-90-

3.5K 191 18
                                    


Cris POV
Part III

Approfitto di un semaforo rosso per guardarla di sottecchi e devo dire, che ha un aspetto decisamente adorabile. 
La Grace giocosa a cui piace mettermi un po' alla prova, mi mancava.
Passiamo i dieci minuti successivi in assoluto silenzio, mentre provo con tutto me stesso, a distrarmi dai miei pensieri peccaminosi e farmi venire un'idea.
" Dove diavolo potrei portarla? Un raffinato bistrò francese? No, a lei non piacerebbe.
Un ristorante italiano? Beh sicuramente non lo disdegnerebbe, però ancora non ci siamo.
Vuole che io la stupisca."
Stringo gli occhi a fessura, provando a trovare un briciolo di ispirazione.
"Negozi, insegne luminose, carrelloni pubbicitari, deve pur esserci qualcosa che può aiutarmi."
Poi però un ricordo improvviso torna a galla nella mia memoria e tutto d'un tratto, mi è tutto più chiaro.
"Ma sì certo, come ho fatto a non pensarci prima?"
Vedo Grace lanciarmi un'occhiata interrogativa, mentre comincia a guardarsi intorno confusa.
-" Allora Smith, si può sapere dove siamo diretti? Sono quattro volte che fai il giro di questo isolato."-
" Oh cavolo, ha ragione."
Provo ad assumere un'espressione autoritaria, mentre finalmente riesco ad individuare il posto giusto.
-" Curiosa, eh?"- le chiedo, provando a sorvolare sul fatto che fino a pochi secondi fa, non avevo la più pallida idea di dove andare.
Aggrotta le sopracciglia.
-" Più che curiosa direi affamata."- borbotta.
Sembra dubbiosa, ed io me la immagino mentre pensa:
" Questo imbecille si sarà di sicuro perso, non è vero?"
-" Non preoccuparti Grace, fra qualche minuto ti assicuro che riuscirò a recuperare qualcosa da mettere sotto i denti."-
-" Ne sei davvero sicuro? Arrivati a questo punto mi auguro che sia qualcosa di commestibile."-
Sorrido.
-" Donna di poca fede."-
-" Tu dici? "-
Mi guarda di traverso.
-" Cris Ian Smith, se mi porti in uno di quei posti in cui si mangiano solo cereali e foglie di lattuga, ti strozzo."- sussurra a denti stretti, mentre a stento riesco a mantenere un'espressione seria.
-" O-ok. Sai Grace, avevo dimenticato quanto la fame ti rendesse irritabile."-
-" Già e temo che tu abbia anche dimenticato, quanto questo genere di affermazioni mettano in serio pericolo la tua vita."-
Sorrido.
-" A cosa ti stai rifere..."-
Non faccio in tempo a terminare la frase però, che un deciso gancio destro colpisce il mio braccio, provocandomi un dolore non indifferente.
-" Cristo santissimo."- sussurro, mentre fermo l'auto con l'intento di parcheggiare.
-" L'avevo detto io."-
Il suo tono è dolcemente canzonatorio.
-" Grace, non è che hai fatto pesi di recente?"- chiedo, mentre massaggio il mio braccio, ancora dolorante.
-" No, ma ho preso lezioni di autodifesa, questo sì."-
" Non ci posso credere."
Mentre ci guardiamo, io sconvolto e affascinato dalle sue parole, lei affamata e divertita a mie spese, mi rendo conto di quanto effettivamente lei sia unica nel suo genere.
-"Lezioni di autodifesa, eh? Grace, tu non finirai proprio mai di stupirmi."-
Gli volto le spalle uscendo alla svelta dall'auto.
-" Resta qui."- le dico prima di allontanarmi.
" Tutti questi anni lontano da Los Angeles sembrano averla davvero cambiata e sapete cosa penso? Che probabilmente lei, è meno indifesa, di quanto io creda."

