"Grace Miller reagisci, dannazzione!"
Provo a fare un passo indietro, ma non riesco a muovermi.
Qualcosa dentro di me, me lo impedisce.
" Cosa diavolo mi succede?"
Fisso la sua bocca perfettamente scolpita, mentre le sue mani continuano ad accarezzarti dolcemente.
"Mio dio, gli abbracci di Cris Smith. Avevo dimenticato quanto fossero belli."
Lui tiene gli occhi socchiusi mentre continuo a fissarlo, completamente paralizzata dal desiderio di restare così per sempre.
"Un tempo adoravo rifugiarmi fra le sue braccia. Erano il mio posto preferito nel mondo."
Il suo profumo mi culla dolcemente, mentre percepisco il suo corpo, tremare in preda al desiderio.
" Allora non sono l'unica ad avere voglia di baciarlo!"
Si morde il labbro inferiore, mentre respiro il suo odore dolce e vibrante.
"Oh per la miseria vi prego, qualcuno venga a salvarmi."
Un misto di vaniglia e lavanda con accenni di zenzero e bacche di ginepro.
" Perché deve avere un profumo così buono, porca paletta? Dopo un'intera giornata di lavoro, non poteva puzzare di sudore e deodorante da due soldi, come tutti gli uomini normali presenti sulla faccia del pianeta? Questa è un'ingiustizia!"
Il senso di sicurezza che mi infonde il solo averlo vicino, mi sconvolge.
"La stessa sensazione che avevo provato a quel famoso ballo in maschera, in cui l'ho rincontrato la prima volta. Che sciocca che sono stata allora, avrei dovuto capire che si trattava di lui fin dal principio, quando i suoi occhi ardenti e appassionati, avevano incontrato i miei."
Le sue mani si immergono fra i miei capelli, provocandomi deliziosi brividi lungo la schiena.
"Cris è sempre stato l'unico con cui, a parte la mia famiglia, mi sono sempre sentita a mio agio.
Non so come spiegarlo ma è un qualcosa di puro e istintivo, che io stessa faccio fatica a comprendere.
Insomma, guardatemi in questo momento: sono completamente andata, è evidente. Allora perché non riesco a sentirmi in questo modo con nessun'altro a parte lui? C'è qualcosa che non va in me, non c'è altra spiegazione.
Persino quando Lucas mi confessò i suoi sentimenti, persino quando le labbra di Jakov colsero, senza preavviso le mie al nostro primo appuntamento. Persino allora, non mi riuscii a sentirmi emozionata come in questo momento."
Lui chiude gli occhi, respirando a fondo il mio profumo.
Poi sfiora le sue labbra alle mie.
-" Dovresti essere illegale Grace Miller."-mi sussurra con voce calda e impastata.
"Beh, siamo in due Smith."
Penso, provando a controllare con tutte le mie forze il desiderio di annullare definitivamente la distanza fra noi.
Il suo respiro si fa più pesante, poi scuote il capo, quasi volesse schiarirsi le idee e si allontana di qualche passo, interrompendo all'improvviso il contatto fra noi.
-" M-mi dispiace."-
Nei suoi occhi vedo le nubi del desiderio diradarsi poco a poco, lasciando spazio al dispiacere e al rimpianto di non essere andato fino in fondo.
Anche il tempo attorno a me, sembra ricominciare a scorrere veloce.
Sbatto le palpebre confusa, mentre sento il mio volto andare in fiamme.
-" Non fa niente."- mormoro, incrociando le braccia al petto.
-" Non è vero Grace, perché ho invaso il tuo spazio personale e non ne avevo alcun diritto.
N-non so davvero cosa mi sia preso, io..."-
Poso una mano sulle sue labbra, interrompendolo all'improvviso.
-" Ti ho detto che è tutto ok, quindi smetti di preoccuparti e rilassati. Non sono arrabbiata con te."-
Gli sorrido provando a tenere a bada le mie emozioni.
" Infondo non mi sembra di averlo fermato, quindi non vedo perché debba addossarsi completamente la responsabilità della cosa."
Vedo gli occhi di Cris addolcirsi tutto d'un tratto, provocandomi un'immediata stretta allo stomaco.
Le sue labbra mi baciano il palmo della mano, portandoselo sulla guancia.
Mi guarda come se fossi la persona più speciale del mondo.
"Oh Cris."
China la testa di lato e sorride.
-" Grazie."-
" Perché in questo momento, ho l'impressione di avere davanti ai miei occhi un uomo complimente distrutto?
Lo avverto, ed è inevitabile.
Sembra quasi che abbia fatto cadere la sua maschera di arroganza e saccenza, rivelandosi per quello che è realmente. Non vedo più l'uomo crudele e senza scrupoli a cui piace giocare con la vita delle persone, ma solo Cris.
Il ragazzino dai grandi occhi grigi e con un padre severo, a cui piaceva passare i pomeriggi a casa nostra e il cui unico desiderio, era avere degli amici e una vita normale.
Per la prima volta dopo tanto tempo, vedo l'uomo di cui mi sono innamorata.
Come è possibile un cambiamento così radicale?
E se avessi ragione nel pensare che mi stia nascondendo qualcosa?"
-" Non c'è di che."- sussurro mentre gli sorrido di rimando.
Sembra sorpreso.
"Di sicuro si aspettava una reazione completamente differente."
Lascia delicatamente la presa sulla mia mano, che mi ricade silenziosa lungo il fianco.
-" Stai tornando a casa?"- mi chiede, abbassando lo sguardo sul mio cappotto che mi affretto a recuperare dal pavimento.
-" Sì e tu?"-
-" No io... io credo che resterò ancora un po' qui."-
Un'emozione indecifrabile gli attraversa lo sguardo.
-" Tutto bene?"- gli chiedo provando a nascondere il mio evidente imbarazzo.
-" Si certo."-
"Ho come la sensazione che desideri dirmi qualcosa."
-" Cris..."-
Il suo nome mi scappa involontariamente di bocca.
-" Cioè Smith, posso farti una domanda su tuo padre?"-
Lo vedo sbiancare di colpo.
-" È successo qualcosa? Ha provato ad avvicinarsi a te?"-
-" No, certo che no."-
-" Va bene. Perché non ti accomodi nel mio ufficio, allora?"-
Lo guardo titubante.
" Forse dopo quello che è appena successo, non dovrei."
Lui mi sorride scuotendo il capo, quasi volesse rassicirarmi.
-" Giuro di non avere cattive intenzioni."-
Mi mordo il labbro inferiore, provando a trattenere un sorriso.
-" In tal caso allora..."-
Gli passo di fianco, lanciandogli un'occhiata d'intesa.
-" Credo che proverò a fidarmi di te."-
Con non poca difficoltà, mi accomodo ad una delle due poltrone davanti alla sua scrivania mentre lo sento sghignazzare proprio alle mie spalle.
-" Stai ridendo di me signor Smith?"-
-" Oh no, non mi permetterei mai."-
-" Lo spero, perché conosco qualche mossa che potrebbe toglierti il dono della parola e la gioia di diventare padre, per sempre."-
Si zittisce di colpo annuendo come un bravo bambino.
-"Scusa."- mormora, accomodandosi stranamente alla poltrona accanto alla mia.
-" Scuse accettate."-
"Ed io che speravo che si sarebbe accomodato alla sua scrivania, per mettere un po' di distanza fra noi."
-" Allora, cosa volevi sapere su mio padre?"-
Si sporge in avanti, posando i gomiti sulle sue ginocchia.
Sembra teso e non proprio a suo agio, ma credo dipenda esclusivamente del fatto che non gradisce granché l'argomento.
-" Beh in realtà niente di speciale, dato però che questa azienda sta affrontando un periodo difficile, mi chiedevo se si fosse mai affidato ad uno specialista. Non so, un promotore finanziario, ad esempio."-
"Ecco, l'ho detto."
Incrocio segretamente le dita, mentre spero in una risposta positiva.
Cris aggrotta la fronte.
-" No, non è mai successo."-
" Oh cavolo."
-" Ne sei davvero sicuro?"-
-" Sì Grace. Tutto quello che riguarda questa azienda passa dalle mie mani prima di essere approvato, quindi ti assicuro che non c'è mai stato nessun promotore finanziario. Una volta, un paio di anni fa, ricordo di aver sottoposto io stesso una proposta simile al mio vecchio, ma decise di rifiutare e l'azienda finì con l'avere i primi buchi nel bilancio."-
" La spiegazione di Cris non fa una piega, eppure io questa mattina giurerei di aver visto George Smith, dare una busta piena di soldi a Jakov. Se non hanno mai lavorato insieme, come fanno a conoscersi?"
Guardo il volto di Cris rabbuiarsi per una frazione di secondo, quasi mi avesse letto nel pensiero.
-" Qualche problema?"-
-" No, certo che no!"- mi affretto a rispondere.
-" Allora perché mi hai fatto una domanda simile Grace?"-
"Mento."
-" Pura curiosità."-
-" Non è vero."-
La sua bocca si serra in una linea severa.
" Forse dovrei dirgli la verità."
-" Io- io sto frequentando una persona al momento."- mormoro, non riuscendo a trovare il coraggio di incrociare il suo sguardo.
Sento il suo respiro spezzarsi.
-" È un brav'uomo?"- mi domanda con tono stizzito.
-" Non lo conosco da molto, ma direi di sì."-
-" Come si chiama?"-
-" Jakov."-
Faccio una breve pausa.
-" Jakov Smirnov"-
Segue un breve silenzio.
-" Non- non sembra essere americano."-
-" Infatti non lo è."-
-" Che cosa intendi?"-
-" È nato e cresciuto in Russia, anche se ultimamente il suo lavoro lo porta a viaggiare molto."-
Cris si sfrega le mani, schiarendosi la voce.
-" Davvero? E di cosa si occupa?"-
-" Di aziende."- mormoro con tono sommesso.
-" Il promotore finanziario di cui mi parlavi poco fa, è lui?"- avverto una certa urgenza nella sua voce.
-" Sì. Questa mattina ho visto che parlava con tuo padre e così, mi sono chiesta se se si trattasse di una faccenda legata all'azienda."-
Alzo gli occhi su di lui, trovandolo a fissarmi.
-" Che cosa hai visto con esattezza, Grace?"- mormora recuperando la voce.
-" Si stringevano la mano e poi tuo padre gli ha dato una busta."-
Vedo il suo volto impallidire ad ogni mia parola.
-" Sembrava contenere del denaro, ma non posso esserne sicura dato che ero lontana."-
Lui deglutisce e si irrigidisce, mentre sul suo volto, scorgo una ruga di preoccupazione.
-" Capisco."-
"La sua reazione devo ammettere che è alquanto...strana."
-"Hai- hai una foto di questo Jakov, per caso? Magari il sui nome non mi dice niente, ma mi è già capitato di vederlo con mio padre in passato."-
-" Sì, ma certo."-
Faccio una ricerca veloce nella memoria del mio telefono e per fortuna ne trovo una.
L'ho scattata io stessa due settimane fa, senza che se ne accorgesse.
"Non giudicatemi lo so che è una cosa praticamente illegale, ma mia madre voleva vederlo ed io non potevo dirgli di no!"
-" Ecco qua."-
Porgo a Cris il mio telefono.
-" Cristo santissimo."- esclama, con occhi sgranati.
-" Che cosa c'è?"- mormoro, provando a radunare i miei pensieri confusi.
-" Niente è solo che..."- la voce gli muore in gola.
-" Solo, cosa? Parla, santo cielo!"- esclamo in preda all'esasperazione.
Lui sussulta e si passa una mano fra i capelli.
-" Oh Grace, vorrei tanto dirtelo, ma non posso."-
" Cosa? Oh. Mio. Dio.
Ditemi che sta scherzando!"

STAI LEGGENDO
Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...