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-" Quindi alla fine ha deciso di trasferirsi sulla 16th Avenue?"-
Guardo Simon sorseggiare il suo cappuccino, nel suo favoloso cappotto di alta moda e penso che se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo: sa unire il suo stile elegante e raffinato, al suo essere socievole e semplice con così tanta classe, da fare invidia a Grace Kelly in persona.
-" Dice che un'ingiustizia simile è un qualcosa di inaccettabile, quindi è deciso a rifiutare l'appartamento che la Storm Force gli ha offerto al decimo piano dello stesso edificio, ma tranquillo, la sottoscritta gli farà cambiare idea."-
Addento un po del succulento eclair al lampione con il quale ho deciso di accompagnare il mio the ai frutti di bosco e subito mi sembra di essere in paradiso.
" Cielo questa roba è illegale!"
-" Ma come rifiutare? E quale sarebbe questa ingiustizia inaccettabile?"-
-" Io"- rispondo semplicemente.
-" Cosa?"-
-" Il responsabile delle risorse umane, gli ha detto che non può condividere il suo appartamento con me, perché essendo la sua assistente, una nostra convivenza andrebbe a violare le regole dell'azienda secondo le quali, sono vietati i rapporti fra un superiore ed un impiegato."-
-" Ma- ma è assurdo, voi non state più insieme!"-
-" Prova a spiegarlo a loro."-
Finisco l'eclair che avevo ordinato e subito mi sembra di avvertire un senso di perdita.
" Addio delizioso nettare divino, è stato bello finché è durato."
-" Io non capisco, se davvero riuscirai a convincere Lucas ad accettare la proposta, tu dove andrai?"-
Faccio spallucce per poi guardare la mia tazza di the quasi completamente vuota.
-" Cercherò un posto dove stare, credo. Insomma, non posso vivere in un hotel per sempre, no?"-
Mi guarda con dolcezza, per poi posare la sua mano sulla mia.
-" Beh se le cose stanno davvero così allora, puoi contare su di me, giuro di trovarti il posto più favoloso di New York."-
Stringo la sua mano, ed in men che non si dica, avverto tutta la tensione scivolare via.
" Eh già Miller, si direbbe proprio che hai trovato un nuovo amico."

Passeggiando fra le vie colme di negozi vintage, vengo totalmente catturata dall'ambiente che mi circonda.
"É splendido!"
-" Simon promettimi che mi porterai di nuovo qui a Brooklyn."- esclamo tutto d'un tratto.
Mi guarda confuso.
-" Perché? Cos'ha Williamsburg, di diverso da Manhattan?"-
-" Beh la pasticceria in cui siamo stati poco fa ad esempio e poi in generale questo quartiere mi piace."-
Mi sorride tutto soddisfatto esalando poi un lungo sospiro.
-" Ah finalmente ho trovato la mia anima gemella! Se questo quartiere ti ha colpito così tanto, sono felice di aver centrato il segno allora."-
-" Perché? "-
Mi si avvicina di soppiatto con fare cospiratorio.
-" Ti confesso una cosa, ma ti prego non dirla a Lucas, a differenza di lui io adoro Williamsburg, pensa che se solo gli affitti non fossero così cari, mi ci trasferirei seduta stante. È un quartiere fantastico, una città nella città, dove arte ed estrosità si fondono in una cosa sola, insomma guardati in giro, hai visto quanti hipster sexy?"-
" Ah ecco il perché di tutto questo entusiasmo.
Sveglia Grace, stiamo pur sempre parlando di Simon!"
-" Hipster sexy eh? Oh Simon, ora capisco il perché di questa passione. Sii sincero, con quanti ragazzi di Williamsburg hai avuto una tresca focosa?"-
-" Nessuno."- si affretta a dire.
Lo guardo con aria civettuola e non passa molto tempo, prima che crolli sotto il peso del mio sguardo indagatore.
-" Ah e va bene, quattro o cinque, ma giuro che loro non c'entrano, se la si sa guarda dalla giusta angolazione, Brooklyn può davvero aprirti un mondo, però i ragazzi sexy sono un enorme bonus, lo ammetto."-
Rido di gusto e penso che probabilmente, di questo passo aprirò un fan club in suo onore.
-" A proposito di bonus, raccontami un po' di questa famosa Storm Force che Lucas non fa che osannare da anni, com'è? É davvero così incredibile?"-
Nella mia mente compare il volto di quell' idiota con il mono sopracciglio, grazie al quale ho dovuto dire addio ad un abito nuovo.
-" Emh sì, diciamo che è davvero un'azienda al passo con i tempi. Tutti i dipendenti sono giovani e sembrano davvero esperti in quello che fanno, poi ovviamente ce ne sono alcuni che più di altri spiccano per la loro stupidità, ma di questo te ne parlerò un'altra volta. Ad ogni modo, i ritmi sono frenetici certo, ma d'altronde da quello che ho potuto notare è un must in questa città, sembra sempre di essere in corsa contro il tempo."-
Anche se inizialmente confuso per la parte in cui parlavo degli idioti, alla fine decide di non indagare oltre e mi sorride con dolcezza.
-" Beh non posso darti torto tesoro, tu di certo devi essere abituata a ritmi differenti."-
Mi guardo intorno e mi rendo conto che ha ragione, da quando siamo arrivati nella grande mela, ho sempre cercato un pretesto per amare questa città, ma la realtà è che per quanto sia bella, le spiagge di casa mia, con i loro panorami mozzafiato, mi mancano e anche tanto.
-" Los Angeles era diversa sì e mentirei se ti dicessi che non ne ho nostalgia, ma questa è la mia casa adesso no? Dovrò farci l'abitudine."-
I suoi occhi azzurro cielo si posano su di me.
-" Deve essere davvero incredibile la California, per mancarti così tanto."-
" Ok, stiamo entrando in un campo che preferisco evitare, fa marcia indietro Grace!"
-" Emh sì ma ormai ci ho fatto l'abitudine quindi perché rattristarsi? La mia vita ora è New York, con te e Lucas. Sono una ragazza fortunata, lo so."-
Mi affretto a cambiare argomento ma il suo sguardo sospettoso, mi fa capire di non essere ancora al sicuro.
-" Già senza dubbio fortunata, ma ora che ci penso signorinella, sono quasi due settimane che siete qui a New York e tu non mi hai ancora raccontato nulla di personale su di te e la tua vita a Los Angeles."-
Beccata.
" Cavolo che iella! Inventa qualcosa Grace, inventa qualcosa!"
-" Oh andiamo Simon cos'è tutto questo interesse proprio adesso? Lucas quando viveva in California deve averti informato su di me no? Infondo ero la sua ragazza."-
Lo vedo sorridere.
-" Certo tesoro ma io voglio sapere di più."-
-" Di più?"-
Lo guardo con occhi allucinati ingoiando a fatica.
-" Certo, molto di più. Potresti cominciare con il raccontarmi il vero motivo della tua fuga da Los Angeles, ad esempio."-
Lo guardo stupita e per un attimo, giuro di aver sentito la terra mancare da sotto i miei piedi.
-" Fuga?"-
Mi sforzo di sorridere, mentre il mio cuore cominciare a tremare all'idea che Lucas, abbia potuto rivelare a Simon la verità su di me e il mio passato.
-" Davvero non so di cosa stai parlando Simon."-
Lo guardo negli occhi, per poi vederlo sospirare pesantemente.
-" Eh va bene, fate come vi pare, continuate a tenermi all'oscuro, ma sappiate che prima o poi la verità verrà a galla, che voi lo vogliate o no."-
-" Io davvero con capisco."- dico con tono di finta innocenza.
-" Tu sei una ragazza straordinaria Grace, ma per quanto io voglia ignorare la cosa, quando ti guardo, c'è sempre un velo di tristezza nei tuoi occhi, è come se ti portassi dietro un pesante fardello di cui solo Lucas è a conoscenza."-
" Tristezza... É davvero questo che si evince dai miei occhi adesso?"
Resto a guardarlo, senza sapere cosa dire e prima che io possa rendermene conto, mi ritrovo a rivivere un momento del mio passato, lo stesso passato che sono anni che cerco di cancellare.

-" Amo i tuoi occhi."-
La sua voce è calda e avvolgente.
-" Ah davvero? E cosa hanno di così tanto speciale signor Smith?"-
-" Mi fanno sentire a casa. Sai, succede spesso che mi capitino giornate orribili, ma mi basta guardarli per stare subito meglio, loro ormai sono diventati il mio rifugio, mia dolce gattina."-
Le sue braccia mi avvolgono trasmettendomi un caldo tepore.
-" Allora dovrò guardarti più spesso signorino."-
Sorride.
-" Perché?"-
-" Perché amo farti sentire a casa."-

" No, non ora Gracy, non lui."
Cerco di scrollarmi di dosso il peso dei ricordi, focalizzandomi esclusivamente sul mio presente, ma non è facile.
C'è stato un tempo, in cui io l'ho amato e dio solo sa quando grande era il mio amore, ma ora le cose sono cambiate.
Ripenso alle parole di Simon e non posso non ammettere che è vero, probabilmente i miei occhi non sono più quelli di un tempo, ma è giusto che sia così.

Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora