una brava ragazza. Perché non gli racconti come stanno le cose? Sono sicuro che lei capirebbe."-
Piego le labbra in una linea dura.
-" No, non posso."-
-" Perché?"-
-" Non voglio parlarle del mio dolore. Lei non deve sapere nulla della sua esistenza."-
Gli occhi di Steve, si addolciscono.
-" Tu la ami?"-
La sua domanda, mi toglie il fiato.
-" Cosa? No io..."-
Il dottor Foreman inarca le sopracciglia.
-"Perché mi chiede una cosa simile?"-
-" Beh tu stai praticamente mandando all'aria la tua vita per proteggerla."-
-" Cos'è? Ha già dimenticato la parte in cui le raccontavo come le ho spezzato il cuore? Steve io l'ho tradita con un'altra donna e chi ama, non fa questo genere di cose."-
Foreman si acciglia.
-" Sono d'accordo con te, ma tu non lo avresti mai fatto, se non fossi stato costretto da tuo padre."-
-" Ah sì? E tutte quelle che mi sono portato a letto negli ultimi tre anni allora? Quelle non contano?"-
Il dottor Foreman sospira.
-" Ian, io capisco il fatto che tu sia arrabbiato con te stesso perché in questo momento, senti di non poterla proteggere come vorresti, ma non è di certo riversando tutta questa frustrazione su di te, che puoi risolvere le cose.
Smettila di pensare a te come un mostro senza scrupoli .
Smettila di pensare che toglierti la vita può essere una soluzione.
E soprattutto, smettila di essere vittima di te stesso!
Si può ricominciare da capo ogni giorno. Tutti possono avere una seconda possibilità, per diventare persone migliori e sistemare le cose.
Hai paura che tuo padre faccia a Grace del male? Sei un ragazzo sveglio, sono sicuro che potresti ampliamente superarlo in astuzia. Credi di non meritarla più? Lo capisco, ma devi comprendere che tutto questo dolore non cesserà mai, se non fai qualcosa per cambiare le cose."-
Respiro a fatica, mentre sento la rabbia montare dentro di me.
-" Già perché per lei è facile non è vero? Io non ho nessuno, Cristo santo! La mia vera madre mi ha messo al mondo e poi è scappata via con i soldi di mio padre, il mio migliore amico è morto in un incidente d'auto e l'unica ragazza a cui io abbia mai tenuto davvero, in questo momento ha più di mille ragioni per odiarmi!"-
Mi stringo nelle spalle.
-" Sono solo e non c'è niente che lei possa dirmi, per cambiare le cose."-
-" Anch'io sono un uomo solo, Ian."-
-" Beh non è la stessa cosa!"-
-" Hai ragione non lo è, perché io tutti i giorni convivo con il fatto di aver irrimediabilmente perso mia moglie, mentre tu no!
Tu una speranza che l'hai ancora.
Santo cielo ragazzo mio, credi davvero che ti basterà sposare Jennifer Wild per interrompere il tuo legame con Grace? Credi davvero che basterà questo, a fermare tuo padre?"-
Le sue parole hanno su di me l'effetto di uno tsunami.
Tutti i miei progetti, tutte le mie convinzioni. Ogni cosa in cui ho sempre creduto fino ad oggi, la vedo inesorabilmente crollare sotto il peso delle sue parole.
"Mio dio, come diavolo ho fatto a non pensarci prima?"
-" La tua vita è un dono Ian, accettarlo. Non importa quanto incasinata e piena di dolore possa essere stata fino ad oggi. È la tua vita e tu devi custodirla con riserbo. Tu vuoi impedire a tuo padre di fare del male a Grace? Allora fallo, ma sottostare semplicemente alle sue regole non farà che portarti alla rovina."-
Mi passo una mano sul viso, letteralmente distrutto.
-" Come diavolo ci riesce?"-
-" A fare cosa?"- mi chiede Foreman, piegando la testa di lato.
-" Dieci minuti fa non volevo neanche parlarle e adesso..."-
Si stringe nelle spalle.
-" Io non ho fatto niente."-
Sento uno straziante dolore ed un profondo senso di vergogna, che mi attanagliano il cuore.
"Perché? Perché proprio a me?"
Calde lacrime, scendono silenziose sul mio viso.
"Perché è dovuto capitare proprio a me, un padre subdolo e crudele che non vede l'ora di distruggere suo figlio con le sue stesse mani? Il suo proprio figlio, cristo santo!"
I miei occhi vagano altrove, pieni di orrore e sconcerto.
-" Cris."-
La voce di Foreman si fa improvvisamente più dolce e comprensiva.
Scuoto il capo, asciugando con rabbia le mie lacrime.
-" Cris, guardami."-
Senza che io me ne accorga, sento un insolito senso di pace calmare il mio cuore impazzito.
" Ma che cosa..."
Non so come spiegarlo, ma sembra un qualcosa di quasi irreale.
Con occhi spalancati e pieni di paura, faccio come mi dice.
-" Non c'è nulla di sbagliato in te, amico mio. Hai solo smarrito il sentiero che può riportarti a casa, ma se chiudi gli occhi e ti affidi al tuo cuore, vedrai che saprai prendere la giusta decisione. Non è ancora troppo tardi, per cambiare il corso del tuo destino."-
"No, non è possibile. Che sia..."
Sussulto, abbassando lo sguardo in preda alla paura.
-" Lo so che in questo momento senti di non avere alcun controllo sulla tua vita, ma ricorda che in qualsiasi situazione c'è sempre una via d'uscita. Intesi?"-
Fa una breve pausa, aspettando pazientemente una mia risposta.
-" Intesi."- mormoro con voce strozzata dall'emozione.
-" Io non ti abbandonerò."- aggiunge, venendomi accanto.
-" Non mi sono mai arreso con te e non intendo cominciare a farlo proprio adesso. Tuo padre si sbaglia su di te. Tu non sei come lui e se tutt'ora continua a voler fare del male alla gente che lo circonda, non è di certo per qualcosa che hai fatto tu e tantomeno per il modo cui sei. Non puoi passare il resto della vita ad addossarti colpe che non ti appartengono, quindi adesso smettila di disprezzare te stesso. Non te lo meriti.
A tuo padre non va bene il folle genio della fotografia a cui piace ritrarre mia sorella, perché è segretamente pazzo di lei? Beh digli di andare a farsi fottere, perché in te non c'è niente che non va. Mi hai sentito, brutto testone che non sei altro? Niente!"-
Chiudo gli occhi, mentre nelle sue parole mi sembra quasi di rivedere il mio migliore amico.
Aggrotto la fronte.
"No, non può essere davvero lui."
Scuoto il capo per riordinare le mie idee.
"Queste cose nella vita reale non esistono."
-" Tuo padre deve smetterla di fare il bello e il cattivo tempo a suo piacimento. Dovresti denunciarlo."-
Torno a guardare Foreman e in lui, non riesco proprio ad ignorare la stessa scintilla, che in passato animava gli occhi di Theo.
-"No, non posso. Se lo venisse a scoprire, farebbe del male a Grace."-
-" Oh andiamo tu ti sottovaluti. Fino ad ora è sempre stato lui quello che ha giocato con la tua vita, beh io direi di ripagarlo con la stessa moneta. Devi solo capire in che modo. Ci riuscirai. Fagli vedere di che pasta sei fatto, Smith. È ora di fargli capire, chi comanda davvero."-
Resto a bocca aperta, davanti alla sua schiettezza.
"Ha ragione è ora di agire, anche se continuo non capire per quale diavolo di motivo, mi sembra di parlare con Theo piuttosto che con il dottor Foreman."
Annuisco, sbattendo le palpebre in preda alla confusione.
" Mio dio, vuoi vedere che sto cominciando a diventare pazzo per davvero?
Theo che mi parla attraverso il dottor Foreman. Probabilmente si tratta solo di una impressione, dovuta al forte stress. Lui non farebbe mai una cosa del genere. O forse sì?"
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Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...