Cris POV
Fuori piove, un acquazzone invernale. Il tipo di pioggia che ti inzuppa i vestiti e che ti raggela le ossa.
"Strano, il meteo non lo aveva previsto. Ah ma chi se ne frega."
Dopo un'intera giornata, passata alla ricerca di quel lurido vigliacco di mio padre, decido di tornare nel mio appartamento.
"Verme schifoso, appena ti trovo giuro che ti strozzo con le mie stesse mani. Inseguire Grace a New York, per poi spingerla con l'inganno a tornare in città, per firmare un accordo con la Smith's Company. Cosa diavolo gli è saltato in mente?"
Sono stanco, intorpidito e frastornato: praticamente uno straccio.
Un vero e autentico zombie di serie B.
"Al diavolo. In questo momento non sentirei niente, neanche se mi amputassero una mano con una sega elettrica."
Mi trascino lentamente sul divano e dopo essermi versato un po' di scotch, resto a sorseggiarlo in totale silenzio, avvolto dall'oscurità più assoluta.
"Sono ubriaco, sì e probabilmente non dovrei continuare a bere, ma l'alcol è l'unica misera consolazione che mi è rimasta."
-"Grace per la miseria, perché sei tornata?"-
Chiudo gli occhi e in un istante, mi sembra di rivivere l'incontro di questa mattina.
Le sue parole dirette e taglienti, le sue labbra imbronciate.
Vedo i suoi occhi e il modo in cui la luce che filtrava dalla finestra, li rendeva luminosi e belli.
E poi la sento sussurrare il mio nome, ed ogni volta è un dannato colpo al cuore.
"Cris, lui non esiste più dannazzione! È morto due anni e mezzo fa. Avrei dovuto dirgli questo, ma non ce lo fatta. Come avrei mai potuto confessargli che adesso, esiste solo Ian?"
Mi scollo di dosso gli abiti fradici, trascinandomi piano fino al bagno.
"Un asciugamano, dove diavolo posso trovare un asciugamano?"
Mi guardo attorno e dopo averlo trovato ed aver fatto una doccia veloce, indosso a fatica la prima cosa che capita.
"Ah cavolo, la doccia ha assopita gli effetti della sbronza."
-"Alcol, qui c'è bisogno di altro alcol."- borbotto fra me e me.
Torno a versarmi un'altro po' di scotch, ma a quanto pare, questo non sembra bastare.< Cosa dovrei fare Grace? Crocifiggermi in eterno? Io sono fatto in questo modo. Amo giacare con la vita degli altri, per poi farli sentire inferiori e umiliarli. Amo il timore reverenziale che leggo sul volto di chiunque mi si avvicini e sai cos'altro amo alla follia? Le donne e tu non sei nessuno per giudicare me e la vita che ho scelto di condurre.>
Le mie parole, sembrano non voler smettere di tormentarmi.
"Ah ho sbagliato dannazzione! Questa mattina non avrei dovuto parlargli in quel modo.
Adesso probabilmente mi odia più di prima.
Cristo che incubo!"
Chiudo gli occhi in preda alla frustrazione. Non so quanto rimango così, ma quando li riparo e guardo fuori dalla finestra, la pioggia sembra aver smesso di cadere.
"Chissà dove diavolo si sarà nascosto mio padre."
Fisso il soffitto e in un attimo, mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, quando non facevo che passare le mie serate a chiedermi che cos'era per me Grace Miller e per quale assurdo motivo non ero entusiasta nel saperla felice con un'altro uomo.
"Lucas Johnson: ho sempre odiato quell'idiota."
-"Signor Smith."- la voce gracchiante della mia governante mi distoglie dai miei pensieri.
-"Che cosa vuoi?"-
-"Suo padre è qui, dice che desidera vederla."-
"Che cosa?"
Provo a tirarmi su, forse un po' troppo in fretta e in un attimo, mi sembra che tutto il mondo mi giri attorno.
" Gesù."
-" Tutto bene signore?"-
-"Sì certo. Fallo entrare."-
Mi rimetto in piedi a fatica e dopo aver riacquistato il mio equilibrio, lo vedo entrare con il suo sguardo fiero e la sua solita aria fredda e distaccata.
"Certo che ha proprio un bel coraggio."
-"Ciao Ian, la mia segretaria mi ha detto che mi stavi cercando."-
"Schifoso vigliacco."
-"Già è proprio così e francamente mi stupisce, vederti qui. Credevo che saresti arrivato fino in capo al mondo, pur di sfuggirmi."-
-"Noto del sarcasmo nelle tue parole Ian."-
"Oh ma davvero?"
-"Sarà forse perché sono letteralmente fuori di me?"- gli urlo contro, non riuscendo più a nascondere il mio disappunto.
-"Sai, dovresti freddare i tuoi bollenti spiriti figliolo, non vorrei ti venisse un attacco di cuore."-
"Non ci posso credere."
Sorride divertito, per poi versarsi un po' di whiskey e guardarmi con aria soddisfatta.
-"Perché?"- ringhio con rabbia.
-"Perché proprio lei? Dimmelo!"-
-"Oh ti riferisci alla dolce Grace Miller? Non è ovvio? Per farti dispetto."-
"Oh mio dio."
- "Ma io non ti ho fatto niente, dannazzione!"-
-" Oh sì invece."-
"Non ci posso credere."
-"Ma di che diavolo parli?"-
-"Di te e la tua continua tendenza ad infrangere le regole, ecco di che cosa parlo. Tu non hai rispetto per nessuno Ian, tratti male Jennifer e me non sta bene."-
"Tutto questo è assurdo."
-"Tu sei fuori di testa, ed anche se ultimamente abbiamo avuto qualche screzio, non è un qualcosa che ti riguarda. Lei è la mia ragazza no? Allora di che cosa ti preoccupi?"-
-"Di che cosa mi preoccupo? Mio dio, spero che tu stia scherzando! Jennifer Wild e il suo benessere, sono la cosa più importante per me e dato che state insieme da anni e non sei ancora riuscito a chiederle di sposarti, ho pensato di far tornare la cara Grace, per farti avere un incentivo in più."-
"Schifosa carogna!"
-"Grace non c'entra niente con tutta questa storia!"- gli dico sentendo il mio stomaco contorcersi in preda agli spasmi.
-"Ne sei sicuro? Io temo di non essere d'accordo invece, ma come biasimarti. È diventata molto bella ultimamente, non trovi? Molto più donna. E se ripenso all'abito rosso di ieri sera, non posso non ammettere che ha coraggio la ragazza. Scollature molto audaci le sue, non credi?"-
Mi guarda con aria di sfida e mi basta questo, per perdere completamente il controllo.
"Adesso basta!"
Lo spingo con forza contro il muro, afferrandolo per il bavero della giacca.
-"Nomina un'altra volta Grace Miller e giuro che ti uccido."- sibilo al suo orecchio facendo pressione sul suo collo.
Sorride.
-"Guarda, guarda cosa abbiamo qui: niente di meno che un selvaggio. Puzzi di alcol figliolo, ma di che cosa mi stupisco? È un copione già visto, che si ripete tutti i santi giorni. Vuoi che io non faccia commenti sull'innocente e candida, Grace? Molto bene, ma mi chiedo cosa direbbe lei, se ti vedesse in questo momento."-
Più lo ascolto, più mi sembra di perdere la mia lucidità.
-"Viscido verme, sei una delle carogne più sudice e disgustose, che io abbia mai incontrato nella mia intera vita. Annulla l'accordo con la società di Grace, adesso!"-
-"Povero sciocco, come se fosse una cosa possibile. Sei molto prevedibile mio caro Ian. Cosa credi che io sia uno stupido? Il contratto non si può annullare."-
"Cosa?"
-"Stai mentendo!"- gli dico in preda alla rabbia.
-"Ne sei davvero sicuro? Allora perché non provi? Annulla il contratto Ian e sta a guardare cosa succede. La tua amichetta si ritroverà dietro le sbarre in men che non si dica e a mandarcela, sarai proprio tu."-
"No, non è possibile."
-"Sei un miserabile, come hai potuto?"-
-"Su via, sono pur sempre un uomo d'affari figliolo. Nonché abile giocatore di scacchi. Prevedere sempre la prossima mossa dell'avversario, fa parte del mio mestiere."-
"Dannazione!"
Lo lascio cadere sul pavimento, arrendendomi all'evidenza.
"Ho le mani legate."
-"Vedrai Ian, che è solo per il tuo bene."- sussurra mentre a fatica, cerca di tirarsi su.
-" No non è vero e tu lo sai! Farò quello che mi hai chiesto George Smith, ma ti avverto: sta lontano da Grace!"-
Mi guarda con aria vittoriosa, per poi sistemarsi la giacca e ridere di gusto.
-"Dipende tutto da te figliolo. Vuoi che lasci in pace la Miller? Allora vedi di rigare dritto e sposare al più presto Jennifer Wild. Ti dò due mesi, non di più."-
"Porca miseria, mi ha incastrato!"
Abbasso gli occhi sul pavimento incassando la sconfitta.
-"Due mesi sono troppo pochi."- gli dico, vedendolo andare via con aria soddisfatta.
-"È tutto quello che sono disposto a darti. È finito il tempo dei giochi mio caro Ian, direi che è arrivato il momento di fare sul serio.
Io sono tuo padre e che ti piaccia o no, dovrai fare quello che ti dico. L'alternativa?
Oh beh quella già la conosci."-
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Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...