-" Oh mio dio, questa crocchetta è decisamente la più buona che io abbia mai mangiato!"-
Grace ed io siamo seduti sul grande tappeto che domina il salotto del mio appartamento.
Mangiamo con le mani deliziose crocchette italiane e una gigantesca pizza al formaggio e sorseggiamo fresche e gustose birre, direttamente dalla bottiglia. Grace è appoggiata con la schiena al divano, le lunghe gambe distese davanti a sé e i piedi lasciati scalzi. Per l'occasione si è tirata su i capelli in uno schignon deliziosamente scompigliato.
"È bellissima."
I Maroon 5 cantilenano in sottofondo dal mio iPod.
"Esattamente come ai vecchi tempi."
-" Hai ragione, sono davvero incredibili."- dico con ammirazione, mentre ne prendo un'altro boccone.
"Quando questa sera Grace mi ha chiesto di stupirla, pensavo di dover fare chissà quale gesto eclatante.
Pensavo con la testa di Ian e non mi rendevo conto di sbagliare, perché Grace non è decisamente come Jennifer o le altre donne che frequento di solito.
Per riuscire a stupirla in realtà, avevo bisogno di lasciarmi andare ai ricordi e permettere al vecchio Cris di venire fuori e a quanto pare, ha decisamente funzionato."
Io sono seduto a gambe incrociate di fronte a lei, mentre vedo le sue guance, colorarsi sempre di più.
Ha gli occhi sereni e sorride.
"Da quanto tempo non vedevo una Grace così rilassata?"
Indica la crocchetta che stinge fra le mani, inumidendosi le labbra.
-" Sai cosa mi ricordano?"- mi chiede, ingoiandone l'ultimo boccone.
-" No, cosa?"- sussurro, letteralmente ipnotizzato dalle sue labbra.
-" Le stesse che andavamo a comprare dopo che mi passavi a prendere dal lavoro, quando stavamo ancora insieme."- parla a voce bassa, mentre mi sorride gioviale.
-"Te lo ricordi? Non potevamo fermarci a casa tua e pur di stare in po' insieme, improvvisavamo un picnic un po' spartano nel parcheggio di qualche supermercato semideserto."-
Sorrido.
-" Beh in tal caso, suppongo ti farà piacere sapere che le crocchette che abbiamo appena finito di mangiare, le ho acquistate nello stesso posto che frequentavamo in quel periodo."-
Sgrana gli occhi, ma non sembra arrabbiata.
-" Dici davvero?"-
-" Già e francamente sono rimasto piacevolmente sorpreso quando ho scoperto che esisteva ancora."-
Piega la testa di lato, quasi facesse fatica a trattenere un sorriso.
-" Oh mio dio!"-
Aggrotto la fronte.
-" Cosa?"-
-" Brutto imbroglione, hai barato!"-
Incrocia le braccia al petto, provando a mantenere un'espressione contrariata.
-" Non è vero!"- borbotto bevendo un sorso della mia birra.
-" Sì invece! Ti avevo detto che dovevi stupirmi e tu, pigro come sei, mi hai portata nel tuo appartamento, rifilandomi del cibo che sapevi già con certezza, avrei adorato. Mi hai presa in giro!"-
Il rossore sulle sue guance si fa più evidente, mentre mi perdo ad osservarla in ogni suo splendido dettaglio.
-" A mia discolpa vostro onore, dico che sicuramente ne è valsa la pena."-
La guardo negli occhi e mentre la fisso, le si restringono le pupille.
" Cristo, lo sapevo! Sapevo che le faccio lo stesso effetto che lei fa a me."
Grace sorride, senza dubbio ripensando al motivo che prima mi ha portato a girare a vuoto nello stesso isolato, per più di mezz'ora.
-" Che scemo."- sussurra, provando a nascondere il suo imbarazzo.
Beve un sorso della sua birra, indicando la pizza al centro del tavolino che ci divide.
-" Allora Smith, che ne dici di parlare di cose serie? Cosa hai intenzione di fare, con questa succulenta delizia? La mangi?"-
Mi guarda e nei suoi occhi, non posso fare a meno di notare un velo di preoccupazione.
