Cris POV
Part VFisso il portone principale che conduce all'abitazione dei Miller, incapace di fare la prossima mossa.
"Probabilmente non vorrà nemmeno parlarmi." Penso fra me e me, mentre la mia mente rievoca il nostro ultimo incontro.
"Lei voleva aiutarmi, voleva che io le dicessi la verità, ma il mio bisogno di proteggerla era più forte di qualsiasi cosa, così le ho detto di andare via e abbiamo finito col litigare."
Abbasso gli occhi, colpevole.
"Non potrò mai dimenticare il modo in cui mi ha guardato, prima di dirmi addio: Era distante, delusa e determinata più che mai a cancellarmi dalla sua esistenza. Credo di aver capito proprio in quel momento di averla persa definitivamente."
Il mio cuore precipita nel vuoto, al ricordo di quella sera.
-"Tutto questo si rivelerà essere un colossale fallimento, già lo so."- incurvo le spalle, passandomi una mano fra i capelli. -"Ma dato che sono arrivato fin qui, tanto vale provare."-
Suono il campanello, trattenendo il respiro.
"Ti prego Grace, dimmi che ci sei e che non è troppo tardi per rimediare ai miei errori."
Le parole di Theo mi ronzano nella testa, come un mantra.< -"La tua volontà è più forte di quanto pensi, Cris. Credi in te stesso e vedrai che le cose si sistemeranno. Non sei solo, amico mio. Ci sono io al tuo fianco."- >
Chiudo gli occhi per un momento.
"Ah, fosse così facile."
Provo a suonare il campanello ancora una volta.
"La verità è che, nonostante io sia qui a cercare di recuperare la fiducia della donna alla quale ho spezzato il cuore, mi sento profondamente indegno e fuori luogo. Io non merito il suo perdono. Io non merito niente."
Alzo lo sguardo verso la finestra della sua stanza, ma non sembra esserci nessuno.
"Lo sapevo: è troppo tardi."
Arretro lentamente, provando ad ignorare la delusione e il dilaniante senso di impotenza che sto provando in questo momento.
"L'ho persa per sempre e dio solo sa quanto mi maledico, per non averla saputa rendere felice, come meritava."
Scuoto la testa, amareggiato.
-"Complimenti paparino, hai vinto tu."-
Poi decido di togliermi di mezzo e tornare verso la mia auto, ma la voce di qualcuno alle mie spalle, mi fa fare marcia indietro.
-"Cris?"-
Milly Jane Miller, la donna alla quale devo di più nella vita e che da bambino, mi ha accolto in casa sua senza chiedermi niente in cambio, mi apre la porta con aria sorpresa.
-"Che cosa ci fai tu qui? Credevo che oggi fosse il giorno del tuo matrimonio."-
I suoi profondi occhi scuri scrutano con attenzione il mio volto, mentre abbasso lo sguardo, incapace di reggere il confronto.
-"Beh io ..."- provo ad articolare qualche parola di senso compiuto, ma invano. Di certo incontrarla, non era una delle cose a cui oggi, mi ero preparato.
-"Tu cosa?"-
Sento il panico stringermi la gola, impedendomi quasi di respirare.
"Dannazione, non ora!"
Chiudo gli occhi, inspirando a fondo e molto lentamente.
"Forza Cris, puoi farcela."
-"Io sono qui per vedere Grace."- lo dico tutto d'un fiato, recuperando poco a poco il mio equilibrio.
-"E per quale assurda ragione, dovrei permetterti di fare una cosa del genere?"- quello che dice, non mi stupisce. Mi odia e ne ha tutto il diritto.
Mi schiarisco la voce, prendendo coraggio.
-"Perché ho mandato all'aria un intero matrimonio, per questo."- rispondo, senza ombra di esitazione.
Le mie parole sembrano sorprenderla, così decido di fare qualche passo verso di lei, rendendo la nostra conversazione più intima.
-"Milly, io lo so che in questo momento tu sei arrabbiata con me. Ho commesso un mucchio di errori con tua figlia e credimi, sono pienamente consapevole di meritare l'inferno per questo. Tuttavia ..."- mi affretto a continuare. -"Mi dispiace insistere, ma io ho davvero bisogno di parlare con lei. Pochi minuti. Ti chiedo solo pochi minuti e dopodiché sparirò per sempre dalla sua vita. Ma ti prego, lei ha tutto il diritto di sapere la verità."-
La sua espressione, dapprima guardinga, sembra farsi preoccupata non appena nota le mie nocche insanguinate. Non dice nulla. Ma qualcosa dentro di lei sembra cambiare.
Apre ancora un po' la porta, facendosi da parte.
-"Entra."- brontola con tono pacato, ed io non me lo faccio ripetere due volte.
La casa è incredibilmente silenziosa e ordinata. Mi conduce nella cucina indicandomi una sedia, ma in questo momento sono troppo agitato per prestare attenzione al suo gesto.
Mi guardo intorno confuso.
-"Dov'è Grace?"- lei però sembra ignorare la mia domanda.
-"Siediti, Cris."-
-"Ci raggiungerà fra poco?"- chiedo speranzoso.
Il suo sguardo si fa più severo, così decido di ubbidirle. Dal frigo prende una spremuta d'arancia, me la versa in un bicchiere senza parlare e si sistema sulla sedia di fronte.
"Ok, tutto questo è decisamente imbarazzante."
-"Sai perché ti ho fatto entrare, Cris?"-
Alzo gli occhi, sul suo viso. -"Per permettermi di incontrare, Grace?"- mormoro esitante.
Milly scuote il capo in disaccordo. -"Mia figlia è partita poche ore fa per New York, in compagnia di Lucas. Quindi no, Cris Ian Smith, non ti ho fatto entrare per incontrarla, ma perché nonostante tutto quello che le hai fatto, io credo ancora che nel profondo di te, si nasconda il ragazzo per bene a cui ho aperto le porte di questa casa ben diciotto anni fa."-
La sua sincerità è disarmante.
Chiudo gli occhi, ignorando il senso di perdita che sento, appena la mia mente elabora il fatto che Grace ormai, ha lasciato la città.
-"Milly, io non sono più quel ragazzino."- sussurro, sentendomi sempre più angosciato.
-"Lo so. In questo momento infatti sei un uomo adulto, che ha mandato all'aria il suo matrimonio per vedere mia figlia e questo, deve pur significare qualcosa."-
-"Ho sbagliato tante volte con lei."- ammetto in un sospiro.
-"So anche questo e non intendo andare affondo di questa faccenda più del dovuto. Credo che tu conosca bene le tue colpe e che stia già pagando per esse. Ciò nonostante, non posso fare a meno di chiedermi il perché."- Raddrizzo la schiena, preparandomi al peggio. -"Perché l'hai tradita, Cris?"-
"Decido di dirle la verità. Infondo glielo devo."
-"Perché sono un codardo."- affermo con voce posata. -"Credevo che allontanandola dalla mia vita, lei sarebbe stata felice e al sicuro. Così, dato che ero convinto che fosse la strada più facile, l'ho tradita. Lei mi avrebbe odiato, ed anche se il solo pensiero mi faceva impazzire, ho preferito che le cose andassero così. Era meglio che a farle del male fossi io, piuttosto che qualcun altro, almeno così avrei potuto limitare i danni."-
Milly mi guarda con disgusto. -"Sciocchezze! Avresti potuto agire in mille altri modi diversi, se volevi interrompere la vostra relazione."-
-"Ma io non lo desideravo."- ammetto, senza timore. -"E temo che sia stato proprio questo mio folle egoismo, a condurmi verso scelte sbagliate."-
Aggrotta la fronte, sempre più confusa.
-"Io ci tenevo davvero a lei."- continuo. -"Più di chiunque altro a questo mondo. Dio solo sa cosa non avrei fatto per vederla felice. Cosa avrei sacrificato e cosa sarei stato disposto a dire pur di saperla serena e lontana da tutti i miei casini."-
Un sorriso sarcastico, attraversa il volto della donna davanti a me.
-"Parole."- sentenzia, sprezzante. -"Le tue sono solo parole. Tu le hai spezzato il cuore, ed è questa l'unica cosa che conta."- la voce di Milly è secca e decisa.
-"Sì."- sussurro, abbassando lo sguardo sulle mie mani. -"Questo è vero, ma se solo lei mi desse un'altra possibilità, io sono sicuro che le cose cambierebbero."-
-"Santo cielo, Cris! Ma tu la conosci e sai bene che mia figlia non te lo permetterebbe mai. Non dopo l'ennesima delusione che le hai dato."-
-"Lo so. Lo so, Milly, ma io devo almeno provarci."-
Scuote il capo in disaccordo.
-"Tu non sai a cosa vai incontro."-
-"Non mi importa. Nell'ultimo periodo ho affrontato cose ben peggiori."-
"Ed è la verità. Se solo la madre di Grace sapesse tutto quello che ho fatto per essere qui in questo momento, sono sicuro che cambierebbe idea su di me."
Milly Jane Miller, resta a fissarmi per un lungo ed interminabile minuto. La guardo a mia volta, cercando di captare i suoi pensieri, ma dal suo volto non sembra trasparire alcun tipo di emozione.
Poi qualcosa sembra animare i suoi occhi.
-"Tu dici di voler parlare con mia figlia, per poterle dire tutta la verità sulla vostra separazione e convincerla a darti un'altra possibilità. Sei determinato a farle cambiare idea su di te ma quello che vorrei sapere, arrivati a questo punto è: intendi davvero superare qualsiasi ostacolo si porrà sulla tua strada, pur di stare con lei?"-
La risposta mi esce di bocca, senza alcun timore.
-"Sì, MIlly."-
-"E se io volessi dissuaderti?"-
-"Non ci riuscirebbe."- dico con voce decisa. -"Nessuno potrebbe. Non più."-
Seppure azzardate, le mie parole sembrano convincerla.
-"Beh in questo caso allora ..."-
Milly si alza, facendomi cenno di rimanere seduto.
-"Aspettami qui."-
Si allontana per qualche minuto, lasciandomi solo con i miei pensieri.
"Chissà cosa avrà intenzione di fare."
Poi la vedo tornare con una busta bianca fra le mani e un'espressione preoccupata a segnarle il volto.
-"La prima volta che mi è capitato di leggere questa lettera, stavo riordinando la cantina e non avevo idea di quello a cui andavo incontro. Credevo fosse una semplice lista, degli appunti o un banale promemoria per il futuro."- si ferma per un momento, accarezzando la busta bianca fra le sue mani. -"Ma mi sbagliavo, perché era molto di più. Solo il cielo sa quante lacrime ho versato, dopo averla letta."- un sorriso amaro compare sulle sue labbra. -"Credevo di sapere tutto, ma ero in errore e probabilmente anche tu lo sei. Tuttavia, io leggo nei tuoi occhi una determinazione che non avevo mai visto prima."- poi fa una breve pausa. -"Tu ci tieni davvero a mia figlia?"-
La sua domanda improvvisa, mi fa sentire esposto. Vulnerabile.
-"Con tutto il mio cuore, Milly."- ammetto, senza ombra di dubbio. -"Lei è la mia unica ragione di vita, ormai."-
Il suo sguardo sembra addolcirsi.
-"Allora credo proprio che tu debba leggere questa."- posa la busta bianca sul tavolo, facendola scivolare verso di me. -"Se vuoi avere davvero una possibilità con lei, devi sapere cosa ha dovuto affrontare dopo la fine del vostro rapporto."- la sua bocca si piega in una linea dura. -"Lei non è più la ragazzina di un tempo. È cambiata e con lei, anche il suo modo di vedere la vita e le persone."-
Esitante prendo la busta fra le mani. Leggo il nome scritto con una calligrafia ordinata ed elegante sulla facciata anteriore e capisco all'istante, che si tratta di quella di Grace.
-"Cris. Questa lettera è indirizzata a me?"- chiedo, stupito.
Milly annuisce, accomodandosi sulla sedia di fronte.
-"Credo però che non sia mai stata sua intenzione, fartela avere."- aggiunge con voce sommessa, riferendosi a sua figlia.
Serro la mascella.
-"Capisco."-
Poi, con mani tremanti, apro la busta cominciando a leggerne il contenuto.
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Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...