" Porca miseria, sta pensando a quel dannato dottor Stewart e alla faccenda della malnutrizione. Questo non va decisamente bene!"
-" Certo che la mangio."-
Ne afferro un trancio, addentandolo sotto i suoi occhi attenti.
-" Buona."-
-" Così va molto meglio."- mormora imitandomi subito dopo.
Mangio con gusto, ed anche con un insolito appetito, mentre ammiro i suoi piedi nudi.
-" Grace, posso farti una domanda?"- le chiedo improvvisamente, mentre sorseggia un sorso della sua birra.
-" Se non si tratta di qualcosa di imbarazzante, sì."-
-" Sei sempre stata a New York negli ultimi anni?"- le chiedo con dolcezza.
-" No. Prima di trasferirmi lì, sono stata anche a Richmond."-
-" Richmond..."- sussurro, ripensando a tutte le volte in cui in passato, mi sono chiesto dov'era finita.
-" Già."-
-" E non ti è mai mancata Los Angeles?"-
Il mio tono di voce, attira la sua attenzione.
-" Perché me lo chiedi?"-
Mi stringo nelle spalle, provando a tenere a bada le mie emozioni.
-" Perché sono sicuro che a Los Angeles, tu sia mancata molto."-
Mi guarda con una strana espressione sul volto.
Sembra essere assonnata e leggermente brilla, mentre prova a capire il significato intrinseco delle mie parole.
-" Tu dici?"-
-" Oh sì."-
La velocità dei battiti del mio cuore, quasi mi soffoca.
-" Dimmi la verità Cris. In questo momento a chi ti stai riferendo con esattezza?"- mormora.
-" A me Gracy, perché sono io quello a cui sei mancata."- sussurro con un filo di voce.
Vedo i suoi occhi brillare di un'emozione nuova.
-" Wow."- abbassa lo sguardo provando a nascondere il suo volto imbarazzato fra le mani.
-" Non- Non me l'aspettavo."-
-" Lo so, ma in questo momento sentivo il bisogno di dirtelo e allora..."-
-"Sì certo, ovvio."- taglia corto provando a mantenere un'espressione seria.
Soffoco un sorriso, mordendomi il labbro inferiore.
-" Sei arrabbiata con me?"- chiedo esitante.
-" No."- mormora con voce appena udibile.
Tiene lo sguardo fisso sul pavimento, mentre prova a togliere pelucchi invisibili dal tappeto sotto di noi.
"Cristo santissimo, come è possibile? La sua innocenza invece di sminuirla la rende decisamente molto più attraente, di una bellezza sobria, quasi reticente. Insomma ho sempre pensato che Grace fosse stupenda, ma negli ultimi anni...
Questa meravigliosa ragazza mi toglie decisamente il fiato!"
-" Ho sete."- le sue parole mi distolgono dai miei pensieri.
-" Cosa? Oh sì, vuoi dell'acqua. Vado a prendertene subito un po'."-
Provo a fare finta di niente, ignorando la strana sensazione allo stomaco che mi provocano i suoi grandi occhi, puntati su di me, ma devo ammettere che è terribilmente difficile.
Mi avvio nella cucina ma mi basta tornare pochi minuti dopo, per trovarla completamente addormentata.
Ha la testa poggiata sulle braccia incrociate sopra il divano.
"È adorabile."
-" Sapevo che saresti crollata da un momento all'altro."-
Le accarezzo dolcemente il viso, posando le labbra sulla sua fronte.
-" Mia dolce e preziosa Grace."-
Facendo attenzione a non svegliarla, dopo aver spento tutte le luci, la prendo in braccio portandola nella mia camera da letto.
Sento la sua testa crollare sul mio petto, provocandomi deliziosi brividi lungo la schiena.
"Dio, quanto mi era mancato tutto questo."
Scosto la trapunta, adagiandola sul materasso.
"Così dovrebbe andare meglio."
Dopodiché dopo averci pensato bene, decido di stendermi accanto a lei e stringerla forte a me.
-" Domani mattina, spero che tu non odierai per questo."- sussurro, baciandole i capelli.
Chiudo gli occhi e subito dopo, mi addormento.

Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora